Caso Andrea Prospero, le carte di credito vuote e le decine di sim in casa. Cosa sappiamo

Gli inquirenti cercano di capire perché nella stanza del 19enne morto per l'assunzione di oppiacei fossero presenti tutti quei dispositivi digitali. Resta aperta l'ipotesi che fosse in qualche modo legato ad attività criminose. Il suo "amico virtuale" con cui parlava della possibilità di uccidersi è ai domiciliari con l'accusa di istigazione o aiuto al sucidio, mentre un altro ragazzo è sotto inchiesta a Napoli per spaccio di stupefacenti

Mar 19, 2025 - 13:02
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Caso Andrea Prospero, le carte di credito vuote e le decine di sim in casa. Cosa sappiamo

Cosa ci facevano le decine di schede sim e i cinque cellulari trovati nella stanza di Perugia dove il 29 gennaio Andrea Prospero, 19 anni, è stato trovato morto in seguito all’assunzione di ossicodone? E perché le due carte di credito recuperate dagli inquirenti erano vuote? Sono questi gli elementi su cui si stanno concentrando le indagini sulla morte dello studente di ingegneria informatica, per cui un 18enne romano si trova ai domiciliari, con l’accusa di istigazione o di aiuto al suicidio, e per cui un altro coetaneo è sotto inchiesta a Napoli per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.