A soli 8 anni Zoeya Khan ha creato un braccialetto che aiuta i bambini neurodivergenti a comunicare
A soli otto anni, Zoeya Khan ha dimostrato che l’innovazione non ha età. Mentre molti bambini della sua età trascorrono il tempo tra giochi e fantasia, lei ha ideato un dispositivo in grado di migliorare la vita scolastica di tanti suoi compagni neurodivergenti. La sua invenzione, un braccialetto luminoso, permette ai bambini con autismo, ADHD...

A soli otto anni, Zoeya Khan ha dimostrato che l’innovazione non ha età. Mentre molti bambini della sua età trascorrono il tempo tra giochi e fantasia, lei ha ideato un dispositivo in grado di migliorare la vita scolastica di tanti suoi compagni neurodivergenti.
La sua invenzione, un braccialetto luminoso, permette ai bambini con autismo, ADHD e dislessia di comunicare in modo semplice e immediato, senza dover ricorrere alle parole. L’idea è nata quando Zoeya ha partecipato al concorso Primary Engineer MacRobert Medal, rivolto ai giovani studenti del Regno Unito. La sfida era chiara: “Se tu fossi un ingegnere, cosa inventeresti?”.
Osservando le difficoltà di alcuni suoi compagni nell’esprimere le proprie emozioni in classe, la bambina ha pensato a un sistema pratico e intuitivo per aiutarli. Così ha immaginato un braccialetto che, attraverso un codice di colori, permette agli studenti di comunicare il loro stato emotivo agli insegnanti e ai coetanei.
Come funziona il braccialetto
Il dispositivo funziona in modo molto semplice. Il braccialetto è dotato di un quadrante bianco con luci colorate, azionabili con un pulsante. Ogni colore rappresenta un’emozione: rosso per indicare frustrazione, verde per segnalare concentrazione, blu per esprimere il bisogno di una pausa.
Questo sistema permette agli insegnanti di comprendere immediatamente lo stato d’animo degli studenti senza che questi debbano sforzarsi di verbalizzare le proprie emozioni. Un’idea tanto semplice quanto geniale, che potrebbe facilitare l’inclusione scolastica e migliorare la comunicazione tra studenti e docenti.
Grazie al supporto dell’Università di Sunderland, il progetto di Zoeya ha preso forma diventando un prototipo funzionante. Durante la cerimonia di premiazione del concorso, il braccialetto ha suscitato grande entusiasmo, classificandosi al terzo posto tra le oltre 71.000 idee presentate.
Il successo del dispositivo ha aperto nuove prospettive per l’educazione inclusiva: gli insegnanti già immaginano versioni avanzate del braccialetto, magari con ulteriori funzionalità per rispondere alle esigenze di un numero ancora maggiore di studenti.
L’invenzione di Zoeya dimostra come un’idea nata dall’osservazione e dall’empatia possa fare la differenza nella vita di molte persone. Il suo braccialetto non è solo un dispositivo tecnologico, ma un simbolo di speranza per un futuro più inclusivo, dove ogni bambino possa sentirsi compreso e ascoltato.
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