Lucio Corsi, parla Daria Bignardi: “Ha ciò che conta davvero”

Lucio Corsi, secondo classificato a sorpresa al Festival di Sanremo 2025 con Volevo essere un duro, sta vivendo un momento d’oro. Il cantautore toscano ha conquistato pubblico e classifiche, con il suo brano che domina le piattaforme di streaming e il merchandising ufficiale andato a ruba. Ma chi è davvero Lucio Corsi? A raccontarlo è Daria Bignardi, che lo aveva scelto come resident musicale per la sua trasmissione L’Assedio nel 2020, in piena emergenza Covid.

«Non c’è stata una semifinale, volevamo proprio lui», racconta la giornalista, sottolineando come Corsi avesse già allora tutte le qualità di un artista fuori dal comune. «Era l’anno del Covid, senza pubblico in studio, e abbiamo pensato di prendere una band. Mi venne subito in mente Lucio. Lui non è solo un cantautore, ma un artista con un mondo interiore fortissimo. Ricordo le storie che ci raccontava sulla sua famiglia, i suoi nonni… Ha dentro di sé tutte quelle cose che nei momenti estremi contano davvero: la musica, la natura, la poesia».

Dopo Sanremo, il pubblico sta riscoprendo il repertorio di Lucio Corsi, tanto che la sua musica domina la classifica Top 50 Viral Italia di Spotify. Ma chi teme che il successo possa snaturarlo si sbaglia, assicura Daria Bignardi: «Lucio non è un esordiente, ha una storia alle spalle. Certo, sarà stanco, è un exploit mediatico gigantesco, ma non è un ragazzino».

In un panorama musicale spesso dominato da egocentrismo e machismo, la figura di Corsi spicca per autenticità. «È come lo vedete. Se ci prendi un caffè, ti parla nello stesso modo. Vive nel suo mondo fatto di musica, passioni, e del suo modo di vestire. Ha sempre avuto le idee chiarissime e una forte identità. Forse adesso c’è proprio bisogno di artisti così», conclude la giornalista.

E il pubblico sembra darle ragione: Lucio Corsi è la voce fuori dal coro di cui la musica italiana aveva bisogno.

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