Biodiversità Forestale, gli studi parlano chiaro
Crisi / Il report della Conferenza delle Nazioni Unite evidenzia obiettivi e aspirazioni su questo tema e aiuta le aziende a individuare strategie consapevoli

La crisi ambientale globale evidenzia con sempre più urgenza la necessità di adottare nuove strategie per contrastare il riscaldamento globale e salvaguardare la biodiversità, due ambiti indissolubilmente collegati. La Conferenza delle Nazioni Unite sulla Biodiversità, in programma dal 25 al 27 febbraio presso la FAO di Roma, ha portato all’attenzione temi come la mobilitazione di 200 miliardi di dollari l’anno da destinare per iniziative a favore della biodiversità entro il 2030, insieme a una manovra per ridurre gli incentivi ambientalmente dannosi per almeno 500 miliardi di dollari l’anno. Per questo Rete Clima, ente tecnico che da 15 anni sviluppa progetti ESG per le aziende, con un focus sulla decarbonizzazione e la tutela della biodiversità dentro una visione “nature positive”, presenta la seconda edizione dello Studio sulla Biodiversità Forestale. Il report, oltre a indagare la percezione delle aziende, ha integrato il punto di vista dei consumatori per esplorare a 360 gradi le dinamiche economiche, sociali, comunicative e percettive che circondano il tema della biodiversità anche allo scopo di aiutare le aziende a individuare strategie consapevoli. Da un lato emerge una percezione negativa delle politiche nazionali in materia di tutela della biodiversità, considerate poco efficaci dal 45,1% degli intervistati, dall’altro una chiara richiesta da parte dei consumatori alle aziende affinché investano per la conservazione della biodiversità (54,9% dei rispondenti): il 49,4% dei consumatori chiede inoltre che le aziende svolgano un ruolo attivo nel sensibilizzare e informare il pubblico riguardo biodiversità e pratiche sostenibili, contribuendo così a colmare il gap di conoscenza.