Ambesi: “Djokovic il mandante, ma poteri forti dietro la PTPA. Sinner farà stare tranquillo Cinà”
Massimiliano Ambesi (giornalista e analista di Eurosport) si è pronunciato sui temi d’attualità del tennis mondiale, nel corso dell’ultima puntata di TennisMania, in onda sul canale Youtube di OA Sport e condotta da Dario Puppo (giornalista e telecronista di Eurosport). Il primo argomento è stato quello sulla class action attivata dalla PTPA (associazione dei giocatori […]

Massimiliano Ambesi (giornalista e analista di Eurosport) si è pronunciato sui temi d’attualità del tennis mondiale, nel corso dell’ultima puntata di TennisMania, in onda sul canale Youtube di OA Sport e condotta da Dario Puppo (giornalista e telecronista di Eurosport). Il primo argomento è stato quello sulla class action attivata dalla PTPA (associazione dei giocatori fondata da Novak Djokovic e da Vasek Pospisil) contro l’asset governativo del tennis mondiale (ATP, WTA, ITF e ITIA).
“Si tratta di una lotta di poteri per prendere in mano il comando delle operazioni contro gli organi governativi del tennis. Ci sono altri che vorrebbero subentrare o cambiare le regole del gioco. È evidente che dietro ci siano importanti investitori a cui il tennis può fare gola. In quelle 160 e più pagine viene scritto la Qualunque. Per quanto mi riguarda, vengono messe insieme mele e pere e c’è un 20% di passaggi condivisibili, oscurati da un 80% di fumo e di incisi inutili“, il giudizio di Ambesi.
“Quando si decide di promuovere un’azione per il bene dei primi 200 o 300 tennisti al mondo, dico per dire, non devi rivolgerti poi ad alcuni giocatori che fanno parte di questo gruppo con incisi chiaramente avversi. Non si può essere divisivi. Era nell’aria, ce l’aspettavamo. Dietro c’è un lavoro che parte da lontano. Poteva essere fatto meglio, scritto anche. Resta da capire quali tra i primi 20 giocatori al mondo abbiano condiviso quest’azione. Diamo per scontato che Sinner non l’abbia fatto, Rune neanche, Alcaraz idem, visto quanto ha dichiarato a Miami. Non mi sembra che la forma di protesta sia la migliore, poi ci sono passaggi che fanno sorridere come i riferimenti ai marchi Louis Vuitton e Gucci che sinceramente non capisco quale senso abbiano o la lamentela sugli inviti nelle esibizioni, quando queste sono gestite da privati. È una lotta di posizionamento per destabilizzare e togliere credibilità alle istituzioni e iniziare un percorso con un cambio di governance. Abbiamo visto situazioni analoghe in altri sport, come nel calcio. Nel tennis il contratto collettivo come lo sottoscrivi? Quanti giocatori ne fanno parte? Ci sono tanti passaggi demagogici. Vedremo come andrà avanti. L’ATP avrebbe i mezzi per fermare chi ha sottoscritto questa class action. Onestamente, mi sarei mosso in maniera diversa e qui la si è buttata in caciara“, ha aggiunto il giornalista/analista di Eurosport.
Analizzando ulteriormente la situazione: “Il mandante di questa iniziativa è Novak Djokovic, però dietro ci sono dei poteri forti di carattere economico che vogliono entrare in gamba tesa. Il primo passo è destabilizzare, cercando di acquisire più consenso possibile inizialmente. Il fatto che Alcaraz si sia dissociato non è un buon inizio per loro. Se però nel mentre, Tizio, Caio e Sempronio prendono posizione a favore, la storia potrebbe cambiare“.
Cambiando argomento, si è parlata della splendida vittoria del 17enne siciliano Federico Cinà, che all’esordio nel massimo circuito si è imposto nel primo turno del Masters1000 di Miami contro l’argentino Francisco Comesana. Non potevano mancare i riferimenti e gli accostamenti con Jannik Sinner, dal momento che Cinà e l’altoatesino sono gli unici italiani a essersi imposti a 17 anni in un match di un 1000: “Lui rispetto a Sinner avrà una situazione più serena. Se fosse arrivato prima di Jannik, le pressioni sarebbero state superiori. Ora ha la possibilità di crescere alle spalle del n.1 del mondo e del più grande tennista italiano di sempre. E questo è d’aiuto perché ha un ombrello grande, in un gruppo di ottimi giocatori alle spalle del campione“.
Chiusura parlando di Sinner e del suo ritorno a Roma, legato anche alla notizia dell’iscrizione nel torneo di Amburgo: “Sinceramente, se il n.1 del mondo dovesse arrivare in finale agli Internazionali d’Italia, non credo che andrà a giocare in Germania. Certo, se dovesse centrare quest’obiettivo, raccoglierebbe più punti di quanti ne ha ottenuti l’anno scorso prima di Parigi ed è significativo. Sarà interessante verificare che tipo di rientro avrà, sono molto curioso“.
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