Amiloidosi cardiaca: avanzamenti significativi nella diagnosi precoce

Lo studio dell'Università di Trieste offre nuove speranze per il trattamento precoce dell'amiloidosi cardiaca, suggerendo vantaggi anche per pazienti asintomatici con infiltrazione avanzata. L'articolo Amiloidosi cardiaca: avanzamenti significativi nella diagnosi precoce proviene da benessereblog.it.

Mar 20, 2025 - 20:07
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Amiloidosi cardiaca: avanzamenti significativi nella diagnosi precoce

Lo studio internazionale condotto dall’Università di Trieste, in collaborazione con l’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina e il National Amyloidosis Centre di Londra, si propone di trasformare le prospettive per il trattamento precoce dell’amiloidosi cardiaca. La ricerca, recentemente pubblicata sulla rivista Jama Cardiology e presentata al congresso della Società americana di cardiologia, offre nuove speranze per i pazienti affetti da questa rara malattia.

Amiloidosi cardiaca e analisi dei pazienti

L’amiloidosi cardiaca è una patologia progressiva del cuore, caratterizzata dall’accumulo anomalo della proteina transtiretina nei tessuti cardiaci, compromettendo così la loro struttura e funzionalità. Il team di ricerca ha analizzato per la prima volta un gruppo di pazienti con infiltrazione cardiaca da amiloide da transtiretina, i quali non presentavano ancora segni o sintomi di scompenso cardiaco. Grazie a una tecnica di imaging avanzata, gli scienziati hanno rilevato segni tipici di cardiomiopatia amiloidotica, evidenziando anomalie sia nell’ecocardiogramma che nei biomarcatori sierici. La progressione della malattia è risultata più rapida in questi pazienti, con oltre il 50% di loro che ha sviluppato segni di scompenso cardiaco, necessitando di terapia diuretica entro tre anni dalla diagnosi.

Nuove prospettive di trattamento

Aldostefano Porcari, assegnista di ricerca presso l’Università di Trieste e primo autore dello studio, ha sottolineato che le attuali linee guida europee e americane prevedono il trattamento con il farmaco tafamidis solo per i pazienti che hanno già manifestato uno scompenso cardiaco conclamato. Tuttavia, i risultati della ricerca suggeriscono che anche i pazienti asintomatici, ma con infiltrazione cardiaca avanzata, potrebbero trarre vantaggio da un trattamento precoce. Questo potrebbe portare a una revisione delle raccomandazioni terapeutiche attuali.

Scoperte sui depositi di amiloide

I dati emersi dallo studio indicano che, nelle fasi iniziali della malattia, i depositi di amiloide potrebbero legarsi in modo meno rigido alla matrice extracellulare del cuore. Tale fenomeno potrebbe rendere questi depositi più suscettibili a trattamenti mirati. Con l’emergere di nuove terapie destinate alla rimozione dell’amiloide, queste scoperte potrebbero rivelarsi fondamentali per migliorare l’efficacia delle cure per i pazienti affetti da amiloidosi cardiaca.

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