Adempimento collaborativo, un roadshow per spiegarlo alle imprese
"Patti chiari per imprese forti", ciclo di incontri formativi da Confindustria, MEF e AdE per far conoscere alle imprese l'adempimento collaborativo.

Confindustria, ministero dell’Economia e Agenzia delle Entrate hanno avviato un roadshow per far conoscere alle imprese il nuovo istituto dell’adempimento collaborativo. Il modello di cooperative compliance è stato introdotto nel 2015, ma nel 2024 è stata estesa il bacino di potenziale utenza per questa particolare modalità di interlocuzione fiscale. Da qui l’iniziativa congiunta per spiegarne in dettaglio le regole e i vantaggi.
L’iniziativa istituzionale si chiama “Patti chiari, per imprese forti” e il calendario prevede tappe nelle principali città italiane. Il prossimo appuntamento è fissato per il 20 maggio a Venezia, il ciclo di iniziative si concluderà a settembre, con l’ultima tappa in programma a Milano.
Come funziona l’adempimento collaborativo
L’adempimento collaborativo consente di colloquiare costantemente con il Fisco in modo da valutare i rischi fiscali in anticipo. L’obiettivo è quello di evitare il contenzioso, promuovere la compliance come metodo per rafforzare la certezza del diritto e l’affidabilità del sistema tributario. L’interlocuzione avviene attraverso strumenti specifici, per valutare le situazioni di potenziali rischio fiscale e risolverle prima di presentare la relative dichiarazioni. Il regime prevede anche strumenti premiali, che possono consistere nella riduzione o nell’annullamento delle sanzioni per le situazioni comunicate tempestivamente.
Requisiti di ammissione e domanda
Dal 2024, in base alle regole contenute nel dlgs 221/2023, possono aderire le aziende con fatturato pari ad almeno 750 milioni di euro. Nei prossimi anni la platea sarà ulteriormente ampliata: 500 milioni di giro d’affari dal 2026 e 100 milioni di euro a partire dal 2028. Le imprese che vogliono aderire devono essere dotate di un efficace sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale. Il sistema di controllo del rischio fiscale deve essere certificato da professionisti indipendenti qualificati e l’ammissione al regime avviene a seguito di presentazione di specifica domanda da parte dell’impresa.