Assemblea Mps: sì all’ops su Mediobanca con l’86,48% dei voti. Lovaglio: “Dalle nozze subito valore, da Generali contributo ai ricavi”

Approvati anche bilancio e dividendo. Ops partirà tra giugno e luglio. La banca: "Nessun accordo con Caltagirone su Generali". Da Gruppo Caltagirone causa da 741 milioni contro Mps L'articolo Assemblea Mps: sì all’ops su Mediobanca con l’86,48% dei voti. Lovaglio: “Dalle nozze subito valore, da Generali contributo ai ricavi” proviene da FIRSTonline.

Apr 17, 2025 - 16:58
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Assemblea Mps: sì all’ops su Mediobanca con l’86,48% dei voti. Lovaglio: “Dalle nozze subito valore, da Generali contributo ai ricavi”
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L’assemblea di Mps ha dato il via libera all’aumento di capitale al servizio dell’offerta su Mediobanca. Si tratta di un passaggio chiave di un’operazione che potrebbe cambiare il volto e l’assetto della finanza italiana, portando sotto il controllo di Siena quella Mediobanca che per anni è stata il simbolo del capitalismo tricolore. Senza dimenticare che Piazzetta Cuccia è primo socio, con il 13% del capitale, di Generali che tra pochi giorni (il 24 aprile) dovrà rinnovare i vertici nell’ambito di un’assemblea in cui si prevedono scintille. Sul Leone, ha però chiarito la banca senese, “non vi è alcun accordo” di spartizione della quota con il gruppo Caltagirone.

Tutti i numeri dell’assemblea

Ha votato a favore dell’aumento l’86,48% del capitale presente, i voti contrari sono stati invece pari all’11,84 del capitale. All’assemblea era presente il 73,79% del capitale. Secondo gli impegni e le indiscrezioni della vigilia, tutti i principali azionisti (circa il 55% del capitale totale della banca) hanno votato a favore dell’aumento: si tratta del Mef (11,7%), Caltagirone (9,96%) e Delfin (9,86%). Favorevoli alla ricapitalizzazione e quindi all’Ops su Mediobanca, anche Banco Bpm (5%) e Anima (4%), così come le fondazioni bancarie (1,5%) e Algebris (1%). Sì delle casse previdenziali: Enpam (2%) e Inarcassa (3%). Tra i fondi. hanno sostenuto l’aumento figurano Pimco (1,5%), Norges Bank (2,6%) e il fondo pensione degli insegnanti della California, mentre alcuni grandi investitori Usa con piccole quote (New York City Comptroller, Sba Florida, Calvert, Calstrs, Cpp Investments) hanno bocciato l’operazione.

Lovaglio: “Mediobanca partner ideale, aggregazione creerà valore da subito” 

“Penso che questa assemblea sia destinata a segnare una tappa molto importante per il futuro sviluppo della banca, che ha nel suo dna una forte vocazione all’innovazione e alla crescita”, ha detto l’amministratore delegato Luigi Lovaglio ai soci presenti in assemblea, illustrando i dati del bilancio del 2024. Con la sua forte dotazione patrimoniale e grazie ai risultati raggiunti, la banca “è pronta per guidare un nuovo processo di sviluppo industriale con Mediobanca e può creare valore da subito“, ha continuato Lovaglio.

E riguardo al voto sull’aumento di capitale il banchiere ha spiegato: “Chiediamo agli azionisti di sostenere un’opportunità di trasformazione che offra valore a lungo termine attraverso la crescita e rendimenti finanziari interessanti con un bilancio solido e resiliente per resistere a qualsiasi scenario economico come quello di questi giorni. Tre anni fa abbiamo chiesto agli investitori di sostenerci sottoscrivendo l’aumento da 2,5 miliardi e quelli che lo hanno fatto sono stati premiati. Ci impegniamo a fare lo stesso con questa transazione”, ha aggiunto Lovaglio, anticipando che l’ops dovrebbe partire tra giugno e luglio.

Lovaglio, che ha parlato di un’operazione con “una logica industriale”, ha promesso ai soci “una significativa creazione di valore”. Con le nozze tra i due istituti  “avremo una tale forza patrimoniale che potremo distribuire il 100% degli utili, rafforzando il patrimonio. Questo è il nostro progetto: non ha nessun’altra motivazione”. Piazzetta Cuccia “rappresenta per noi un partner ideale per il valore rappresentato dal suo brand e dal patrimonio di competenze di eccellenza che ne hanno fatto la storia”, ha concluso Lovaglio.

Lovaglio: “Generali contributo ai ricavi, nessun accordo con Caltagirone”

La partecipazione di Mediobanca in Generali “sarà un contributo ai ricavi da fonte diversa, è importante averla ma la partita strategica è con i business dove siamo complementari con Mediobanca” ha poi ribadito  Lovaglio. Della società del Leone si era parlato anche in una delle risposte scritte che il Monte dei Paschi ha dato ai soci prima dell’assemblea. Tra il Monte dei Paschi e il gruppo Caltagirone “non vi è alcun accordo” di spartizione della quota di Mediobanca in Generali, qualora l’Ops su Piazzetta Cuccia andasse in porto, ha precisato la banca Senese. Rispondendo a un ulteriore domanda sulla possibile alienazione, in tutto o in parte, della quota azionaria di Generali detenuta da Mediobanca, Mps ha spiegato che “la partecipazione in Generali rappresenta una quota diversificata di ricavi per il nuovo gruppo. Qualsiasi decisione riguardo a tale quota azionaria sarà presa a tempo debito nel migliore interesse della Società e dei nostri azionisti”.

Mps: “No al rilancio, offerta su Mediobanca adeguata”

“Al momento Mps ritiene che l’offerta per Mediobanca sia già adeguata”, ha affermato Siena parlando di un possibile rilancio. “Vi è ferma convinzione che questa sia una grande opportunità per gli azionisti di entrambe le entità con un forte profilo accrescitivo sia a livello di utile che di dividendo”. Pertanto, prosegue la banca, “al momento, non sono state assunte decisioni in merito a eventuali incrementi del corrispettivo dell’offerta. Nel caso in cui si dovesse deliberare in tal senso, saranno valutate attentamente le diverse ipotesi e le relative implicazioni, fornendo al mercato la più completa e trasparente informativa al riguardo, come previsto dalla normativa applicabile”, conclude Mps. 

Quanto invece alla soglia obiettivo da raggiungere in ops, Monte dei Paschi fa sapere che l’ipotesi del controllo di una quota pari al 51% di Mediobanca “è un caso al momento teorico, dato che abbiamo indicato una soglia di accettazione dell’offerta del 66,67%”.

Caltagirone sale al 9,96% e diventa primo socio privato

Nel corso dell’assemblea il presidente Nicola Maione ha passato in rassegna l’azionariato della banca. I maggiori azionisti privati di Mps, hanno aumentato le rispettive partecipazioni: il gruppo Delfin detiene il 9,86% del capitale, con un lieve arrotondamento rispetto al precedente 9,7%, mentre Caltagirone è salito al 9,96% del capitale, diventando primo socio privato di Rocca Salimbeni. Invariate le partecipazioni di Mef (11,73%) Banco Bpm (5%) e Anima (3,99%).

Maxi causa da 741 milioni contro Mps da soci Caltagirone

Nelle risposte fornite dalla banca ai soci presenti in assemblea, Mps ha rivelato che sei soci del gruppo Caltagirone, primo azionista privato della società con il 9,9% del capitale, hanno intentato una maxi causa da 741 milioni contro il Monte dei  Paschi.

“Sei società del gruppo Caltagirone hanno promosso nel 2022 un giudizio contro Banca Mps presso il Tribunale di Roma per chiedere il risarcimento del presunto danno di circa 741 milioni subito a seguito degli investimenti effettuati tra il 2006 e il 2012 in azioni della banca”, ha spiegato Siena. “La Banca – ha aggiunto – si è difesa contestando puntualmente tutte le domande avversarie ed eccependone fra l’altro la prescrizione”. “Allo stato attuale, non risultano pendenti trattative per la definizione bonaria del giudizio”, ha concluso Mps. Da ricordare che tra il 2009 e il 2012 Francesco Gaetano Caltagirone era vice presidente del Montepaschi.

La banca ha parlato anche dei rapporti economici in corso con il gruppo che fa capo all’editore romano. L’Immobiliare Caltagirone ha rapporti economici con la banca in ragione della corresponsione da parte di Rocca Salimbeni di canoni di locazione relativamente a 7 immobili ad uso strumentale (filiali) in forza di contratti di locazione sottoscritti diversi anni prima rispetto all’ingresso del gruppo Caltagirone nella compagine sociale. Per tali rapporti di locazione nel 2024 è stato fatturato un importo pari a circa 2,4 milioni. 

Via libera anche a bilancio e dividendo

In sede ordinaria, l’assemblea del Monte dei Paschi ha dato via libera anche al bilancio 2024 dell’istituto, chiuso con un utile netto di 1,92 miliardi. I soci favorevoli, sono pari al 99,98% del capitale presente. I contrari sono soci che detengono lo 0,02% del capitale presente. Il patrimonio netto della banca a fine 2024 è di 11,28 miliardi formato da 7,45 miliardi di capitale sociale, 1,85 miliardi di riserve, altri 53 milioni di riserve da valutazione oltre all’utile di esercizio. Il bilancio 2024, ha affermato Lovaglio in assemblea, “registra una marcata accelerazione della performance operativa grazie alle attività commerciali coi nostri clienti, che sono il nostro punto di riferimento, oltre a evidenziare una forte solida posizione patrimoniale”.

Ok anche al dividendo al dividendo pari a 0,86 euro ad azione. La cedola sarà staccata il 22 maggio, con pagamento previsto il 24.  Approvato quasi all’unanimità il secondo punto all’ordine del giorno della parte ordinaria dell’assemblea relativa alla politica di remunerazione. Infine hanno ottenuto il via libera  l’integrazione del cda e le modifiche allo statuto.