Assassinio Kennedy, Trump rilascia 80.000 pagine di documenti. Ecco cosa dicono

L’amministrazione Trump ha deciso di rendere pubblica una vasta serie di documenti legati all’assassinio di John F. Kennedy, uno degli eventi più analizzati e discussi della storia americana. La raccolta, denominata Records of the President's Commission on the Assassination of President Kennedy (the Warren Commission), 1954–1965, include fotografie, corrispondenze e testimonianze che arricchiscono il quadro dell’investigazione ufficiale.L’annuncio è arrivato durante una visita di Donald Trump al John F. Kennedy Center for the Performing Arts, dove l’ex presidente ha dichiarato: «Mentre siamo qui, ho pensato che fosse appropriato – domani annunceremo e daremo tutti i fascicoli Kennedy». In seguito a questa dichiarazione, l’amministrazione ha rilasciato circa 80.000 pagine di documenti, molte delle quali prive delle censure applicate in passato. I file, resi disponibili sul sito degli US Archives, rimandano a oltre 1.100 documenti scaricabili in formato PDF. Tra il materiale spiccano elementi già noti ma ora privi di omissis, come la famosa Polaroid di Mary Moorman, scattata pochi istanti dopo il colpo fatale e da decenni oggetto di interpretazioni controverse, e il taccuino contenente le dichiarazioni del dottor Malcolm Oliver Perry, il primo medico ad assistere Kennedy e successivamente Oswald.Tuttavia, secondo le prime analisi condotte da testate come Washington Post e New York Times, nei documenti rilasciati non emergerebbero sostanziali novità in grado di riscrivere la storia ufficiale. La Commissione Warren aveva già stabilito che Lee Harvey Oswald agì da solo e, secondo gli esperti, questa conclusione non viene messa in discussione dalle nuove carte. Fredrik Logevall, storico di Harvard, ha confermato che «non ci si aspetta alterazioni negli eventi», pur riconoscendo l’importanza del rilascio per completare il quadro storico.Molti dei documenti si concentrano sul clima geopolitico dell’epoca, segnato dalle tensioni tra Stati Uniti e Unione Sovietica dopo la crisi dei missili di Cuba. Viene ricostruito il profilo di Oswald, i suoi soggiorni in Unione Sovietica e i suoi contatti con funzionari sovietici e cubani. Alcuni fascicoli trattano i rapporti con Cuba e il ruolo del regime di Fidel Castro: emerge come Castro, pur sostenendo le forze rivoluzionarie in America Latina, evitasse deliberatamente azioni che potessero scatenare un conflitto diretto con Washington.Particolare attenzione è dedicata anche alla Operation Mongoose, il programma segreto autorizzato dalla CIA nel 1961 con l'obiettivo di destabilizzare il governo cubano. Sebbene nessun documento colleghi direttamente tali operazioni all’assassinio di Kennedy, il loro rilascio contribuisce a contestualizzare il clima di tensione in cui maturò l’attentato.Nonostante le attese alimentate dalla promessa di “massima trasparenza” fatta da Trump e ribadita dall’attuale direttrice dell'intelligence nazionale Tulsi Gabbard, numerosi studiosi hanno osservato che molti dei documenti presentano segni evidenti del passare del tempo, risultando sfocati o difficilmente leggibili. Inoltre, alcuni file rimangono parzialmente oscurati o in fase di digitalizzazione.La famiglia Kennedy non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sul rilascio; il nipote Jack Schlossberg ha commentato su X di non aver «ricevuto alcuna anticipazione da parte dell’amministrazione sulla pubblicazione dei documenti».L’iniziativa di Trump si inserisce anche in un quadro più ampio: l’ex presidente ha annunciato l’intenzione di declassificare anche i dossier relativi a due omicidi avvenuti nel 1968, quello di Martin Luther King e di Robert F. Kennedy, fratello di JFK e all’epoca ministro della Giustizia.Se da un lato la pubblicazione rappresenta un passo significativo verso una maggiore trasparenza, dall’altro non risolve le zone d’ombra che da oltre sessant’anni circondano la morte di John F. Kennedy. Storici e ricercatori attendono ora eventuali ulteriori rilasci promessi dalla National Archives and Records Administration, nella speranza che possano offrire nuovi elementi per chiarire uno dei capitoli più controversi della storia americana.

Mar 20, 2025 - 03:09
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Assassinio Kennedy, Trump rilascia 80.000 pagine di documenti. Ecco cosa dicono


L’amministrazione Trump ha deciso di rendere pubblica una vasta serie di documenti legati all’assassinio di John F. Kennedy, uno degli eventi più analizzati e discussi della storia americana. La raccolta, denominata Records of the President's Commission on the Assassination of President Kennedy (the Warren Commission), 1954–1965, include fotografie, corrispondenze e testimonianze che arricchiscono il quadro dell’investigazione ufficiale.

L’annuncio è arrivato durante una visita di Donald Trump al John F. Kennedy Center for the Performing Arts, dove l’ex presidente ha dichiarato: «Mentre siamo qui, ho pensato che fosse appropriato – domani annunceremo e daremo tutti i fascicoli Kennedy». In seguito a questa dichiarazione, l’amministrazione ha rilasciato circa 80.000 pagine di documenti, molte delle quali prive delle censure applicate in passato.

I file, resi disponibili sul sito degli US Archives, rimandano a oltre 1.100 documenti scaricabili in formato PDF. Tra il materiale spiccano elementi già noti ma ora privi di omissis, come la famosa Polaroid di Mary Moorman, scattata pochi istanti dopo il colpo fatale e da decenni oggetto di interpretazioni controverse, e il taccuino contenente le dichiarazioni del dottor Malcolm Oliver Perry, il primo medico ad assistere Kennedy e successivamente Oswald.











Tuttavia, secondo le prime analisi condotte da testate come Washington Post e New York Times, nei documenti rilasciati non emergerebbero sostanziali novità in grado di riscrivere la storia ufficiale. La Commissione Warren aveva già stabilito che Lee Harvey Oswald agì da solo e, secondo gli esperti, questa conclusione non viene messa in discussione dalle nuove carte. Fredrik Logevall, storico di Harvard, ha confermato che «non ci si aspetta alterazioni negli eventi», pur riconoscendo l’importanza del rilascio per completare il quadro storico.

Molti dei documenti si concentrano sul clima geopolitico dell’epoca, segnato dalle tensioni tra Stati Uniti e Unione Sovietica dopo la crisi dei missili di Cuba. Viene ricostruito il profilo di Oswald, i suoi soggiorni in Unione Sovietica e i suoi contatti con funzionari sovietici e cubani. Alcuni fascicoli trattano i rapporti con Cuba e il ruolo del regime di Fidel Castro: emerge come Castro, pur sostenendo le forze rivoluzionarie in America Latina, evitasse deliberatamente azioni che potessero scatenare un conflitto diretto con Washington.

Particolare attenzione è dedicata anche alla Operation Mongoose, il programma segreto autorizzato dalla CIA nel 1961 con l'obiettivo di destabilizzare il governo cubano. Sebbene nessun documento colleghi direttamente tali operazioni all’assassinio di Kennedy, il loro rilascio contribuisce a contestualizzare il clima di tensione in cui maturò l’attentato.

Nonostante le attese alimentate dalla promessa di “massima trasparenza” fatta da Trump e ribadita dall’attuale direttrice dell'intelligence nazionale Tulsi Gabbard, numerosi studiosi hanno osservato che molti dei documenti presentano segni evidenti del passare del tempo, risultando sfocati o difficilmente leggibili. Inoltre, alcuni file rimangono parzialmente oscurati o in fase di digitalizzazione.

La famiglia Kennedy non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sul rilascio; il nipote Jack Schlossberg ha commentato su X di non aver «ricevuto alcuna anticipazione da parte dell’amministrazione sulla pubblicazione dei documenti».

L’iniziativa di Trump si inserisce anche in un quadro più ampio: l’ex presidente ha annunciato l’intenzione di declassificare anche i dossier relativi a due omicidi avvenuti nel 1968, quello di Martin Luther King e di Robert F. Kennedy, fratello di JFK e all’epoca ministro della Giustizia.

Se da un lato la pubblicazione rappresenta un passo significativo verso una maggiore trasparenza, dall’altro non risolve le zone d’ombra che da oltre sessant’anni circondano la morte di John F. Kennedy. Storici e ricercatori attendono ora eventuali ulteriori rilasci promessi dalla National Archives and Records Administration, nella speranza che possano offrire nuovi elementi per chiarire uno dei capitoli più controversi della storia americana.