Chiusura negativa per l’Asia, oro in calo nelle prime ore della giornata
I mercati asiatici hanno chiuso in territorio negativo, mentre cresce l’apprensione per le politiche commerciali annunciate dal presidente degli Stati…

I mercati asiatici hanno chiuso in territorio negativo, mentre cresce l’apprensione per le politiche commerciali annunciate dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Le prospettive di nuovi dazi commerciali hanno generato un clima di incertezza che ha pesato sulle principali piazze finanziarie dell’area. Le Borse asiatiche hanno mostrato una tendenza al ribasso, con gli investitori che sembrano preferire atteggiamenti prudenti in attesa di sviluppi più chiari sul fronte delle politiche commerciali internazionali.
La Borsa di Tokyo ha registrato un calo dello 0,20%, influenzata anche dai dati sull’inflazione di febbraio che evidenziano un rallentamento. Sul mercato valutario lo yen ha guadagnato terreno, scambiando a 149,39 contro il dollaro e a 161,88 contro l’euro, segnalando movimenti significativi sui mercati delle valute che potrebbero influenzare le strategie di esportazione nipponiche.
Le banche centrali al centro dell’attenzione
Il panorama finanziario globale è attualmente dominato dalle attese sulle prossime mosse delle autorità monetarie. L’amministrazione statunitense ha esplicitamente richiesto alla Federal Reserve di procedere con tagli ai tassi d’interesse, evidenziando possibili tensioni tra politica e autonomia della banca centrale americana.
Le piazze asiatiche ancora in fase di contrattazione hanno mostrato perdite considerevoli:
- Hong Kong in calo dell’1,9%
- Shanghai in discesa dell’1,3%
- Shenzhen con una flessione dell’1,8%
In controtendenza si sono mosse Seul, con un progresso dello 0,2%, e Mumbai, che ha guadagnato lo 0,8%, dimostrando una maggiore resilienza rispetto alle altre economie della regione.
Il calendario macroeconomico si presenta relativamente scarno, ma gli operatori seguiranno con attenzione la scadenza di opzioni e future sia in Europa che negli Stati Uniti, eventi che potrebbero aumentare la volatilità dei mercati. Particolare interesse viene riservato al discorso del membro della Federal Reserve John Williams, le cui parole verranno analizzate alla ricerca di indizi sulle future decisioni di politica monetaria.
L’oro perde terreno in un contesto di incertezza
Anche il mercato delle materie prime riflette l’attuale situazione di nervosismo, con il prezzo dell’oro che registra una flessione nonostante sia tradizionalmente considerato un bene rifugio. Il metallo prezioso con consegna immediata (Gold spot) viene scambiato a 3.030,21 dollari l’oncia, segnando un calo dello 0,48%.
L’oro con consegna ad aprile (Comex) viene invece negoziato a 3.038,10 dollari, con una riduzione dello 0,19%. Movimenti che suggeriscono possibili riposizionamenti degli investitori in un panorama dove le aspettative sui tassi d’interesse e le tensioni geopolitiche giocano un ruolo fondamentale nelle decisioni d’investimento.