Chi è Jacopo Vasamì, il classe 2007 che ha battuto il predestinato spagnolo Landaluce
Jacopo Vasamì sta facendo parlare di sé per le belle prestazioni fornite al Challenger di Monza, a cui sta partecipando grazie a una wild card: all’esordio ha avuto la meglio sul britannico Paul Jubb con il punteggio di 6-3, 6-4 e successivamente ha dettato legge contro lo spagnolo Martin Landaluce, tramortendolo con un perentorio 6-4, […]

Jacopo Vasamì sta facendo parlare di sé per le belle prestazioni fornite al Challenger di Monza, a cui sta partecipando grazie a una wild card: all’esordio ha avuto la meglio sul britannico Paul Jubb con il punteggio di 6-3, 6-4 e successivamente ha dettato legge contro lo spagnolo Martin Landaluce, tramortendolo con un perentorio 6-4, 6-4 sulla terra rossa brianzola. Si tratta di un risultato di lusso perché ottenuto contro uno dei giovani promettenti più chiacchierati a livello globale, nonché numero 154 del ranking mondiale.
La prestazione d’autorità offerta dal tennista italiano fa sognare gli appassionati perché stiamo parlando di un giocatore che ha appena compiuto 17 anni (ha spento le candeline lo scorso 19 dicembre), nato ad Avezzano (in provincia de L’Aquila) ma a tutti gli effetti romano. Alla sua seconda apparizione in un torneo Challenger, dopo aver raggiunto la top-10 del ranking mondiale under 18, ha impressionato per delle pregevoli doti tecniche e per la caratura con cui ha battuto un rivale sulla carta più avanti nel suo cammino.
A 12 anni, accompagnato da mamma Concetta, si è trasferito da Roma all’Accademia di Rafael Nadal, dove tra l’altro si allenava proprio con Landaluce. Coetaneo dell’altra promessa italiana Federico Cinà, si è per il momento fatto apprezzare per il suo bel mancino e per un ottimo servizio, ma per il momento è meglio non bruciare le tappe. Il giocatore ha infatti spiegato ai canali federali: “Avere già la possibilità di fare esperienza a livello Challenger mi può aiutare tanto, ma quest’anno il focus rimane sull’attività juniores. Giocherò i quattro tornei del Grande Slam, tutti con almeno un appuntamento in preparazione. Quindi per Parigi sarà il Trofeo Bonfiglio di Milano, al quale non vedo l’ora di partecipare sia per il prestigio dell’evento sia per la possibilità di giocare in Italia; per Wimbledon l’evento di Roehampton e così via. Poi vedremo come sarò messo in classifica”.
Jacopo Vasamì ha lasciato l’Accademia di Nadal a Manacor, ha completato il proprio percorso di studi conseguendo il diploma americano nella Rafa Nadal International School ed è tornato a Roma: al Club Nomentano ha ripreso ad allenarsi con Fabrizio Zeppieri, il suo primo maestro. “La ragione principale – ha dichiarato ai canali federali – è stata la volontà di trovare un progetto che fosse costruito maggiormente su misura per me, cosa che naturalmente è complessa da trovare in una accademia. Quindi, ho detto a Fabrizio che una volta terminato il percorso scolastico, per me molto importante, sarei tornato da lui. Così ho fatto e oggi, con Zeppieri e il mio preparatore fisico Alessandro Cesario, lavoriamo con un progetto ad personam, esattamente ciò che cercavo”.
Con i risultati conseguiti a Monza è entrato nella top-1000 del ranking ATP: ha virtualmente scalato 285 posizioni ed è virtualmente 853mo con 23 punti all’attivo. Ai quarti di finale è atteso dal 27enne ucraino Vitaliy Sachko, contro cui settimana scorsa perse al primo turno al Challenger di Barletta dopo aver avuto a disposizione un match-point. In un’eventuale semifinale incrocerebbe il vincente del confronto tra Arnaboldi e il francese Van Assche, mentre dall’altra parte del tabellone sono previsti Collignon-Choinski e Misolic-Svrcina.
Guido Monaco lo ha descritto in questo modo durante l’ultima puntata di Tennismania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport: “Landaluce è un po’ sopravvalutato, ha perso contro uno che fino a un mese fa conoscevano soltanto gli addetti ai lavori. Vasamì è un dicembre 2007 con una velocità di braccio impressionante. Sentivo degli scoppi della palla pazzesca: ha un tennis mancino, ha preso il break di vantaggio, non ha fatto una piega, è il terzo torneo internazionale che fa. Questo ragazzo non sta saltando i passaggi, ma è entrato nel circuito in maniera dirompente. Questo pronti via… A me ha impressionato tanto, va rivisto, ma velocità di braccio e servizio… Mi sembra che la palla sia già da giocatore importante. Lui a 12 anni è partito da Roma e si è trasferito all’Accademia di Nadal, io l’ho incontrato qualche mese dopo e aveva una lingua, mi aveva chiesto un’intervista, aveva una personalità pazzesca. Ha poi avuto un momento non facile, ma poi a livello juniores ha fatto ottimi risultati, è tornato con Fabrizio Zeppieri e sta facendo cose veramente importanti”.