Apple vuole fabbricare iPhone in USA con i robot

Apple considera di spostare la produzione di iPhone negli USA, usando robot per automazione. Pressioni politiche e innovazione guidano il cambiamento.

Mag 4, 2025 - 12:07
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Apple vuole fabbricare iPhone in USA con i robot

La produzione degli iPhone potrebbe subire una rivoluzione senza precedenti, secondo quanto dichiarato dal Segretario al Commercio USA, Howard Lutnick. Durante un’intervista rilasciata alla CNBC, Lutnick ha rivelato i piani di Apple per riportare la produzione sul territorio americano attraverso l’uso di avanzate tecnologie di automazione industriale. Questo approccio innovativo comporterebbe l’abbandono della manodopera cinese in favore di impianti completamente automatizzati negli Stati Uniti.

Il CEO di Apple, Tim Cook, avrebbe identificato nei bracci robotici di precisione il fulcro di questa trasformazione. Cook ha affermato: “Ho bisogno di bracci robotici capaci di eseguire il lavoro con una precisione tale da permettermi di trasferire la produzione qui”. Questa dichiarazione sottolinea l’intenzione dell’azienda di utilizzare la tecnologia robotica per reinventare i processi produttivi.

La fabbrica del futuro

La visione di Apple non si limita a una semplice rilocalizzazione produttiva. Si tratta di un cambiamento radicale che punta a creare un nuovo standard nel settore manifatturiero. Le future fabbriche non si affideranno più agli operai tradizionali, ma richiederanno tecnici specializzati per la gestione dei sistemi automatizzati. Questa trasformazione potrebbe segnare l’inizio di una “rivoluzione industriale basata sull’intelligenza artificiale”, con implicazioni significative per l’intero settore tecnologico.

È interessante notare che, in passato, Tim Cook aveva elogiato la manodopera cinese per le sue competenze specialistiche, difficilmente replicabili nel mercato americano. Tuttavia, il nuovo approccio basato sull’automazione potrebbe rappresentare una svolta epocale per Apple e per il settore, nonché la salvezza delle linee produttive nel caso in cui i dazi di Donald Trump dovessero diventare definitivi.

Dietro questa decisione si celano, infatti, anche ragioni economiche e politiche. I dazi imposti dall’amministrazione Trump, che arrivano fino al 145% sui prodotti importati dalla Cina, hanno costretto Apple a ripensare la propria catena di approvvigionamento. Sebbene alcune esenzioni temporanee siano state concesse, l’azienda deve affrontare costi potenzialmente maggiorati che potrebbero influire sui margini di profitto.

Nonostante le dichiarazioni di Lutnick, Apple non ha ancora confermato ufficialmente i dettagli di questo piano. La realizzazione di un sistema produttivo interamente robotizzato richiederebbe anni di sviluppo, lasciando aperta la possibilità che questa strategia sia più una mossa tattica che un progetto concreto.

Un cambio di paradigma

Se attuata, questa transizione potrebbe ridefinire gli standard produttivi non solo per Apple, ma per l’intero settore tecnologico. L’adozione della produzione USA automatizzata creerebbe nuove opportunità di lavoro altamente qualificato, ma ridurrebbe drasticamente le posizioni tradizionali. Questo cambiamento potrebbe avere un impatto socioeconomico significativo, alimentando il dibattito sulla capacità dei sistemi robotici di eguagliare la precisione e la versatilità umana nella produzione di dispositivi complessi.

Infine, rimane da vedere come la tecnologia robotica potrà essere integrata per garantire livelli di precisione adeguati nella produzione di prodotti di alta qualità come gli iPhone. Il settore manifatturiero si trova di fronte a una sfida cruciale: bilanciare innovazione tecnologica e sostenibilità sociale.