Arrestato e rimpatriato 33ennne, non potrà tornare prima di 5 anni
L'operazione nel quartiere Umbertino si è svolta grazie alla stretta collaborazione tra polizia e polizia locale

La Spezia, 9 aprile 2025 - La stretta collaborazione tra la polizia di Stato e la polizia locale della Spezia ha condotto al rimpatrio di un cittadino tunisino di 33 anni, irregolare sul territorio nazionale e con numerosi precedenti penali a carico, in particolare per reati legati agli stupefacenti.
Sabato scorso, operatori della sezione di polizia giudiziaria della municipale hanno arrestato l'uomo, identificato come H.K., sorpreso mentre spacciava sostanze stupefacenti nel quartiere Umbertino. Dopo l'identificazione certa, è emerso che il soggetto era già noto alle forze dell’ordine per una lunga serie di reati, tra cui spaccio e occupazione abusiva dell’ex Rsa Mazzini.
Lunedì, il Tribunale della Spezia ha convalidato l’arresto, disponendo per il soggetto l’obbligo di firma in questura. Tuttavia, in considerazione dello status di irregolare e della pericolosità sociale del soggetto, la polizia locale ha avviato, in collaborazione con l’Ufficio Immigrazione della Questura della Spezia, diretto dal commissario Carvone, un approfondimento della sua posizione amministrativa sul territorio nazionale.
Dall’istruttoria è emerso un profilo perfettamente idoneo all’espulsione. Grazie al coordinamento tra gli operatori del questore Salvo e del comandante Bertoneri, il cittadino tunisino è stato trattenuto nelle camere di sicurezza della polizia locale e, a seguito di ulteriore udienza di convalida per l'espulsione, è stato rimpatriato nella giornata di ieri a Tunisi, a cura del personale della polizia di Stato che lo ha scortato in aereo. Nei suoi confronti è stato inoltre disposto il divieto di reingresso in Italia per un periodo di cinque anni.
“L’operazione rappresenta un esempio concreto di cooperazione istituzionale – dichiarano i due enti interessati – , finalizzata alla tutela della sicurezza urbana ed al contrasto della criminalità, con particolare attenzione al quartiere Umberto I, dove la richiesta di maggiori controlli e legalità da parte dei residenti si è tradotta nell'aumento dell'attività preventiva e repressiva delle forze dell'ordine cittadine”.