Omicidio Santo Romano, condannato il 17enne che lo ha ucciso per una scarpa sporca. La madre della vittima: “Ma quale giustizia? Vergogna”

La tragedia accaduta lo scorso novembre a San Sebastiano al Vesuvio (Napoli). Il minore condannato a 18 anni e 8 mesi per aver sparato al calciatore 19enne e a un amico, sopravvissuto. Al sit-in anche le mamme degli altri ragazzi uccisi per futili motivi nel Napoletano

Apr 29, 2025 - 16:55
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Omicidio Santo Romano, condannato il 17enne che lo ha ucciso per una scarpa sporca. La madre della vittima: “Ma quale giustizia? Vergogna”

Napoli, 29 aprile 2025 – È stato condannato a 18 anni e 8 mesi di carcere il 17enne accusato dell’omicidio di Santo Romano, il calciatore di 19 anni ucciso ucciso a colpi di pistola lo scorso novembre a San Sebastiano al Vesuvio, in  provincia di Napoli. Il minore era chiamo a rispondere anche del tentato omicidio dell’amico di Santo, ferito da un proiettile. Il movente? Una sneaker di Gucci sporcata per caso da uno degli amici che quella notte erano con Santo. L’omicidio è stato consumato nella notte tra l'1 e il 2 novembre 2024.

Si è concluso così il processo celebrato oggi, con rito abbreviato, al tribunale per i Minorenni di Napoli. Il pm aveva chiesto una condanna a 17 anni, alla fine il giudice ha alzato la pena. Ma la famiglia di Santo – che giocava come portiere nella squadra dell’ASD Micri – non si dà pace. “Ma quale giustizia? Fate schifo. Vergogna”, hanno detto i familiari e parenti del calciatore ucciso, riuniti all'esterno del tribunale di viale Colli Aminei. Durante l’udienza, gli ex compagni di squadra, gli amici e i parenti del giovane ucciso hanno organizzato un sit-int davanti al tribunale

All'esterno del tribunale, urla di contestazione contro la sentenza da parte della folla di familiari e amici della vittima. "La giustizia ha fallito di nuovo, è uno schifo, per questo i minorenni continuano ad ammazzare", ha detto Filomena Di Mare, mamma di Santo Romano, nel commentare la sentenza. All'esterno del tribunale, da questa mattina, c'erano molti ragazzi con magliette e striscioni che chiedevano 'Giustizia per Santo'.

La madre di Santo: “La giustizia ha fallito di nuovo”

“La giustizia ha fallito di nuovo. La giustizia fallisce, perciò i minori continuano a delinquere e ammazzare”. Mena De Mare, madre di Santo Romano, ha commentato così la sentenza emessa oggi nei confronti dell'omicida reo confesso di suo figlio. L'imputato, 17enne, era chiamato a rispondere anche del tentato omicidio di un amico di Santo che si trovava nella piazza Raffaele Capasso di San Sebastiano al Vesuvio nella notte tra l'1 e il novembre 2024, quando il 19enne è stato ammazzato a colpi d'arma da fuoco. Poco prima dell'assassinio, un amico di Santo avrebbe pestato involontariamente, sporcandola, una scarpa da 500 euro indossata dal 17enne.

La fidanzata del 19enne: “Siamo ancora in pericolo”

“Vogliamo il sostegno anche di chi non ha perso un proprio caro, perché questa è una battaglia che non dobbiamo combattere soltanto noi". È un vero e proprio appello quello che Simona, la fidanzata di Santo Romano, ha lanciato davanti al tribunale dei minorenni di Napoli che ha condannato a 18 anni e 8 mesi il minorenne che gli ha ucciso il ragazzo, la notte tra l'1 e il 2 novembre 2024 a San Sebastiano al Vesuvio.

"Santo non c'è più, ci è stato strappato – ha detto ancora Simona, mentre intorno a se c'era chi urlava il proprio dissenso per questa sentenza – ma chi esce la sera, chi scende ancora in piazza, come me, come mio fratello, come mia sorella, è ancora in pericolo”.

"Se lasciamo fuori individui del genere – ha sottolineato la giovane – e non consentiamo a queste persone di scontare una pena severa, che gli permetta di capire la gravità del reato e dello sbaglio che ha commesso, il danno che ha arrecato a tutti noi, purtroppo non ci sarà mai un cambiamento”.

Ci aspettavano il massimo della pena”

“Sapevo che la condanna non poteva essere molto alta per lo sconto della pena del rito abbreviato – ha detto ancora Simona – eravamo coscienti di questo ma io mi aspettavo che gli dessero il massimo previsto. Adesso dobbiamo solo cercare di superare questa giornata, che è stata molto lunga e pesante, come fu per la prima udienza: ci abbiamo messo una settimana per riprenderci”.

"Noi, però – ha aggiunto la ragazza – non abbandoniamo la nostra battaglia, continueremo a portarla avanti con ancora più forza". Infine una parola per la solidarietà con le mamme che hanno subìto la stessa tragedia: “L'abbiamo chiesta e il supporto l'abbiamo ricevuta: c'è un conforto reciproco perché siamo accomunati da un dolore che può essere compreso solo da chi l'ha subito. Quello che è più amaro è che a questo dolore si aggiungono sempre più mamme”. 

Le mamme degli altri ragazzi uccisi: “Lo Stato non ci tutela”

“Lo Stato italiano non ci tutela e voi giornalisti lo dovete dire". A parlare è Natascia Lipari, la mamma di Simone Frascogna, lo studente di 19 anni ucciso il 3 novembre 2020 a Casalnuovo (Napoli) con 9 coltellate per un sorpasso negato. 

Ad attendere la sentenza davanti al tribunale dei minorenni di Napoli, anche la mamma di Francesco Pio Maimone, anche lui ucciso durante una rissa per un paio di scarpe sporcate. “Il delinquente in carcere costa soldi – ha detto ancora la donna – lo Stato nasconde questo, prendetevi le leggi americane, a Giorgia Meloni sono cinque anni che lo dico: 'Se fosse successo a te cosa avresti fatto? I nostri figli muoiono per colpa loro”. 

L’omicidio immortalato dalle telecamere

Il 17enne aveva confessato l’omicidio dopo che gli inquirenti lo avevano identicato e fermato poche ore dopo la tragedia. All’inizio aveva raccontato di “essersi difeso” sparando, ma le telecamere della zona immortalato un’altra verità. 

Le immagini di sistemi di videosorveglianza registrate quella notte di movida avevano mostrano agli investigatori Santo Romano che si avvicina all'auto su cui si trova il minorenne, una Smart intestata al padre del 17enne, poi mentre si allontana e torna di nuovo indietro forse per un ultimo chiarimento.

Le scarpe da 500 euro che hanno dato vita all'alterco tra i due erano state sporcate inavvertitamente da un amico di Santo Romano. La difesa, durante l'udienza, aveva chiesto anche una perizia psichiatrica per il minorenne, richiesta respinta dalla Corte.  La sentenza del giudice è stata accolta da contestazioni della famiglia e degli amici dell'ucciso. Il verdetto è stato emesso dal giudice Lucarelli.