Banane tossiche, ti spiego cos’è l’effetto boomerang e come 140 pesticidi vietati in UE arrivano sulle nostre tavole

È possibile che pesticidi vietati finiscano nelle banane e in altri alimenti che arrivano sulle tavole degli europei? La risposta, purtroppo, è sì. A lanciare l’allarme è ancora una volta Foodwatch, che in una recente indagine ha scoperto la presenza di ben 140 pesticidi vietati nell’Unione Europea in prodotti come banane, mango, basilico e spezie...

Apr 23, 2025 - 14:28
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Banane tossiche, ti spiego cos’è l’effetto boomerang e come 140 pesticidi vietati in UE arrivano sulle nostre tavole

È possibile che pesticidi vietati finiscano nelle banane e in altri alimenti che arrivano sulle tavole degli europei? La risposta, purtroppo, è sì. A lanciare l’allarme è ancora una volta Foodwatch, che in una recente indagine ha scoperto la presenza di ben 140 pesticidi vietati nell’Unione Europea in prodotti come banane, mango, basilico e spezie venduti in Germania.

Lo studio, basato su oltre 18.000 campioni analizzati grazie ai dati delle autorità tedesche per l’ispezione alimentare, ha rivelato che circa il 6% conteneva tracce di sostanze pericolose, con un’incidenza particolarmente alta nelle banane: addirittura due campioni su tre sono risultati contaminati.

Le autorità sanitarie tedesche hanno precisato che, sebbene molti residui non costituiscano un pericolo immediato, alcune delle sostanze individuate sono altamente tossiche, con effetti gravi sulla salute umana e sull’ambiente.

L’effetto boomerang

Ma di che pesticidi parliamo? Si tratta di sostanze altamente pericolose come l’ossido di etilene, vietato in Europa fin dagli anni ’80 per la sua cancerogenicità e la capacità di danneggiare il materiale genetico, e il carbendazim, un fungicida genotossico trovato in basilico, peperoncini e mango.

Nonostante il divieto, questi pesticidi continuano ad essere prodotti da giganti chimici europei come Bayer e BASF, che li esportano verso paesi come India, Brasile ed Egitto, dove vengono utilizzati in agricoltura. I prodotti contaminati ritornano poi in Europa attraverso le importazioni, creando un vero e proprio “effetto boomerang”.

Foodwatch ha denunciato più volte la continua esportazione di pesticidi vietati, un fenomeno che pone a rischio non solo la salute dei consumatori europei, ma anche quella delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo.

L’esportazione di questi pesticidi è un comportamento che sfrutta normative meno rigorose in paesi terzi, dove le leggi sulla sicurezza alimentare sono meno stringenti. Sebbene l’Unione Europea abbia promesso nel 2020 di fermare questa pratica nell’ambito della Strategia per la sostenibilità dei prodotti chimici, finora non sono state adottate misure concrete per attuare questa promessa.

Foodwatch, insieme ad altre ONG come PAN Europe, ha sollecitato allora un divieto totale a livello dell’UE di esportazione di pesticidi vietati, chiedendo anche una tolleranza zero per i residui di queste sostanze nei prodotti alimentari importati.

Secondo le organizzazioni ambientaliste, fermare l’esportazione di pesticidi vietati non avrebbe un impatto significativo sull’economia europea, ma proteggerebbe la salute dei cittadini europei e quella delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo, prevenendo tra l’altro danni ambientali irreparabili.

La Commissione Europea è troppo lenta a rispondere

L’esportazione di pesticidi vietati e l’importazione di alimenti contaminati pongono un serio dilemma etico e politico per l’Europa. Non solo si mette a rischio la salute dei consumatori europei, ma si perpetuano pratiche dannose per l’ambiente e per le persone nei paesi che importano questi prodotti. È quindi urgente che la Commissione Europea faccia il necessario per fermare tali pratiche, mettendo in atto misure concrete che garantiscano la sicurezza alimentare e promuovano un’agricoltura più sostenibile e rispettosa della salute.

Foodwatch scrive:

Sebbene la Commissione Europea abbia annunciato un processo legislativo per un simile divieto di esportazione nella primavera del 2023, finora mancano misure concrete. Contemporaneamente, nel settembre 2024, il Parlamento europeo ha votato a larga maggioranza contro la decisione della Commissione di continuare a consentire l’importazione di alimenti contenenti tre pesticidi vietati. Foodwatch chiede ora alla Commissione di riconsiderare la propria posizione e di intervenire finalmente.

La lotta contro l’esportazione di pesticidi pericolosi è una questione cruciale, e la pressione delle organizzazioni civili sarà fondamentale per garantire che l’Europa faccia la scelta giusta.

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