Addio a Mike Peters, voce dei The Alarm: aveva 66 anni

Mike Peters, iconico leader dei The Alarm e voce simbolo del rock gallese, è morto a 66 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro. Fondatore e frontman della storica band, aveva continuato a suonare e a scrivere musica anche durante la lunghissima malattia.

Apr 30, 2025 - 09:38
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Addio a Mike Peters, voce dei The Alarm: aveva 66 anni

Mike Peters, iconico leader dei The Alarm e voce simbolo del rock gallese, è morto a 66 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro. Fondatore e frontman della storica band, aveva continuato a suonare e a scrivere musica anche durante la lunghissima malattia.

“Il cancro non dovrà cambiare in alcun modo il mio modo di essere e di vivere, è il patto che ho fatto con la mia famiglia e con i miei colleghi e collaboratori. Quando mi hanno chiesto di annullare il tour perché la diagnosi era davvero brutta, mi sono opposto. E siamo partiti per gli Stati Uniti”.

The Alarm, Mike Peters palco
Mike Peters sul palco prima di un concerto – Credits Instagram @thealarm (Soundsblog.it)

Mike Peters era indubbiamente un uomo molto coraggioso, schietto e diretto. E prima ancora di essere uno splendido autore e cantante, è proprio l’uomo da considerare l’uomo: la persona alle spalle del microfono.

Mike Peters, il calvario di una malattia interminabile

Peters si era ammalato più di 30 anni fa, quando la band che aveva fondato i The Alarm, erano in piena attività e stavano per partire per un tour americano. Da allora la sua vita è stata scandita da una infinità di concerti ed esperienze ma anche da altrettante terapie. Diagnosi tremende: dalla prima – un linfoma non Hodgkin – a quella che lo ha accompagnato alla morte, ufficializzata solo lo scorso anno: leucemia cronica.

La situazione era irrecuperabile. Lo sapeva lui, che non ha mai fatto mistero delle due condizioni. Lo sapevano la sua famiglia, i fan e tutti i suoi amici.

Con feroce determinazione poco prima di entrare in ospedale per l’ennesima chemio – era il 2002 – dichiarò a chi scrive nel corso di una splendida intervista… “Anche da questa cosa posso trarre qualcosa di buono”. E infatti creò una fondazione impegnando i suoi agenti in una incessante ricerca di date ed esibizioni a condizione che una percentuale cospicua di quello che guadagnava finisse alla ricerca e alla cura dei bambini afflitti dalla sua stessa malattia.

Una voce libera

La musica rock ha perso dunque una delle sue voci più appassionate, distintive e instancabili. Peters aveva 66 anni. La notizia è stata resa pubblica dalla famiglia attraverso una nota ufficiale, confermando che il cantante è morto “pacificamente” il 23 aprile, circondato dai suoi cari nella sua casa nel Galles del Nord.

Figura centrale della scena new wave e alternativa fin dagli anni Ottanta, Peters è stata una voce estremamente influente. Arrivò al successo insieme a U2, Big Country, Simple Minds: e infatti strinse una fortissima amicizia con Bono, Stuart Adamson e Jim Kerr…. “Mi piace pensare che ci siamo tutti influenzati l’un l’altro” disse spiegando la miscela esplosiva dei The Alarm, una delle tante schegge impazzite nate dal punk con una vena folk che aggiungeva valore a testi fortemente impegnati e sociali.

“Nessun segreto”

La sua lotta contro il cancro è stata pubblica, vissuta sempre con dignità e senza mai abbandonare il palco. Nel 2005 gli viene diagnosticata una forma di leucemia mieloide estremamente aggressiva. Due anni dopo la malattia diventa cronica: nel 2022 mentre sta preparando il nuovo disco dei The Alarm, Forward i medici gli chiedono di fermarsi: la diagnosi è leucemia linfoblastica acuta…. “Non se ne parla… finisco il disco e parto in tour, ditemi cosa devo fare per salire sul palco”.

Nonostante tutto, ha continuato a esibirsi, comporre e promuovere iniziative benefiche, diventando un simbolo di resistenza non solo nella musica, ma anche nella vita. La corona inglese lo premierà con il titolo di Cavaliere di gran croce dell’Ordine britannico: una delle massime onorificenze. Girava con la sua vecchia giacca di pelle suonando la solita chitarra semiacustica a dispetto del fatto di avere raccolto milioni di sterline in beneficenza.

La storia degli The Alarm e l’impronta di Mike Peters

Fondati nel 1981, i The Alarm si affermano rapidamente nella scena musicale britannica con il loro mix di punk, rock e impegno sociale. Peters ne è il cuore pulsante, autore dei testi, voce graffiante e presenza scenica inconfondibile. La band raggiunge il successo immediatamente: 68 Guns li porta per la prima volta in classifica. Rain in the Summertime li spinge fino alla numero #1 portandoli in classifica anche negli Stati Uniti. I loro live erano generosi e travolgenti: “Mike era un’anima indomita – lo ricorda il bassista James Stevenson – non ha mai smesso di scrivere, nemmeno nei momenti più duri”. La sua capacità di trasformare esperienze personali in canzoni potenti ha fatto dei The Alarm una band che parlava direttamente alla propria generazione.

The Alarm, Mike Peters ospedale
Mike Peters, sofferente ma sorridente in ospedale insieme a moglie e figlia – Credits Instagram @thealarm (Soundsblog.it)

Mike Peters, dalla musica all’attivismo

Oltre alla carriera musicale, Mike Peters ha fondato nel 2005 la Love Hope and Strength Foundation, un’organizzazione benefica che si è occupata di sensibilizzazione e raccolta fondi per la lotta al cancro. L’idea nacque poco dopo la sua prima diagnosi e si trasformò in un progetto di respiro internazionale.

“Voleva cambiare il mondo, una canzone alla volta” – ha dichiarato la moglie Jules, che ha condiviso con lui non solo la vita privata ma anche le battaglie pubbliche. Insieme hanno viaggiato, portato concerti sulle montagne del Galles e in luoghi simbolici, raccogliendo fondi e promuovendo la donazione del midollo osseo.

La malattia, la musica e il ritorno sul palco

Nonostante i cicli di chemioterapia e i periodi di ricovero, Mike Peters è tornato sempre e comunque a esibirsi dal vivo. Nel 2023, appena dimesso dall’ospedale, aveva annunciato un nuovo tour con i The Alarm: “La musica è la mia terapia – aveva detto sempre a chi scrive in una bella intervista fuori dal Tunnel, a Milano – finché potrò salire su un palco, continuerò a farlo”.

Il documentario della BBC Mike & Jules: While We Still Have Time, trasmesso nel 2023, ha raccontato la sua battaglia quotidiana con la malattia, offrendo uno sguardo intimo sulla sua vita. “È stato difficile, ma non ho mai voluto che il cancro determinasse chi sono”, aveva spiegato Peters nella serie.

Con i Big Country

Oltre ai The Alarm sono da ricordare le sue prime esperienze con i The Toilets, che vengono notati dai The Who che li portano all’apertura del loro show. Negli ultimi anni aveva prodotto e inciso alcuni album solisti che risentivano molto della sua formazione folk. Molto importante il suo ruolo centrale nella reunion dei Big Country dopo la tragica scomparsa di Stuart Adamson, suo buon amico. Con la band scozzese suonerà per diversi mesi componendo l’unico inedito senza la voce del fondatore della band, Another Country. Per poi tornare con i The Alarm.

Mike Peters, l’eredità di un combattente

L’eredità lasciata da Mike Peters va oltre la discografia. È fatta di parole, concerti, battaglie, testimonianze di coraggio. Per molti fan, Peters era una guida, una voce che non si spegneva nemmeno nei momenti più bui: “Sapevamo tutti che ogni concerto poteva essere l’ultimo – ha raccontato la moglie Jules – ma lui lo affrontava con il sorriso”.

La Love Hope Strength Foundation ha annunciato che continuerà a operare nel suo nome, portando avanti i progetti avviati e ricordando il suo fondatore in una serie di eventi celebrativi.

Mike Peters, icona del rock e simbolo di speranza

La figura di Mike Peters resta centrale nel panorama musicale britannico. Non solo per ciò che ha fatto negli anni ’80 e ’90, ma per la coerenza e la forza con cui ha vissuto ogni stagione della sua carriera. Colleghi, fan e giornalisti lo ricordano come un uomo schietto, generoso, autentico.

L’annuncio della sua morte ha suscitato un’ondata di tributi sui social. Tra i primi a partecipare al cordoglio generale è Jim Kerr, dei Simple Minds: “Anima nobile, voce meravigliosa, un uomo puro”. Billy Duffy dei The Cult lo descrive come…. “Una delle persone più genuine che abbia mai incontrato in un mondo di ipocriti”.