Caso Starlink: la responsabile vendite di SpaceX invitata a un evento dell’Aeronautica. Casu (Pd) a TPI: “Crosetto riferisca su intese con Musk”
Nuovi tweet del presunto referente di Elon Musk in Italia con appelli al nostro Governo e ai leader europei ad adottare il sistema satellitare Starlink a fini militari e strategici e l’invito alla responsabile vendite dell’azienda dell’uomo più ricco del mondo a un evento organizzato dall’Aeronautica militare, il tutto alla vigilia del primo voto in […]

Nuovi tweet del presunto referente di Elon Musk in Italia con appelli al nostro Governo e ai leader europei ad adottare il sistema satellitare Starlink a fini militari e strategici e l’invito alla responsabile vendite dell’azienda dell’uomo più ricco del mondo a un evento organizzato dall’Aeronautica militare, il tutto alla vigilia del primo voto in commissione al Senato sul Ddl Spazio. Tutte queste coincidenze hanno spinto il deputato del Partito democratico (Pd), Andrea Casu, a presentare un’interrogazione scritta al ministro Guido Crosetto per chiedere conto dei “segnali inquietanti che arrivano in queste ore”. “Pressioni indebite anche sulle scelte militari?”, denuncia il parlamentare a TPI.
Coincidenze temporali
Nel giro di pochi giorni il “caso” Starlink registra una serie di nuovi sviluppi. Il primo è rappresentato dai ripetuti appelli del presunto referente di Elon Musk in Italia, Andrea Stroppa, al nostro e ad altri governi del Vecchio continente. “Se sei un leader in Europa e vuoi che il tuo Paese raggiunga una connettività strategica/resiliente, l’unica soluzione è Starlink”, ha scritto ieri sera Stroppa in inglese su X. “Se scegli di non adottare questa tecnologia, il tuo Paese rischia di rimanere indietro di 25 anni rispetto alla Cina, in termini di connettività governativa. Tua la scelta, tuo il futuro”.
Un appello ribadito nel giro di mezz’ora anche in italiano, fornendo però stavolta un esempio concreto che chiama in causa direttamente il ministro della Difesa Guido Crosetto e la nostra Marina Militare, dotata secondo Stroppa di capacità inferiori al gruppo armato yemenita Houthi in termini di “connettività”. “In questo momento navi italiane della Marina Militare sono nel Mar Rosso. Gli Houthi hanno dimostrato grandi capacità offensive inclusi sabotaggi di cavi internet. Fa bene il Ministro Guido Crosetto a chiedere più risorse. Gli Houthi a terra hanno connettività superiori a quelle delle navi italiane da guerra”, ha scritto sempre su X il presunto referente di Elon Musk in Italia. “Questo significa che mentre loro possono manovrare droni bomba, la Marina Militare non può manovrare UAV (droni, ndr) direttamente dal mare, ma solamente dalle stazioni di terra. Aumentare le capacità difensive e offensive della MM (Marina Militare, ndr) tramite una connettività sicura e superiore è possibile. Lo sappiamo tutti”, ha aggiunto Stroppa riferendosi ovviamente a Starlink.
Dichiarazioni che non solo subordinano le capacità operative delle nostre forze armate a un gruppo paramilitare straniero ma che su questo punto chiamano in causa direttamente un esponente del Governo Meloni. A gennaio infatti in Parlamento il ministro Crosetto aveva ammesso che “la Difesa è interessata – anzi obbligata, forse – a integrare” i servizi erogati “in ambito nazionale, a livello militare (…) grazie a sistemi in orbita geostazionaria Sicral” con “capacità fornite da satelliti in orbita bassa”, come quelli gestiti da SpaceX, definita dallo stesso esponente di Fratelli d’Italia “un operatore che oggi riunisce requisiti e possiede capacità necessarie per servire il servizio in parola”.
Affermazioni che anche allora avevano scatenato le reazioni dell’opposizione, che aveva chiesto al Governo di chiarire eventuali accordi con l’azienda di Elon Musk mentre la Camera si apprestava a votare il Ddl Spazio, approvato poi il 6 marzo scorso e il cui articolo 25, come denunciato su TPI dal deputato del Pd Andrea Casu citando una precedente dichiarazione di Stroppa, sembra essere stato “scritto su misura” per “spianare la strada a Starlink come sistema di backup italiano”. Proprio domani, martedì 6 maggio, comincia invece in Senato il voto degli emendamenti presentati alla IX Commissione permanente (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) su questo disegno di legge, che il 1° luglio approderà in aula per il voto finale.
Negli stessi giorni invece un altro evento attira l’attenzione su questa vicenda: l’invito alla vicepresidente e direttrice commerciale di SpaceX, Stephanie Bednarek, a intervenire alla seconda edizione della AeroSpace Power Conference 2025 organizzata alla Nuvola a Roma dall’Aeronautica militare, a cui parteciperanno circa duemila tra accademici, industriali, professionisti ed esperti del settore provenienti da una sessantina di Paesi. Il 9 maggio la responsabile vendite dell’azienda di Elon Musk, che in passato dirigeva la divisione “affari governativi” del colosso americano gestendo i rapporti istituzionali del gruppo con gli enti pubblici statunitensi, sarà chiamata a intervenire all’ultimo panel dell’evento, intitolato “Evolving Space Domain”, che secondo gli organizzatori “si concentrerà sullo spazio extra-atmosferico come ambiente di competizione strategica”. Un’altra coincidenza di cui l’opposizione chiede conto al Governo.
L’interrogazione parlamentare del Pd
“Ho presentato un’interrogazione al Ministro Crosetto per chiedere conto di alcuni segnali inquietanti che arrivano in queste ore: a quale titolo la vice presidente delle vendite commerciali di SpaceX partecipa all’evento dell’Aeronautica sull’evoluzione del dominio spaziale? Come sponsor o come fornitrice?”, rivela a TPI il deputato del Pd, Andrea Casu, che nel testo della sua interrogazione chiede al Governo, tra l’altro, di “chiarire quale tipo di intese siano state sottoscritte tra SpaceX e il Ministero della Difesa per l’organizzazione dell’evento”.
Al momento, secondo quanto risulta dal materiale pubblicato in merito dall’Aeronautica militare, l’azienda di Musk non figura nell’elenco degli sponsor della conferenza, anche se nessuna di quelle imprese è stata indicata tra le sponsorizzazioni in sede di gara né nei dati pubblici dell’Anticorruzione. Ma non finisce qui.
“Perché l’uomo di Musk in Italia dichiara attraverso X che la Marina Italiana è seconda tecnologicamente all’esercito degli Houthi? Esercitando nuovamente indebite pressioni anche sulle scelte militari, dopo averlo fatto sul piano legislativo quando abbiamo discusso gli emendamenti al Ddl Spazio?”, aggiunge il parlamentare, che nella sua interrogazione al ministro della Difesa chiede anche “quale sia lo stato di avanzamento degli studi e delle valutazioni annunciati” a gennaio alla Camera. Allora infatti Crosetto aveva annunciato l’attivazione di “un tavolo tecnico dedicato per approfondire la sussistenza dei requisiti specifici necessari a soddisfare le esigenze peculiari dello strumento militare” nel caso in cui l’esecutivo avesse optato per “soluzioni commerciali” come Starlink. “Non permetteremo al Governo Meloni di consegnare le chiavi della sicurezza nazionale a Elon Musk”, ha concluso Casu.