Zelensky prova a ricucire
Vola da Starmer e parla con Macron. Meloni sente la Casa Bianca. .

di Marta Ottaviani
ROMA
Un leader con le spalle al muro. A 24 ore dallo scontro senza precedenti nello Studio Ovale della Casa Bianca, il leader ucraino Volodymyr Zelensky è stretto fra i messaggi di vicinanza, che sono arrivati da ogni parte del mondo, la Russia che, seppur di poco, sta avanzando in Donbas, i richiami al buon senso e addirittura chi dice che potrebbe dimettersi a causa dello strappo con Washington. Intanto, in vista del vertice di oggi a Londra, si intensifica il traffico diplomatico, con il presidente francese Emmanuel Macron che ha chiamato sia Zelensky che Trump invitandoli alla calma, e il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, che ha chiesto al leader di Kiev di ‘riparare’. In vista del vertice di oggi, anche la presidente del consiglio italiana, Giorgia Meloni, ha avuto un coloquio telefonico con Donald Trump.
Il premier ucraino sta cercando di ricucire come può, e soprattutto con le notizie che arrivano da oltreoceano, secondo le quali Trump potrebbe arrivare a tagliare anche gli aiuti indiretti al suo Paese, ossia lo scambio di informazioni fra le intelligence. "A dispetto del dialogo puro – ha scritto il premier ucraino su X – gli Usa restano un partner strategico dell’Ucraina". Zelensky ha aggiunto di essere molto grato agli Stati Uniti per l’aiuto ricevuto negli ultimi tre anni, ma anche sottolineato la necessità di essere’ onesti e diretti e capire i rispettivi obiettivi condivisi’. Alcuni leader lo tirano per quella giacca che non ha messo nello Studio Ovale. In prima fila c’è il Segretario Generale della Nato, Mark Rutte, che non dimentica chi sia il primo azionista dell’organizzazione per cui è a capo. "So che è impegnato per portare in Ucraina una pace duratura, è impegnato per la Nato – ha spiegato Rutte -. Si aspetta che i partner europei spendano di più e aumentino la produzione di Difesa. E su questo ha ragione". Il numero uno del Patto Atlantico ha poi aggiunto di aver chiesto a Zelensky di ‘riparare’ il rapporto con Trump, perché per portare una pace duratura in Ucraina ci vuole unità. Meno assertivo, ma dello stesso avviso anche il presidente polacco Duda, che ha dichiarato "Volodymyr Zelensky dovrebbe tornare al tavolo delle trattative e negoziare con calma soluzioni che rendano l’Ucraina un posto sicuro".
Non mancano le quinte colonne della Russia in Europa. Il premier ungherese, Viktor Orban e quello slovacco, Robert Fico, approfittano del momento di frizione fra gli Stati Uniti e il Vecchio Continente per tornare a proporre la fine del conflitto. "Sono convinto che l’Ue, seguendo l’esempio degli Usa, dovrebbe avviare un dialogo diretto con la Russia per un cessate il fuoco e una pace sostenibile in Ucraina" ha scritto Viktor Orban. Intanto ieri il premier ucraino è arrivato a Londra, dove è stato accolto calorosamente dal premier inglese, Keir Starmer e dove oggi si terrà un vertice straordinario a cui prenderanno parte alcuni leader europei, oltre al Canada e al ministro degli Esteri della Turchia. Dopo l’abbraccio davanti a Downing Street, i due leader hanno avuto un lungo bilaterale, inizialmente previsto per oggi, ma che è stato anticipato dopo quanto successo alla Casa Bianca. Si è trattato di un incontro particolarmente intenso dal punto di vista emotivo.
Zelensky ha incassato un prestito da 2,26 miliardi di sterline per rafforzare le difese del suo Paese. E Starmer ha definito ‘assoluta e incrollabile’ la determinazione del Regno Unito a raggiungere una pace per l’Ucraina ‘basata su sovranità e sicurezza’. E ha aggiunto che Londra sarà al fianco di Kiev ‘per tutto il tempo necessario’, sottolineando che Zelensky è ‘davvero benvenuto a Downing Street’. Una stoccata indiretta a chi, negli Usa, non è stato altrettanto accogliente. Nella mattinata, Zelensky incontrerà Re Carlo III. Poi tutti in riunione, a trovare una quadra che molti analisti considerano impossibile.