Andoni Iraola, il giovane allenatore superstizioso che ha reso il Bournemouth un caso di studio
Vorrebbe imparare l’italiano, la sua seconda più grande passione è il ciclismo e in un’altra vita sarebbe potuto diventare un bibliotecario. Oggi, invece, Andoni Iraola è uno degli allenatori più promettenti (e giovani) d’Europa: grazie al suo stile di gioco ha reso il Bournemouth un vero e proprio caso di studio e ha regalato alle […] L'articolo Andoni Iraola, il giovane allenatore superstizioso che ha reso il Bournemouth un caso di studio proviene da Il Fatto Quotidiano.

Vorrebbe imparare l’italiano, la sua seconda più grande passione è il ciclismo e in un’altra vita sarebbe potuto diventare un bibliotecario. Oggi, invece, Andoni Iraola è uno degli allenatori più promettenti (e giovani) d’Europa: grazie al suo stile di gioco ha reso il Bournemouth un vero e proprio caso di studio e ha regalato alle Cherries una stagione da record. Nel corso della sua storia, infatti, il club non aveva mai totalizzato così tanti punti in Premier League (attualmente 53, prima della sfida contro l’Aston Villa). E il primo (storico) ingresso nelle competizioni europee è ancora possibile. Tra i vari Huijsen, Kluivert e Semenyo, Iraola è riconosciuto – tecnicamente e umanamente – come il vero protagonista del quartiere di Boscombe.
I principi di gioco
Ormai non sono più una sorpresa: grazie – e soprattutto – a Iraola, le Cherries sono diventate una bella e solida realtà del calcio inglese. Non sono un caso le prestigiose vittorie in campionato contro Arsenal, Manchester United, Manchester City e Tottenham. Tutto parte proprio dai principi e dagli schemi dell’allenatore spagnolo. L’intenzione del Bournemouth è chiara: non dare agli avversari il tempo di fare ciò che vogliono. Pressione alta, fraseggio e gioco sugli esterni fanno del club uno dei più divertenti ed efficaci della Premier.
Dopo una carriera da giocatore con la maglia dell’Athletic Bilbao, Iraola si è messo in gioco in altre vesti: Mirandes, Rayo Vallecano e ora Bournemouth. Per lui, la squadra è l’aspetto più importante: il collettivo deve stare sopra ogni cosa. Ognuno deve dare un contributo per migliorare la squadra. In 90’ l’obiettivo è chiaro: creare quanto più possibile e giocare vicino alla porta avversaria per non da tempo agli altri di pensare. Un pensiero e una filosofia per nulla conservatrice ma che, al contrario, permette ai calciatori di sperimentare, sbagliare e osare.
La passione per il ciclismo e per la lettura
Non solo calcio, schemi e tattica: per “scappare” dalle pressioni e per affrontare un lungo viaggio, nello zaino di Andoni Iraola non può mai mancare un buon libro. Amante dei grandi classici, prima di diventare allenatore, Iraola avrebbe anche potuto lavorare in una libreria di Usurbil (piccola cittadina nella provincia di Gipuzkoa) o Bilbao. E poi non può mancare la passione per il ciclismo, tra gli sport più seguiti nei Paesi Baschi. Nel mondo di Iraola c’è spazio anche per la scaramanzia: prima da giocatore e ora da allenatore, il 42enne è solito mettersi un cerotto intorno al dito. Un gesto che ripete prima di ogni partita. Esigente, intelligente e umile. Dopo una vita in Spagna, Andoni Iraola ha trovato la sua oasi felice: Bournemouth è casa sua.
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