Bonus colonnine domestiche, il 29 aprile riapre lo sportello
Martedì 29 aprile ripartirà il bonus colonnine per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. L’incentivo, spiega il Mimit in una nota, è rivolto agli utenti domestici che hanno sostenuto le spese tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2024 e che non hanno potuto presentare la domanda entro il termine […] The post Bonus colonnine domestiche, il 29 aprile riapre lo sportello first appeared on QualEnergia.it.

Martedì 29 aprile ripartirà il bonus colonnine per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici.
L’incentivo, spiega il Mimit in una nota, è rivolto agli utenti domestici che hanno sostenuto le spese tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2024 e che non hanno potuto presentare la domanda entro il termine di chiusura della precedente edizione del bando.
Le domande possono essere presentate online sul portale di Invitalia, che gestisce la misura, dalle ore 12.00 del 29 aprile alle 12.00 del 27 maggio 2025.
I destinatari delle agevolazioni sono le persone fisiche residenti in Italia e i condomìni rappresentati dall’amministratore pro tempore o da un condomino delegato. Le modalità di concessione dei contributi sono stabilite dal decreto Mimit del 12 giugno 2024.
Come funziona il bonus colonnine
Il bonus colonnine domestiche consiste in un contributo pari all’80% del prezzo di acquisto e posa delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica (come ad esempio colonnine o wall box).
Il limite massimo del contributo è di 1.500 euro per gli utenti privati e fino a 8.000 euro in caso di installazione sulle parti comuni degli edifici condominiali.
Per il 2024, lo stanziamento previsto è di 20 milioni di euro, la metà di quanto messo a disposizione sia nel 2023 che nel 2022. Sono ammissibili al contributo le spese che comprendono:
- l’acquisto e la messa in opera di infrastrutture di ricarica, comprese, se necessarie, quelle per l’installazione delle colonnine, gli impianti elettrici, le opere edili strettamente necessarie, gli impianti e i dispositivi per il monitoraggio;
- interventi di progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi;
- i costi per la connessione alla rete elettrica, tramite attivazione di un nuovo Pod (point of delivery).
Il decreto Mimit indica, inoltre, le caratteristiche che devono avere le infrastrutture di ricarica, che dovranno essere acquistate e installate, nuove di fabbrica e di potenza standard, collocate nel territorio italiano e in aree nella piena disponibilità dei soggetti beneficiari e infine essere dotate di dichiarazione di conformità.
Per le persone fisiche è richiesto, inoltre, che le infrastrutture siano esclusivamente ad uso privato e non accessibili al pubblico, mentre per la posa in opera sulle parti comuni degli edifici condominiali è richiesto che siano destinate all’utilizzo collettivo da parte dei condòmini e, nuovamente, non accessibili al pubblico.
Come fare domanda
A pena di inammissibilità della domanda i richiedenti devono allegare i seguenti dati o documenti:
- codice fiscale e documento d’identità del richiedente;
- codice fiscale del condominio e documento d’identità dell’amministratore pro tempore con dichiarazione di quest’ultimo di essere in possesso dei requisiti di legge di cui all’articolo 71-bis delle “Disposizioni per l’attuazione del Codice Civile e disposizioni transitorie”, o del condomino delegato per i condomìni fino a 8 partecipanti, in caso di posa in opera sulle parti comuni degli edifici condominiali;
- delibera assembleare di autorizzazione dei lavori sulle parti comuni;
- copia delle fatture elettroniche relative alle spese ammissibili;
- estratti del conto corrente dal quale risultino i pagamenti connessi alle fatture;
- relazione finale relativa all’investimento realizzato e alle relative spese sostenute;
- idonea certificazione di conformità rilasciata da un installatore, che attesti l’avvenuta installazione dell’infrastruttura;
- dati del conto corrente sul quale richiedere l’accreditamento del contributo.
Ciascun soggetto può presentare una sola domanda di accesso all’agevolazione, esclusivamente per via telematica, utilizzando la propria identità digitale tramite le credenziali Spid, carta d’identità elettronica o carta nazionale dei servizi.
La crescita futura della ricarica domestica
Secondo uno studio presentato lo scorso ottobre da Motus-E e PwC Strategy&, in Italia si stima un numero di punti di ricarica domestici pari a 1,5 milioni nel 2030 e a 4,4 milioni nel 2035, cui sommare rispettivamente 143mila e 451mila punti di ricarica in ambito lavorativo. Tra dieci anni, circa il 45% delle auto elettriche circolanti avrà un punto domestico a disposizione.
Nello stesso periodo i punti di ricarica a uso pubblico dovrebbero crescere a 198-239mila unità rispetto alle circa 64mila attuali, certificate dal rapporto annuale di Motus-E presentato a marzo 2025 durante la fiera Key Energy di Rimini.The post Bonus colonnine domestiche, il 29 aprile riapre lo sportello first appeared on QualEnergia.it.