Analisi telemetrie: ecco dove Max fa la differenza cosa manca alla Ferrari – Qualifiche Giappone F1
Il sabato a Suzuka non è stato privo di colpi di scena, con una super guida di Verstappen e una Ferrari ancora indietro. Analizziamo le qualifiche del Giappone mediante le telemetrie. Il sabato a Suzuka, che presagiva una scontata pole position da parte delle McLaren, ... Leggi tutto L'articolo Analisi telemetrie: ecco dove Max fa la differenza cosa manca alla Ferrari – Qualifiche Giappone F1 proviene da F1ingenerale.

Il sabato a Suzuka non è stato privo di colpi di scena, con una super guida di Verstappen e una Ferrari ancora indietro. Analizziamo le qualifiche del Giappone mediante le telemetrie.
Il sabato a Suzuka, che presagiva una scontata pole position da parte delle McLaren, si è invece chiuso col botto. Il motivo si chiama Max Verstappen in quanto, come vedremo col supporto dei dati, è stata la sua stratosferica guida a colmare il gap tra la propria Red Bull e la vettura papaya, consentendogli di conquistare la pole. Non arrivano invece lampi da parte di Ferrari, la quale con Leclerc in P4, tenendo dietro Russell, riesce a centrare l’obiettivo minimo della seconda fila ma non è mai sembrata potersi inserire davvero nella lotta al vertice. Approfondiamo questi temi servendoci delle telemetrie nell’analisi delle qualifiche del Giappone.
Super Max batte le McLaren
La guida superlativa con stile a “V” del 4 volte campione del mondo è chiara sin dalle prime fasi del giro. Arrivando in T1 con 5kph in più di top speed, con la McLaren che paga circa 6 centesimi sul rettilineo principale, l’olandese riesce a ritardare l’inizio della frenata terminandola però simultaneamente al rivale. Di conseguenza, Verstappen tiene il piede sul freno per meno tempo rispetto a Norris. Seppur questo modo di guidare comporti una minore velocità di percorrenza, si traduce in un guadagno di ben 1 decimo in ingresso curva.
La McLaren però è il riferimento in trazione e pertanto domina in tale fase pressoché tutto il giro. Il pilota inglese dunque guadagna in uscita da T1. L’unica cosa che può fare Max lungo lo snake del primo settore, contro una McLaren decisamente più competitiva, è limitare i danni. Tale lavoro gli riesce alla perfezione grazie ad una guida al limite e al bilanciamento della RB21 ritrovato in corso. Il pilota Red Bull segna un’altra colpo “super” in ingresso di T6 dove, a differenza del rivale, non sfiora minimamente il pedale del freno. Questa manovra gli consente di conquistare un paio di centesimi che si riveleranno fondamentali nel computo finale.
In trazione da T7 e T9 così come in percorrenza da T8, la vettura MCL39 ne ha evidentemente di più della RB21. Max però ancora una volta limita i danni alla perfezione. In aggiunta, riduce il distacco grazie nuovamente ad un uso celestiale del freno, compatibile con lo stile di guida a “V”, nelle staccate di T9 e T11.
Giunti nel terzo settore, la pole sembra allontanarsi definitivamente dal pilota #1. Alla curva “130R” la McLaren fa un’enorme differenza in allungo, portando costantemente circa 3kph in più lungo tutto il rettilineo. Verstappen, infatti, arriverà ad accusare un ritardo di quasi 2 decimi. Tuttavia, dopo aver resistito alla grande nei punti più critici del difficilissimo layout di Suzuka per la sua vettura, sa che è l’ultima occasione per attaccare. Difatti, nell’ultima chicane (T16-17) arriva la “magia” definitiva: stacca più tardi e da più gas tra le due curve. In tale punto guadagna quasi 4 decimi sul rivale, portandosi dunque a 0.178s di vantaggio. Questa mossa va a penalizzare l’uscita ma, essendo il traguardo ad inizio rettilineo, Norris non tempo sufficiente per ricucire tale margine, fermandosi a 12 millesimi.
Ferrari indietro ma con top speed più alte
La Ferrari è invece giunta al traguardo 3 decimi in ritardo rispetto ai rivali, accusati principalmente nel primo e terzo settore. Analizziamo nello specifico dove e in cosa è mancata la rossa per giocarsi la pole.
Nei primi frangenti del giro Leclerc è addirittura il pilota più veloce, grazie alla top speed più alta nel rettilineo e ad una positiva prima sezione dello snake, dove la Ferrari si è mostrata competitiva tutto il weekend. Tuttavia, a partire da T6, il bilanciamento sottosterzante della vettura, del quale si è sentito lamentare più volte i piloti via radio, è stato estremamente penalizzante. Leclerc, pertanto, non riesce a ruotare la vettura ed andare sul gas efficacemente post cambi di direzione, terminando di conseguenza il primo settore con quasi 2 decimi di ritardo. Altro punto chiave di perdita, di circa 0.2s, è la trazione in uscita dal tornantino (T11). Nel terzo settore, invece, il gap è prevalentemente concentrato nella chicane (T16-17), con il monegasco che soffre nel cambio di direzione rispetto a Verstappen.
La Ferrari guadagna però negli allunghi, pregio che sembra ormai costante per la SF25. Infatti, la vettura di Maranello quantomeno si mostra una monoposto molto efficiente. Coerentemente, la scuderia primeggia nella classifica delle top speed con 326 kph, caratteristica sicuramente vantaggiosa anche per i duelli in pista.
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Crediti immagine di copertina: Filippo Pesavento x F1inGenerale
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