Babysitter uccisa a Milano, in casa nessuna traccia di sangue. Lo strano silenzio del compagno sul cadavere: «Conosceva bene la zona»

Il corpo della donna non è ancora stato trovato. Pablo Gonzalez Rivas ha confessato diaverla uccisa, ma ancora tace sul luogo in cui ha abbandonato il cadavere. Una possibile svolta arriverà dall'analisi del suo cellulare L'articolo Babysitter uccisa a Milano, in casa nessuna traccia di sangue. Lo strano silenzio del compagno sul cadavere: «Conosceva bene la zona» proviene da Open.

Feb 11, 2025 - 17:55
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Babysitter uccisa a Milano, in casa nessuna traccia di sangue. Lo strano silenzio del compagno sul cadavere: «Conosceva bene la zona»

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Non ci sarebbero tracce di sangue «evidenti e copiose» nell’appartamento milanese dove Pablo Heriberto Gonzalez Rivas, reo confesso, ha ucciso la compagna Jhoanna Nataly Quintanilla, babysitter 40enne, la notte del 25 gennaio scorso inscenandone poi l’allontanamento volontario. È il risultato del primo sopralluogo eseguito con il luminol nelle stanze dove – così ha raccontato il 48enne salvadoriano – avrebbe strangolato involontariamente la donna durante un gioco erotico. Sarà analizzata nelle prossime ore la Fiat Punto del 48enne in cui, come mostrato da video di sorveglianza, l’uomo avrebbe prima nascosto e poi trasportato il borsone con dentro il cadavere della donna. E intanto continuano le ricerche del corpo nei campi tra Inzago e Cassano d’Adda, dove l’uomo ha detto di averlo abbandonato – dentro la valigia – in un fossato.

L’esame con il luminol

Nella palazzina di piazza dei Daini, nel nord di Milano, il sopralluogo della Sezione Rilievi del Comando provinciale di Milano e degli investigatori del Nucleo investigativo è iniziato intorno alle 10 di martedì 11 febbraio, in presenza dell’aggiunta Letizia Mannella e della pm Alessia Menegazzo. Gli inquirenti, tramite l’utilizzo del luminol, hanno tentato di far emergere eventuali tracce di sangue nel box, nella cantina, nell’appartamento e nell’auto. All’ingresso degli agenti, i locali sono sembrati in ordine e puliti. Sono stati sequestrati alcuni oggetti trovati nell’abitazione, per poterli esaminare e tentare di far luce sulla dinamica dell’omicidio.

Continuano le ricerche del cadavere, l’indagato non collabora

Nel frattempo sono riprese le ricerche dei carabinieri nella zona tra Inzago e Cassano d’Adda, dove il reo confesso accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere ha ammesso di essersi liberato del corpo della compagna. Oltre a questa indicazione, però, Pablo Gonzalez non avrebbe fornito ulteriori dettagli. Un atteggiamento che, al pari del silenzio durante l’interrogatorio di venerdì 7 febbraio che gli è valso la custodia cautelare in carcere, è suonato particolarmente strano agli inquirenti. Il 48enne, infatti, risulta operaio per una ditta di manutenzione stradale e dovrebbe conoscere bene la zona. Nonostante l’utilizzo di un drone per velocizzare le ricerche, è probabile che una risposta definitiva sulla posizione del cadavere sarà fornita dall’analisi del telefono dell’indagato. Il recupero dei metadati, previsto nelle prossime 48 ore, dovrebbe consentire agli inquirenti di individuare il luogo preciso in cui Gonzalez ha scaricato dall’auto il borsone la notte del 26 gennaio.

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