Caos America’s Cup: Luna Rossa una delle sole due sfidanti, Ineos si ritira, i dubbi di Alinghi e l’addio di Burling a NZ
La America’s Cup possiede un fascino unico nell’universo sportivo, conserva la magia di tempi antichi, ha la forza di ammaliare gli appassionati e di catturare l’attenzione a prescindere. La più bella per la sua eccezionalità: la competizione agonistica più antica al mondo, nata nel 1851, quando l’Italia non era ancora unita. Sono ormai passati 174 […]

La America’s Cup possiede un fascino unico nell’universo sportivo, conserva la magia di tempi antichi, ha la forza di ammaliare gli appassionati e di catturare l’attenzione a prescindere. La più bella per la sua eccezionalità: la competizione agonistica più antica al mondo, nata nel 1851, quando l’Italia non era ancora unita. Sono ormai passati 174 anni dalla prima leggendaria sfida all’Isola di Wight, tanto che questo evento è entrato di diritto nel mito e nella leggenda.
Il nome, il prestigio, l’unicità, la storia sembrano però non essere sufficienti in tempi moderni e la Coppa America sta attraversando acque decisamente tumultuose, giusto per restare in tema. Le ultime settimane si sono rivelate decisamente nevrotiche e caratterizzate da continue novità, tanto da lasciare la manifestazione in un caos totale. Mancano un paio di anni all’evento (ma davvero si regaterà nel 2027?) e non si sa ancora quale sarà la località che ospiterà l’evento (Auckland è stata scartata qualche settimana fa).
Grant Dalton, CEO di Team New Zealand, ha dichiarato che si scenderà in acqua in Italia o in Grecia, ma ha aperto anche allo scenario mediorientale se l’offerta economica dovesse rivelarsi irrinunciabile. Le ipotesi Napoli e Atene sembrano essere in prima linea, ma a questo punto Jeddah (Arabia Saudita) non è fuori dai giochi come invece sembrava fino a qualche settimana fa poiché poco gradita ad alcuni sponsor. Una decisione dovrebbe essere presa entro la fine di giugno, ma vedremo se i Kiwi rispetteranno le tempistiche.
La situazione si fa complicata sul fronte degli sfidanti. INEOS Britannia si è chiamata fuori con totale clamore e dunque non sarà della partita dopo gli ingenti investimenti delle ultime campagne (hanno perso il Match Race contro NZ in autunno), Alinghi sembrerebbe non intenzionata a presentare il proprio guanto secondo alcune indiscrezioni in arrivo dalla Nuova Zelanda (eppure Ernesto Bertarelli aveva studiato un progetto a lungo termine per il suo rientro dopo i trionfi del 2003 e del 2007).
Non giungono novità dagli statunitensi di American Magic, tutto tace sul fronte francese di Orient Express e non sembrerebbero esserci nuovi pretendenti per entrare in America’s Cup. Al momento ci sono soltanto due sfidanti: i britannici di Athena Racing (il sodalizio di Ben Ainslie sarà Challenger of Record, ma non si sa quali saranno le disponibilità economiche) e Luna Rossa, che andrà a caccia dell’agognato trofeo sostenuta dal portafoglio di Patrizio Bertelli (tra l’altro Prada ha recentemente acquistato Versace).
Luna Rossa tornerà tra l’altro ad allenarsi nel mese di maggio con gli AC40, si attende anche la stipula del regolamento tra Team New Zealand e Athena Racing per poi procedere con la realizzazione delle barche. I Kiwi sono anche alle prese con un altro punto: Peter Burling, che ha alzato al cielo la Vecchia Brocca nelle ultime tre occasioni, non sarà più il timoniere di NZ e non andrà dunque a caccia del poker (impresa mai riuscita nella storia). Chi lo sostituirà?