Bali vieta l’accesso ai templi alle donne durante il ciclo mestruale: è polemica

Bali, celebre meta turistica dell’Indonesia, ha recentemente introdotto una serie di nuove regole per gestire il comportamento dei visitatori stranieri. Tra queste misure, una in particolare ha attirato grande attenzione: il divieto di accesso ai templi per le donne durante il ciclo mestruale. Secondo le autorità locali, questa disposizione nasce dalla convinzione che il sangue...

Apr 7, 2025 - 16:26
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Bali vieta l’accesso ai templi alle donne durante il ciclo mestruale: è polemica

Bali, celebre meta turistica dell’Indonesia, ha recentemente introdotto una serie di nuove regole per gestire il comportamento dei visitatori stranieri. Tra queste misure, una in particolare ha attirato grande attenzione: il divieto di accesso ai templi per le donne durante il ciclo mestruale.

Secondo le autorità locali, questa disposizione nasce dalla convinzione che il sangue mestruale possa contaminare i luoghi sacri, considerati puri secondo le tradizioni induiste dell’isola. Il governatore Wayan Koster ha annunciato queste direttive come parte di una strategia per garantire che il turismo sull’isola rimanga rispettoso, sostenibile e in linea con i valori culturali locali.

La misura ha suscitato molte polemiche, soprattutto perché non è chiaro come verrà applicata o controllata. Le spiegazioni offerte rimandano a credenze tramandate oralmente, secondo cui le donne mestruate sarebbero più soggette a svenimenti o fenomeni “mistici” nei templi, e che la loro presenza potrebbe perfino causare disastri naturali nei villaggi circostanti.

Tante le nuove misure introdotte

Questa non è l’unica norma recentemente introdotta. Bali ha rafforzato anche il codice di condotta per i turisti, imponendo un abbigliamento adeguato nei luoghi sacri, vietando l’accesso ai templi a chi non indossa abiti tradizionali balinesi e introducendo restrizioni contro l’uso di plastica monouso, comportamenti irrispettosi, bestemmie e l’abbandono di rifiuti.

Per far rispettare queste regole, l’isola ha istituito una task force speciale incaricata di monitorare i turisti e applicare sanzioni, che possono includere multe salate o persino il carcere. Inoltre nel 2024 è stata introdotta una tassa turistica di circa 10 dollari per ogni visitatore internazionale, i cui proventi verranno utilizzati per proteggere l’ambiente locale.

Queste misure arrivano in risposta a diversi episodi di comportamenti inappropriati, come turisti che si sono spogliati o hanno compiuto rituali non autorizzati nei templi. Ma Bali non è sola in questa battaglia contro il cosiddetto “overtourism”: anche tante altre città stanno cercando di gestire l’afflusso massiccio di turisti per tutelare le risorse naturali, la vivibilità dei residenti e il patrimonio culturale.

Problemi che tuttavia non possono prescindere dal rispetto dei diritti individuali e la libertà personale dei visitatori che, nel caso del divieto di accesso ai templi per le donne con il ciclo, sicuramente vengono meno.

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