Al-Kikli a Roma, scoppia il caso. Chi è il capo della milizia libica “accusato di 501 crimini contro l’umanità”
Sarebbe venuto in visita al ministro di Tripoli ricoverato a Roma. Un dissidente libico posta su X una foto di ‘Gheniwa’ al capezzale di Adel Jumaa, ferito in un attentato nel febbraio scorso

Roma, 21 marzo 2025 – Esplode un caso intorno alla presenza di Abdul Ghani al-Kikli a Roma. Il capo della milizia libica Stability Support Apparatus, accusato di crimini contro l'umanità, è nella capitale in visita al ministro libico degli Affari Interni Adel Jumaa Amer, ricoverato a Roma. A denunciare la presenza di Al-Kikli dissidente libico Husam El Gomati che su X pubblica una foto che ritrae il miliziano insieme ad altre persone intorno a un letto di ospedale.
Non sarebbe la prima volta che Al-Kikli viene in Italia: nel luglio scorso - secondo quanto riportato tempo fa dai media - era a Roma per le finali del campionato organizzate da Tripoli e ospitato nel nostro Paese. Ieri sarebbe atterrato a Fiumicino alle 18, con alcuni esponenti libici di alto livello che compaiono nella foto. Secondo Repubblica.it, che ha per primo diffuso la notizia, il nosocomio immortalato nella foto sarebbe l'European Hospital dell'Eur. Qui il ministro libico Adel Amer sarebbe stato trasferito per ricevere cure mediche dopo essere rimasto ferito in un attentato a febbraio. Li Gotti e il caso Almasri: "Il tribunale dei ministri indaga sugli orari del Falcon"
Le accuse delle ong
El Gomati scrive su X che al-Kikli è accusato di tortura, sparizioni forzate e uccisioni e sarebbe nella lista dei ricercati della Corte penale internazionale, secondo alcune fonti.
Subito sono scese in campo le ong che hanno dettagliato con minuzia quale sarebbero le accuse nei confronti del miliziano. Refugees in Libya, in un post su X, afferma che contro di lui "pende una denuncia presentata da Ecchr alla Corte penale internazionale, in cui viene accusato di almeno 501 episodi di torture, stupri, omicidi e sparatorie".
Secondo Amnesty International, la milizia, guidata da Al Kikli, è stata creata dal governo della Libia nel gennaio 2021 ed è responsabile di uccisioni illegali, detenzioni arbitrarie di cittadini libici, intercettamenti e successive detenzioni arbitrarie di migranti e rifugiati, torture, lavori forzati e altri gravissimi crimini di diritto internazionale.
Abdel Ghani al-Kikli, conosciuto come "Gheniwa", è stato nominato capo della milizia Stability Support Apparatus (Ass) "nonostante - scrive Amnesty - le sue ben documentate responsabilità in crimini di diritto internazionale e altre gravi violazioni dei diritti umani. Le milizie sotto il comando di 'Gheniwa' hanno terrorizzato la popolazione del quartiere tripolino di Abu Salim mediante sparizioni forzate, torture, uccisioni illegali e altri crimini di diritto internazionale".
Ufficialmente, l'Ass è incaricata di garantire la sicurezza delle sedi e delle autorità di governo. Inoltre, partecipa ai combattimenti, arresta persone sospettate di reati contro la sicurezza nazionale e collabora con altri organismi di sicurezza. L’analisi di Vespa. Caso Almasri, toni eccessivi dell’opposizione
Le reazioni
Annuncia un’interrogazione parlamentare Angelo Bonelli, deputato di Avs. Il co-portavoce di Europa Verde. “L'Italia, grazie al governo Meloni, è diventata la Montecarlo dei trafficanti di esseri umani, torturatori e stupratori: dopo il caso Almasri un altro vergognoso capitolo si aggiunge alla scellerata gestione della politica estera della destra”.