Gli investitori istituzionali tornano alla ricerca di asset di rischio

Lo State Street Risk Appetite Index è salito a quota 0,36, registrando una ripresa dell’attività di ricerca del rischio già osservata prima della pausa di dicembre. L'articolo Gli investitori istituzionali tornano alla ricerca di asset di rischio proviene da FundsPeople Italia.

Feb 11, 2025 - 09:50
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Gli investitori istituzionali tornano alla ricerca di asset di rischio

Investitori tornano, di nuovo, a ricercare asset di rischio. A certificare questa tendenza iniziata già alla fine dello scorso anno è lo State Street Institutional Investor Indicators relativo al mese di gennaio

Secondo il consueto report firmato da State Street Global Markets lo State Street Risk Appetite Index è salito a quota 0,36, registrando appunto una ripresa dell’attività di ricerca del rischio già osservata prima della pausa di dicembre. Non solo, gli indicatori delle partecipazioni di State Street hanno mostrato che le allocazioni azionarie degli investitori a lungo termine sono leggermente aumentate, mantenendosi al livello più alto degli ultimi sedici anni e mezzo.

Inoltre, le partecipazioni in liquidità sono diminuite di 3 punti percentuali, interamente guidate da un afflusso di 5 punti percentuali verso le azioni. Ciò è stato compensato da un deflusso di 1,3 punti base dal reddito fisso verso la liquidità.

Tre aspetti principali emergono dal comportamento degli investitori a gennaio. "Il primo è che il punteggio BRS è tornato in territorio positivo dopo una pausa a dicembre. Gli investitori a lungo termine hanno aumentato la loro esposizione azionaria di 5 punti base su base mensile, finanziando in gran parte questo incremento con le loro partecipazioni in liquidità", dice Noel Dixon, Senior Macro strategist di State Street Global Markets.

Il secondo è che gli investitori a lungo termine hanno iniziato a ridurre marginalmente la loro esposizione alle azioni statunitensi a favore di quelle europee, compreso il Regno Unito. "Stanno iniziando a vedere valore nella regione, dove molte notizie negative sono già state prezzate. Nonostante le preoccupazioni legate a possibili dazi, gli investitori istituzionali sembrano pronti a ricominciare ad acquistare gradualmente nella regione", prosegue l'esperto.

Infine, il terzo punto è che il pessimismo nei confronti di alcuni titoli di Stato europei resta diffuso. "I Bonos spagnoli e i BTP italiani continuano a registrare significativi deflussi. Nel frattempo, gli OAT francesi hanno iniziato a vedere qualche acquisto e i Bund tedeschi sono rimasti sostanzialmente stabili. Complessivamente, il pessimismo sulla duration è evidente. I profili fiscali di molti paesi europei continuano a rappresentare una fonte di preoccupazione per gli investitori a lungo termine", conclude Dixon.

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