Annullato il concorso PNRR docenti per 20mila candidati: la smentita del MIM
Grande confusione intorno al concorso ordinario PNRR per docenti di laboratorio nelle scuole secondarie di Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Puglia e Umbria. Il Tar di Ancona ha accolto il ricorso di un gruppo di candidati, mettendo in discussione la validità della prova pratica, specificando che il concorso sarebbe da rifare. A far scattare la decisione del Tribunale, la presunta “violazione dell'anonimato durante l'espletamento della prova pratica”, poiché ai candidati sarebbe stato richiesto di indicare nome e cognome sui fogli utilizzati per rispondere ai quesiti, compromettendo il principio fondamentale per garantire la correttezza e l'imparzialità delle procedure della prova. Il Ministero dell'Istruzione e del Merito, però, smentisce categoricamente che il concorso, che mette in palio 20mila posti di lavoro, sia a rischio e ribadisce la regolarità della procedura. La smentita del MIM Sulle notizie diffuse secondo cui, a causa di una sentenza del Tar delle Marche sarebbe a rischio il primo concorso PNNR per 20.000 insegnanti, il MIM smentisce categoricamente, specificando con una nota: “Il concorso interessato dalla sentenza del Tar delle Marche si riferisce ad una classe di concorso per insegnante tecnico pratico (A022) gestito dall’Ufficio scolastico regionale delle Marche per un totale di 60 posti (Abruzzo 2, Emilia-Romagna 27, Marche 8, Puglia 14, Umbria 9). I candidati che hanno superato la prova scritta sono stati 174 e al 13/2 risultano a fascicolo 50 assunzioni in ruolo”. Continua a spiegare il MIM: “Il TAR ha stabilito nella sentenza che dovrà essere ripetuta la prova pratica in quanto sarebbe stata violata la regola dell’anonimato. Pertanto, il rifacimento della prova pratica e dell’orale interesserà i 174 candidati che hanno superato la prova scritta, senza alcuna ripercussione sulle immissioni in ruolo già effettuate per l’anno scolastico 2024/2025 e sul complesso delle procedure PNRR, stante anche l’esiguità dei numeri relativi alla procedura interessata dalla sentenza”.

Grande confusione intorno al concorso ordinario PNRR per docenti di laboratorio nelle scuole secondarie di Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Puglia e Umbria. Il Tar di Ancona ha accolto il ricorso di un gruppo di candidati, mettendo in discussione la validità della prova pratica, specificando che il concorso sarebbe da rifare.
A far scattare la decisione del Tribunale, la presunta “violazione dell'anonimato durante l'espletamento della prova pratica”, poiché ai candidati sarebbe stato richiesto di indicare nome e cognome sui fogli utilizzati per rispondere ai quesiti, compromettendo il principio fondamentale per garantire la correttezza e l'imparzialità delle procedure della prova.
Il Ministero dell'Istruzione e del Merito, però, smentisce categoricamente che il concorso, che mette in palio 20mila posti di lavoro, sia a rischio e ribadisce la regolarità della procedura.
La smentita del MIM
Sulle notizie diffuse secondo cui, a causa di una sentenza del Tar delle Marche sarebbe a rischio il primo concorso PNNR per 20.000 insegnanti, il MIM smentisce categoricamente, specificando con una nota:
“Il concorso interessato dalla sentenza del Tar delle Marche si riferisce ad una classe di concorso per insegnante tecnico pratico (A022) gestito dall’Ufficio scolastico regionale delle Marche per un totale di 60 posti (Abruzzo 2, Emilia-Romagna 27, Marche 8, Puglia 14, Umbria 9). I candidati che hanno superato la prova scritta sono stati 174 e al 13/2 risultano a fascicolo 50 assunzioni in ruolo”. Continua a spiegare il MIM: “Il TAR ha stabilito nella sentenza che dovrà essere ripetuta la prova pratica in quanto sarebbe stata violata la regola dell’anonimato. Pertanto, il rifacimento della prova pratica e dell’orale interesserà i 174 candidati che hanno superato la prova scritta, senza alcuna ripercussione sulle immissioni in ruolo già effettuate per l’anno scolastico 2024/2025 e sul complesso delle procedure PNRR, stante anche l’esiguità dei numeri relativi alla procedura interessata dalla sentenza”.