Bybit si rialza: l’exchange recupera il 7% del mercato dopo il peggior attacco nella storia delle criptovalute

In un panorama critico e dominato dalla prudenza, Bybit ha compiuto un autentico miracolo finanziario.

Apr 11, 2025 - 09:39
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Bybit si rialza: l’exchange recupera il 7% del mercato dopo il peggior attacco nella storia delle criptovalute
bybit market share hack

In un panorama critico e dominato dalla prudenza, Bybit ha compiuto un autentico miracolo finanziario. 

Dopo essere stato al centro della più grande violazione di sicurezza della storia delle criptovalute, l’exchange è riuscito a riconquistare il 7% di quota di mercato che deteneva prima del disastro. Una ripresa che, a giudicare dal contesto e dai numeri, ha del clamoroso.

Un attacco da 1,4 miliardi di dollari: inizia la crisi di Bybit

Il 21 febbraio 2025 resterà impresso nella memoria collettiva del mondo crypto. Quel giorno, Bybit fu vittima di un attacco hacker su scala mai vista prima: oltre 1,4 miliardi di dollari furono sottratti in svariate criptovalute, in particolare liquid Ether (stETH) e Staked ETH Mantle (mETH). Questo ammontava a circa il 70% delle riserve in ETH della piattaforma, con una perdita netta iniziale di oltre 560 milioni di dollari.

L’evento scosse l’intero ecosistema delle criptovalute, innescando un calo repentino della fiducia nei confronti della piattaforma, che vide la propria quota di mercato crollare dal 7% a un modesto 4%.

Un ritorno inaspettato: Bybit riconquista il 7% del mercato

Nonostante l’entità del danno subito, Bybit è riuscita in pochi mesi a invertire la rotta. Secondo una recente analisi di Block Scholes, società specializzata in analisi dei mercati crypto, l’exchange è riuscito a risalire fino a una quota di mercato del 7%, esattamente il valore precedente all’attacco.

Questa inversione di tendenza è stata resa possibile grazie a una serie di misure di sicurezza rafforzate e a un’attenzione rinnovata alle liquidità per i trader al dettaglio. Non meno importante, anche il volume di scambi spot – ovvero gli scambi diretti tra criptovalute – è tornato a livelli normali sulla piattaforma.

Sicurezza e trasparenza: le chiavi del rilancio

Il successo del rilancio di Bybit non è casuale. L’exchange ha lavorato duramente per riconquistare la fiducia di milioni di utenti in tutto il mondo, puntando innanzi tutto sulla sicurezza della piattaforma e su meccanismi di trasparenza. In un ambito dove ogni dettaglio può fare la differenza, queste contromisure si sono dimostrate decisive.

Non sorprende quindi che i volumi di trading siano tornati a crescere e che la fluidità dei mercati interni sia migliorata. Ad agevolare la situazione, anche la maggiore disponibilità di mezzi per i piccoli investitori, spesso più timorosi dopo eventi traumatici come quello di febbraio.

Il contesto globale: prudenza sui mercati crypto

La resilienza di Bybit risalta ancora di più se si guarda al comportamento degli investitori nell’ultimo periodo. Gli analisti di Block Scholes hanno rilevato che la cautela degli utenti verso i mercati crypto era già presente prima dell’attacco informatico.

Questo significa che la flessione del mercato non può essere attribuita esclusivamente alla violazione subita da Bybit. Al contrario, il panorama generale è caratterizzato da una crescente attenzione alla sicurezza, da parte sia degli operatori che degli utenti, per proteggersi da eventi sempre più sofisticati.

La dinamica dell’attacco: una trama internazionale

Gli investigatori sono riusciti a ricostruire nel dettaglio le operazioni dei criminali informatici. Attraverso le analisi sulla blockchain, è stato possibile rintracciare l’89% dei fondi sottratti, un risultato sorprendente se si considera la complessità dell’operazione.

Secondo quanto riferito, gli hacker hanno impiegato 10 giorni per tentare il riciclaggio del denaro tramite il protocollo cross-chain decentralizzato THORChain, che permette il trasferimento di asset tra blockchain differenti.

Le responsabilità indicherebbero il coinvolgimento del famigerato gruppo Lazarus, una cyber-organizzazione con sede in Corea del Nord, nota per attacchi su larga scala contro piattaforme come Ronin (600 milioni di dollari sottratti) e WazirX (230 milioni di dollari). La stessa Arkham Intelligence ha identificato portafogli comuni tra il furto subito da Bybit e quello all’exchange Phemex, perpetrato nel gennaio dello stesso anno.

Fiducia e futuro: una lezione per l’intero settore

Malgrado lo scenario di crescente diffidenza e la portata del danno subito, Bybit si è dimostrata capace di ricostruire il rapporto con la propria utenza, e lo ha fatto in tempi sorprendentemente rapidi.

Il caso rappresenta una lezione importante per l’intera industria delle criptovalute: la sicurezza non può essere più un’opzione, bensì una priorità. I consumatori si dimostrano disposti a tornare anche dopo gravi incidenti, ma solo se l’azienda colpita dimostra impegno concreto, trasparenza e innovazione nel risolvere i problemi.

Per Bybit, il ritorno alla quota di mercato del 7% significa molto più di un semplice recupero economico. È il simbolo di una resilienza strategica, costruita su azioni concrete e visione a lungo termine in un settore sempre più esigente.