Catastrofi, in Italia gap di protezione ancora alle stelle: il dato è al 78%

Un protection gap a livello globale del 57%  con l’Italia che, è il dato medio degli ultimi dieci anni, riesce a fare nettamente peggio: nel Paese quel valore si attesta addirittura al 78%. Il che significa che l’Italia ha assicurato appena il 22% dei danni che subisce a valle dei fenomeni catastrofali. Sono alcuni degli […] L'articolo Catastrofi, in Italia gap di protezione ancora alle stelle: il dato è al 78% proviene da Iusletter.

Apr 29, 2025 - 12:37
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Catastrofi, in Italia gap di protezione ancora alle stelle: il dato è al 78%

Un protection gap a livello globale del 57%  con l’Italia che, è il dato medio degli ultimi dieci anni, riesce a fare nettamente peggio: nel Paese quel valore si attesta addirittura al 78%. Il che significa che l’Italia ha assicurato appena il 22% dei danni che subisce a valle dei fenomeni catastrofali. Sono alcuni degli elementi chiave che emergono dall’ultimo rapporto Sigma, analisi dettagliata sulle catastrofi naturali firmata dallo Swiss Re Institute e che verrà pubblicata ufficialmente oggi.  Un documento all’interno del quale si prova anche a guardare avanti e i numeri non appaiono confortanti. Il 2025 si è aperto con il dramma incendi in California che da solo ha già generato un bilancio negativo di circa 40 miliardi di dollari. Abbastanza per osservare l’anno in corso con scarso ottimismo. Ecco perché nel 2025, in linea con un trend di crescita annuale di lungo periodo che registra un aumento compreso tra il 5 e il 7%, sono attese 145 miliardi di dollari  di perdite assicurate a livello globale. Più o meno la stessa cifra del 2024 ma con un alert in più: sempre secondo l’analisi dello Swiss Re Institute, i pericoli primari come terremoti e uragani, che rappresentano il rischio maggiore, in un anno di picco potrebbero generare o anche superare i 300 miliardi di dollari di perdite assicurate.

Ciò sebbene a farla da padrone negli ultimi anni siano soprattutto i pericoli secondari. Basti pensare che lo scorso anno i danni assicurati nel mondo causati da inondazioni sono saliti a 20 miliardi di dollari: i terzi più elevati mai registrati dal report Sigma del Swiss Re Institute, dopo quelli del 2011 e del 2021. Peraltro, sebbene le perdite economiche siano risultate più elevate in Asia, i danni assicurati causati dalle inondazioni sono stati più alti in Europa e lo scorso anno quelle legate all’acqua hanno raggiunto quota 11 miliardi di dollari (esclusi i danni causati dalle inondazioni legate ai cicloni tropicali), più della metà del totale globale. Dal 2021 nel Vecchio Continente si sono verificati quattro eventi alluvionali che hanno causato danni per diversi miliardi di dollari, tre dei quali nel 2024. Tre fenomeni che sono costati complessivamente 9 miliardi di dollari, 4,7 miliardi solo a Valencia.

E l’Italia evidentemente non è esente da tutto ciò, anzi. Sempre secondo il riassicuratore, il Paese è una delle aree più esposte in Europa ai rischi naturali e, contemporaneamente, presenta uno dei livelli più bassi di protezione contro le catastrofi naturali. Non a caso Daniela D’Andrea, ceo Swiss Re Italia ha sottolineato che rispetto al nostro 78% di gap «la Francia vanta un 46%, la Germania un 57%, il Regno Unito un 22% e la Svizzera un  26%».  Dunque, in prospettiva, «il settore assicurativo è parte integrante della soluzione per colmare i divari di protezione ma, per farlo in modo sostenibile, è necessario ridurre il potenziale di perdita fin dall’inizio con misure di prevenzione e adattamento efficaci e sfruttando nuove fonti di dati e tecniche di analisi innovative». In quest’ottica, ha concluso la ceo: «L’introduzione della nuova legge sulle polizze catastrofali in Italia rappresenta un importante passo avanti per il mercato italiano». E per un Paese che, tra inondazioni e frane  e forti temporali nel 2023 ha subìto perdite record legate alle condizioni meteorologiche avverse. Nel 2024, la tempesta Boris ha seminato distruzione in Europa, causando inondazioni ed evacuazioni anche nel Nord Italia. Allo stesso modo si prevede che i cambiamenti climatici faranno salire le temperature medie, aumentando il rischio di siccità e incendi. L’Italia è anche soggetta a terremoti, poiché si trova nel punto di convergenza delle placche tettoniche africana ed europea. I terremoti sono il principale pericolo per il Paese in termini di potenziali perdite finanziarie e umane a causa dell’alta densità di popolazione e della concentrazione di valori immobiliari.

I riassicuratori, va detto, possono giocare un ruolo fondamentale in anni di picco dei danni e, con un patrimonio globale stimato in 500 miliardi di dollari, sono ben capitalizzati per assorbire grandi shock. Urs Baertschi, ceo Property & Casualty Reinsurance di Swiss Re, a riguardo ha sottolineato: «Oltre a supportare i clienti nel trasferimento tradizionale dei rischi, i riassicuratori forniscono anche dati, informazioni relative ai rischi e conoscenza sui punti di vulnerabilità. Il settore della riassicurazione interviene per assorbire gli shock quando il pericolo si trasforma in catastrofe ed è un interlocutore fondamentale per quando riguarda la consapevolezza e la prevenzione dei rischi». 

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