Bond: le opportunità del mercato saudita
Una solida dinamica di bilancio e un elevato rating fanno dell’Arabia Saudita un’eccezione in un mondo in cui le problematiche relative al bilancio sono diventate prevalenti. Il Paese ha un merito creditizio migliore rispetto alla generale esposizione ai mercati emergenti e offre un rendimento superiore rispetto ai Treasury statunitensi. Gli investitori nei mercati emergenti hanno... Leggi tutto

Una solida dinamica di bilancio e un elevato rating fanno dell’Arabia Saudita un’eccezione in un mondo in cui le problematiche relative al bilancio sono diventate prevalenti. Il Paese ha un merito creditizio migliore rispetto alla generale esposizione ai mercati emergenti e offre un rendimento superiore rispetto ai Treasury statunitensi.
Gli investitori nei mercati emergenti hanno affrontato un periodo difficile nel 2024 e solo dal terzo trimestre la strategia ha iniziato a dare i suoi frutti. Nel quarto trimestre, gli andamenti delle esposizioni in valute forti e locali sono stati divergenti, con la forza del dollaro che ha influito negativamente sulla performance delle valute locali. Complessivamente, l’esposizione in valuta forte ha avuto un anno buono, con l’indice J.P. Morgan EMBI Global Diversified che ha registrato un rendimento vicino al 6,5%, grazie alla compressione degli spread che ha compensato parte della volatilità nel mercato dei Treasury.
Dato l’incertezza legata alla politica negli Stati Uniti e, di conseguenza, al dollaro, le esposizioni in valuta forte continuano a sembrare più interessanti, nel breve termine, rispetto a quelle in valute locali. Inoltre, se la Fed dovesse ridurre i tassi solo quanto previsto dai mercati (solo 40 punti base durante il 2025) il grado in cui le banche centrali dei mercati emergenti locali potranno allentare la politica sarebbe limitato.
Per coloro che sono preoccupati di assumere un rischio duration sul dollaro troppo elevato, le strategie a scadenza vincolata possono ridurre l’esposizione alla volatilità sottostante del mercato dei Treasury. Ad esempio, l’indice ICE BofA 0-5 Year EM USD Government Bond ex-144a ha una duration di solo 2,2 anni. Nei 18 mesi successivi al picco dei tassi della Fed, i ritorni mensili hanno registrato una media dello 0,56% (6,9% annualizzato), rispetto allo 0,37% (4,5% annualizzato) dell’indice Bloomberg US Treasury 1-5 Yr.
Un’alternativa: le obbligazioni del Regno dell’Arabia Saudita
Per gli investitori preoccupati dal deterioramento della dinamica di bilancio di molti dei principali emittenti mondiali, c’è spesso un vantaggio a concentrarsi sulle economie in rapida crescita. Il problema è che molte di queste hanno rating relativamente bassi. Tuttavia, si prevede che l’Arabia Saudita registri tassi di crescita relativamente elevati ma stabili, in parte grazie al progetto Vision 2030 per modernizzare l’economia e ridurne la dipendenza dal petrolio. Recentemente, il rating dell’Arabia Saudita è stato aumentato ad Aa3 da Moody’s (lo stesso rating del Regno Unito e della Francia) e, come mercato emergente, ci sono diversi motivi per cui le obbligazioni saudite sono di particolare interesse.
La dinamica di bilancio appare solida, con il Fiscal Monitor del FMI che prevede un rapporto deficit/PIL del 35% nel 2029. Per i paesi emergenti questo dato è superiore al 70% e più del 100% per molti paesi sviluppati.
Il rating implica che i rendimenti potrebbero non essere elevati come in un’esposizione più ampia ai mercati emergenti, ma l’indice J.P. Morgan Saudi Arabia Aggregate offre un pick-up di rendimento di circa 100 punti base rispetto ai Treasury statunitensi.
L’indice J.P. Morgan Saudi Arabia Aggregate offre una combinazione di emittenti sovrani e quasi sovrani in dollari e valuta locale. Nella maggior difficoltà di accesso della valuta locale risiede, a nostro avviso, un potenziale maggiore. Tale esposizione fornisce un rendimento aggiuntivo ma, soprattutto, prevediamo che la dimensione e la liquidità del mercato si allargheranno nel tempo fino ad entrare negli indici dei mercati emergenti e globali.
Questo può fornire una certa diversificazione del portafoglio. L’indice J.P. Morgan Saudi Arabia Aggregate ha correlazioni relativamente basse con diverse esposizioni chiave del mercato obbligazionario, in particolare con i Treasury statunitensi.
A cura di Francesco Lomartire, Head of Intermediary Client Coverage Southern Europe di di SPDR ETFs (State Street Global Advisors)