Andrea Arnold mette le ali ai suoi adolescenti

Bambini cresciuti troppo presto, abbandonati a se stessi, famiglie disintegrate e ai margini: è un mondo feroce quello in cui...

Mag 7, 2025 - 07:16
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Andrea Arnold mette le ali ai suoi adolescenti

Bambini cresciuti troppo presto, abbandonati a se stessi, famiglie disintegrate e ai margini: è un mondo feroce quello in cui la dodicenne Bailey (Nykiya Adams) si trova a vivere nel sud dell’Inghilterra e a cercare speranza per il suo futuro. La regista inglese Andrea Arnold, tre volte premio della giuria a Cannes, prosegue nel solco del realismo sociale di Ken Loach con Bird che domani, dopo il concorso a Cannes 2024 e il premio Miglior Film ad Alice nella città, arriva in sala con Lucky Red.

Seguendo il suo percorso di racconto del disagio della società contemporanea, con impegno naturalistico e guizzi di poesia, torna per Bird dalle sue parti, a Dartford nel Kent. La mamma di Bailey sta con un violento che abusa della piccola Peyton e forse anche degli altri due.

“Svegliati bellezza c’è speranza“ è scritto sui muri di quei palazzi popolari ed ha le fattezze di Bird (Franz Rogowski), un ragazzo-uccello che misteriosamente appare tra la natura di quei posti dove Bailey va a rifugiarsi e a filmare con il telefonino il volo dei gabbiani. È in cerca dei genitori. Perché alla fine in questo mondo precario, distrutto dagli adulti, i giovani fanno rete nel disperato bisogno di amore e di famiglia. Andrea Arnold vola sulla bruttezza, mette letteralmente le ali a questi giovani.

È un coming of age il dramma che Arnold ha definito "il più difficile della sua carriera". Sessantatré anni, Arnold è cresciuta con una madre single e ha avuto un’"infanzia molto selvaggia", non pensava di fare la regista né il cinema faceva parte della sua vita da piccola. "La mia è stata una vita davvero straordinaria". Si capisce perché l’atteso Bird "è stato un viaggio doloroso" che l’ha riportata nei luoghi in cui è cresciuta.