A 60 anni dall’uscita, torna “Canti della libertà” di Milva, un album di lotta e resistenza che spazia tra le nazioni
Un iconico album di Milva, Canti della libertà, torna in edizione limitata in occasione del prossimo Record Store Day. Il 12 aprile, in occasione del Record Store Day 2025, Warner Music ripubblica Canti della libertà, album di Milva, uscito originariamente nel 1965 per Fonit Cetra. L’album viene rilasciato in una speciale versione in vinile rosso […] L'articolo A 60 anni dall’uscita, torna “Canti della libertà” di Milva, un album di lotta e resistenza che spazia tra le nazioni proviene da All Music Italia.

Un iconico album di Milva, Canti della libertà, torna in edizione limitata in occasione del prossimo Record Store Day.
Il 12 aprile, in occasione del Record Store Day 2025, Warner Music ripubblica Canti della libertà, album di Milva, uscito originariamente nel 1965 per Fonit Cetra.
L’album viene rilasciato in una speciale versione in vinile rosso a edizione numerata.
Canti della libertà: l’album di Milva torna nei negozi
Pubblicato nel 1965, Canti della libertà è uno degli album più significativi della carriera di Milva, un progetto che raccoglie alcuni tra i più celebri canti della Resistenza, brani rivoluzionari e inni popolari di diverse epoche e paesi.
L’album, originariamente edito da Fonit Cetra, vede la direzione orchestrale di Gino Negri e include brani che spaziano dalla Rivoluzione Francese alla Resistenza italiana, fino alla Guerra di Secessione americana.
La tracklist dell’album
- Inno a Oberdan
- Addio Lugano bella
- Fischia il vento
- Los cuatro generales
- Horstwessel Lied (Kälbermarsch di Bertolt Brecht)
- La Marseillaise
- La Carmagnole
- Lungo la strada
- John Brown
- La Cucaracha
Le storie dietro alcuni brani di Canti della libertà
L’album raccoglie canzoni di lotta e resistenza che hanno attraversato diverse epoche e nazioni:
Inno a Oberdan per esempio è stato composto a seguito dell’esecuzione dell’irredentista triestino Guglielmo Oberdan ed è un canto che inneggia alla sua figura contro l’Impero austro-ungarico. Addio Lugano bella, scritta dall’anarchico Pietro Gori nel 1895, è una delle più celebri canzoni anarchiche, diventata simbolo della lotta politica nei primi anni del XX secolo.
Un celebre canto partigiano è Fischia il vento. Scritto da Felice Cascione nel 1943 su una melodia popolare sovietica (Katjuša), divenne l’inno ufficiale delle Brigate Garibaldi durante la Resistenza italiana.
Dalla Francia due brani molto importanti: La Marseillaise, inno rivoluzionario adottato come inno nazionale della Francia nel 1795 e ripreso poi nel 1879, e La Carmagnole, uno dei più noti canti della Rivoluzione Francese, composto nel 1792, che divenne un simbolo della lotta del popolo contro la monarchia.
John Brown’s Body è una canzone del 1861, nato nelle file dell’Unione durante la Guerra di Secessione americana, ed è dedicato all’abolizionista John Brown. Milva lo incise in italiano con un testo di Gino Negri.
Tra i brani più particolari di questo progetto La Cucaracha, canzone tradizionale messicana di origine incerta, divenuta popolare durante la Rivoluzione messicana del XX secolo, e Horstwessel Lied (Kälbermarsch). In questo caso Nìnon si tratta della versione poi proibita in Germania, bensì di una satira scritta da Bertolt Brecht, che trasformò la melodia dell’inno nazionalsocialista in una parodia politica.
La copertina originale
L’album originale del 1965 presentava in copertina una riproduzione del celebre dipinto La Liberté guidant le peuple di Eugène Delacroix. Sul retro, la presentazione del disco e dell’artista erano firmate dallo scrittore Franco Antonicelli, con note descrittive per ogni brano.
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