Milano, sfratto del "Leoncavallo" rinviato al 15 maggio. Chiesta nuova sede al Corvetto
L'ufficiale giudiziario ha notificato stamattina il rinvio. Si tratta della 131ma volta che succede. Al suo arrivo ha trovato un presidio di circa 200 persone nella sede occupata in via Wattau. Tramite l'Associazione Mamme antifasciste, il Leoncavallo ha presentato una manifestazione di interesse preliminare con richiesta di sopralluogo al Comune di Milano per la concessione d'uso di un immobile di sua proprietà, in via San Dionigi, nella zona del quartiere Corvetto

È stato rinviato al 15 maggio lo sfratto del centro sociale Leoncavallo. L'ufficiale giudiziario è arrivato stamani nello stabile di via Watteau a Milano e ha notificato il rinvio. Si tratta della 131ma volta che succede. All'esterno, come di consueto, c'era un presidio di varie realtà antagoniste, circa 200 persone con mercato agricolo e dj set. La Questura non ha segnalato alcun momento di tensione. Lo scorso novembre il ministero dell'Interno è stato condannato a risarcire 3 milioni ai Cabassi, proprietari dell'area, proprio per il mancato sgombero.
Chiesto immobile del Comune nella zona di Corvetto
Tramite l'Associazione Mamme antifasciste, il Leoncavallo ha presentato una manifestazione di interesse preliminare con richiesta di sopralluogo al Comune di Milano per la concessione d'uso di un immobile di sua proprietà, in via San Dionigi, nella zona del quartiere Corvetto. Lo ha reso noto il Comune di Milano che "accoglie con favore questa disponibilità nella speranza che si possa giungere in tempi rapidi ad una manifestazione di interesse definitiva. Come più volte ribadito, infatti, è intenzione dell'Amministrazione trovare una soluzione pragmatica che, nel rispetto delle norme, salvaguardi l'esperienza, la storia e l'evoluzione che il centro sociale Leoncavallo ha vissuto negli ultimi anni". Secondo quanto previsto dalla legge, una volta ricevuta la proposta definitiva, il Comune avvierà un procedimento a evidenza pubblica per l'assegnazione dell'immobile.