Bimba sbranata ad Acerra, pigiamino insanguinato trovato tra i rifiuti: cambiata prima della corsa in ospedale?

Il ritrovamento da parte della scientifica apre all’ipotesi che il papà abbia voluto disfarsi degli indumenti indossati dalla bambina durante l’aggressione. Attesa per gli esiti delle perizie

Mar 4, 2025 - 20:04
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Bimba sbranata ad Acerra, pigiamino insanguinato trovato tra i rifiuti: cambiata prima della corsa in ospedale?

Roma, 4 marzo 2025 – Si complica il quadro sulla morte della piccola Giulia Loffredo, la bimba di nove mesi morta ad Acerra dopo essere stata sbranata dal pitbull di famiglia. Il pigiamino della piccola, ancora insanguinato, è stato trovato dalla polizia in un sacchetto dell'immondizia, prima che finisse in discarica. Lo ha reso noto il Tgr Campania, secondo cui la bimba sarebbe stata quindi cambiata prima di essere portata dal papà Vincenzo nel pronto soccorso della locale clinica Villa dei Fiori, dove l'uomo ha prima raccontato di essere stato aggredito con la figlia da un randagio, per poi cambiare versione e accusare il pitbull di famiglia.

Polizia scientifica
I rilievi in piazzale Gambara dove due persone sono rimaste ferite in modo grave durante una sparatoria, Milano, 15 febbraio 2025. Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118 con due ambulanze e due automediche in codice rosso. Presenti anche le volanti della polizia e gli agenti della scientifica per eseguire i primi accertamenti. ANSA/ PAOLO SALMOIRAGO

Nessun commento da parte degli inquirenti, mentre il legale dell’uomo, Luigi Montano – sentito telefonicamente –  ha detto di non essere a conoscenza del ritrovamento né dell’esistenza di un pigiama insanguinato della bimba. L'appartamento dove il pitbull avrebbe aggredito la piccola sarebbe stato ripulito, sempre secondo la versione dell'uomo, prima che la polizia apponesse i sigilli di sequestro, da alcuni parenti che avrebbero voluto evitare che la mamma della bambina vedesse il sangue di sua figlia. La bimba uccisa dal suo Pitbull ad Acerra: gli esami sul cane, le bugie del padre e la verità che non si può cancellare

Si attendono ora gli esiti delle varie perizie disposte dalla Procura, a cominciare dal cellulare di Loffredo, sequestrato nei giorni scorsi per verificare anche eventuali spostamenti del 24enne durante l'assenza della compagna, mentre si trovava da solo con la bimba e i due cani tenuti in casa, il pitbull ed una meticcia. Così come si attende il risultato dell'autopsia, che fugherà i dubbi sulle cause del decesso della piccola (si è parlato della rottura dell'osso del collo, che contrasterebbe però col fatto che quando la bimba è giunta in clinica era ancora viva), e quello delle analisi effettuate sulle feci dei due animali per verificare la presenza di eventuali tracce organiche della vittima. Tutti esiti che potrebbero fornire un quadro più chiaro alla Procura, che non ha ancora fissato l'interrogatorio di garanzia per l'uomo.