Che cosa ha fatto all’occhio Guè Pequeno? E perché si chiama così?

Quando si parla di Guè Pequeno, il pensiero corre subito a una carriera musicale che ha segnato il rap italiano, ma anche ad un immagine ormai popolarissima: sguardo intenso, occhiali scuri e quell’inconfondibile difetto all’occhio sinistro. Ma da dove viene questa particolarità e, soprattutto, cosa si nasconde dietro il suo nome d’arte? Il problema all’occhio:...

Feb 14, 2025 - 00:54
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Che cosa ha fatto all’occhio Guè Pequeno? E perché si chiama così?

Quando si parla di Guè Pequeno, il pensiero corre subito a una carriera musicale che ha segnato il rap italiano, ma anche ad un immagine ormai popolarissima: sguardo intenso, occhiali scuri e quell’inconfondibile difetto all’occhio sinistro. Ma da dove viene questa particolarità e, soprattutto, cosa si nasconde dietro il suo nome d’arte?

Il problema all’occhio: una caratteristica, non un limite

Guè Pequeno è affetto da ptosi palpebrale, una condizione che comporta l’abbassamento della palpebra superiore rispetto alla norma. Non si tratta di una lesione o di un trauma subito nel corso della vita, ma di una caratteristica congenita che l’artista ha sempre vissuto con naturalezza.

Ho un rapporto sereno con questo problema. Non mi sono mai preoccupato di correggerlo, perché secondo me è il mio segno distintivo

ha dichiarato in diverse interviste. E in effetti, il suo occhio ha contribuito a creare quell’aura unica che lo contraddistingue.

Bisogna dire che non è sempre stato semplice. Durante l’adolescenza, ha subito episodi di bullismo, trovandosi spesso emarginato. Ma con il tempo, ha trasformato quella che poteva essere una debolezza in un tratto distintivo del suo personaggio. Oggi, il rapper riceve messaggi di sostegno e di ammirazione da persone che condividono la sua stessa condizione e lo vedono come un esempio di auto accettazione.

Perché si chiama Guè Pequeno?

Il nome d’arte Guè Pequeno ha una storia interessante. All’inizio della sua carriera, l’artista era noto come “Il Guercio”, proprio a causa del suo occhio. Da qui, la prima parte dello pseudonimo: Guè.
La seconda parte, “Pequeno”, nasce invece dall’ispirazione cinematografica. L’artista ha infatti scelto di omaggiare “Zé Pequeno”, uno dei protagonisti del film City of God di Fernando Meirelles e Kátia Lund, pellicola brasiliana che racconta la violenza e la criminalità delle favelas. Un nome che suona forte, che evoca storie di strada e che si sposa perfettamente con il suo stile musicale.
Nel 2021, ha deciso di semplificare ulteriormente il suo nome d’arte, diventando semplicemente “Guè”.

Guè Pequeno: una carriera tra successi e trasformazioni

Nato a Milano il 25 dicembre 1980, Guè Pequeno (all’anagrafe Cosimo Fini) è oggi uno dei rapper più influenti della scena italiana. Dapprima con i Club Dogo, gruppo che ha segnato un’epoca nell’hip hop nostrano, e poi come solista, ha sfornato hit su hit, mantenendo sempre alta l’attenzione su di sé.
Con dieci album all’attivo (di cui uno con Marracash), Guè si è affermato come un punto di riferimento assoluto nel rap italiano. Tra i suoi brani più celebri figurano “Rose Nere”, “Chico” e “Saigon”, tracce che hanno lasciato un segno indelebile nel panorama musicale.

Il futuro di Guè: Sanremo e nuovi progetti

Dopo il ritorno in scena con i Club Dogo nel 2024, il 2025 si preannuncia altrettanto ricco di novità. Guè parteciperà al Festival di Sanremo con Shablo, Tormento e Joshua, presentando il brano “La mia parola”.
Ma non è tutto. A maggio lo vedremo nei palazzetti con un tour che ha già registrato il tutto esaurito, mentre nel mezzo ci sarà anche un tour europeo. Insomma, il 2025 sarà un anno esplosivo per l’artista.

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