Assegno unico 2025, occorre rinnovare l’Isee per evitare l’importo minimo: le scadenze

I beneficiari dell’Assegno unico devono rinnovare l’Isee per il 2025 entro il 28 febbraio, altrimenti sarà importo minimo di 57,50 euro.

Feb 10, 2025 - 11:13
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Assegno unico 2025, occorre rinnovare l’Isee per evitare l’importo minimo: le scadenze

I beneficiari dell’Assegno unico universale (Auu) devono prestare attenzione alle novità introdotte sulla misura da parte dell’Inps che, entro la fine di febbraio 2025, ha richiesto il rinnovo annuale dell’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente). A oggi, 10 febbraio, mancano dunque meno di 20 giorni per compiere tale operazione, con il rischio per chi non dovesse rispettare le scadenze di vedersi ridotta la cifra dell’Assegno unico alla quota minima. Una corsa contro il tempo, soprattutto considerando i ritardi nella consegna dell’attestazione Isee segnalati da parte dei Caf.

Il rinnovo Isee dell’Assegno unico

L’Assegno unico universale, il beneficio economico concesso in Italia alle famiglie con figli, viene attualmente percepito da 5,9 milioni di nuclei per un totale di 9,4 milioni di figli, con le somme concesse che variano in base al numero di figli e all’Isee. Quest’ultimo deve essere rinnovato annualmente, così che l’Inps abbia modo di assegnare delle somme corrispondenti alla reale situazione economica dei beneficiari.

Nel 2025 il termine ultimo per il rinnovo dell’Isee per l’Auu è fissato al 28 febbraio, con gli assegnatari che in caso di mancata comunicazione inizieranno a percepire soltanto l’importo minimo (57,50 euro) da marzo 2025. Va tuttavia precisato che, presentando un nuovo indicatore entro il 30 giugno 2025, gli importi dell’Assegno unico saranno comunque ricalcolati e verranno erogati anche gli eventuali arretrati. La richiesta può essere avanzata direttamente sul Portale unico Isee, sull’app Inps Mobile o avvalendosi dell’ausilio di un patronato.

È doveroso inoltre precisare che chi ha già consegnato negli anni scorsi la domanda per l’Auu non dovrà presentare una nuova richiesta per il 2025, ma solo limitarsi a rinnovare il proprio Isee se non ci sono state modifiche nella composizione del nucleo familiare (nuovi figli o il raggiungimento della maggiore età di uno di essi). La nuova domanda, inoltre, dovrà essere presentata soltanto se la precedente aveva subito una comunicazione di decadenza, revoca o rifiuto.

L’Inps segnala ritardi

Così come segnalato dall’Inps e dai Caf stessi, il rilascio delle attestazioni Isee in questa fase sta subendo di piccoli ritardi che potrebbero complicare la vita di coloro che non si sono mossi per tempo per il rinnovo. I Caf indicano un tempo medio di 10-15 giorni dal momento dell’invio della Dsu (dichiarazione sostitutiva unica con tutti i dati necessari del nucleo familiare richiedente) per l’ottenimento di un Isee ordinario. Di solito, per tale operazioni, il tempo di rilascio stimato era di 3-4 giorni.

“Al momento”, ha detto Giovanni Angileri, coordinatore della Consulta nazionale dei Caf, “l’80% delle pratiche richiede una decina di giorni per concludersi, ma qualcuna anche di più”.

Gli importi dell’Assegno unico 2025

Come detto, chi non dovesse riuscire a rinnovare il proprio Isee entro il 28 febbraio, a partire da marzo 2025 riceverà in automatico l’importo minimo previsto per l’Assegno unico che, quest’anno, come indicato dalle tabelle aggiornate dell’Inps, è stato elevato dello 0,8% un virtù dell’adeguamento della misura al più elevato costo della vita. La somma è dunque pari a 57,5 euro mensili per ciascun figlio a carico under 21.

Per comprendere quale potrebbe essere l’impatto della riduzione degli importi per chi non ha aggiornato il proprio Isee, è necessario guardare ai numeri generali della misura. Ben il 51% dei beneficiari, circa 4,87 milioni di figli, riceve la quota massima dell’Assegno unico che, nel 2025, arriva a:

  • 201 euro per figlio minorenne a carico;
  • 97,7 euro per figli a carico tra i 18 e i 21 anni con Isee sotto i 17.227 euro.

Attualmente, dati del 2024, soltanto il 18% dei beneficiari della misura riceve la quota minima a causa dell’omessa dichiarazione dell’Isee o perché tale indicatore è superiore alla soglia di 45.939 euro.