Xi a Mosca, domani scatta il V-Day. Vance avverte: Putin chiede troppo

La presidente della Commissione Ue: "Il Cremlino vuole imporre a Kiev l’inaccettabile". E la Russia risponde all’America: non ci interessa più rientrare nel G7 per farlo tornare il G8.

Mag 8, 2025 - 06:38
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Xi a Mosca, domani scatta il V-Day. Vance avverte: Putin chiede troppo

A Mosca è tutto pronto per la parata di domani, che celebrerà l’ottantesimo anniversario della fine della Grande Guerra Patriottica, ossia come la Russia chiama la Seconda guerra mondiale. Oggi inizia la tregua di tre giorni, proposta unilateralmente dal Cremlino, che terminerà l’11, ma che non è stata gradita da Kiev, che accusa Mosca di non essere davvero interessata alla pace. Ieri un attacco di droni ucraini ha creato caos negli aeroporti e il timore nel Paese è che lo stesso potrebbe ripetersi domani. "Stiamo cercando di festeggiare il Giorno della Vittoria in pace", ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov.

Il presidente cinese, Xi Jinping, ospite d’onore indiscusso, è arrivato nella capitale ieri e si tratterrà nel Paese cinque giorni. Oggi avrà un bilaterale con il presidente Vladimir Putin, come pure il presidente brasiliano Lula, e il premier serbo Vucic. Ieri Putin ha incontrato il presidente del Venezuela Nicolas Maduro. Per il numero della Piazza Rossa è una dimostrazione di forza, il mostrare al mondo interno che la Russia non è isolata come l’Occidente vorrebbe fare credere. Più che altro l’Unione Europea. Proprio ieri, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, è tornata all’attacco. "Sappiamo tutti come negozia la Russia: bombarda. Seppellisce le promesse – ha esordito – sotto le macerie. Putin vuole costringere l’Ucraina ad accettare l’inaccettabile".

La numero uno di Bruxelles è poi tornata a ribadire la necessità di una ‘pace giusta’ e l’impegno della Ue a sostenere l’Ucraina: "Putin vuole costringere l’Ucraina ad accettare l’inaccettabile. Dobbiamo accelerare il percorso dell’Ucraina verso l’adesione alla nostra Unione". Ma, anche questa volta, si è trovata di fronte l’opposizione del premier ungherese, Viktor Orban. "Oggi la presidente Ursula von der Leyen ha annunciato i nuovi piani della Commissione europea: l’Ucraina riceve soldi e armi, i contribuenti europei pagano il conto. Uno scandalo!" ha scritto su X il numero uno di Budapest. La replica è arrivata dalla Lituania, che ha ricordato come una pace giusta in Ucraina sia la garanzia per la pace in Europa. Dall’altra parte dell’oceano, intanto, l’aria è di chi sta per gettare la spugna. Il viaggio di Trump in Arabia Saudita di avvicina, ma difficilmente potrà esserci un incontro con Vladimir Putin. Il vicepresidente americano JD Vance, ha ammesso che si tratta di una situazione difficile da risolvere e che "la Russia sta chiedendo troppo". Il numero due americano ha poi auspicato che i due Paesi in guerra intraprendano presto negoziati diretti. La presenza del presidente cinese a Mosca è la dimostrazione che la strategia del tycoon di dividere la Russia e il Dragone si è rivelata fallimentare. A questo punto, interesse di Washington nel fare finire il conflitto non vale gli sforzi messi in campo e le energie e il tempo sottratti a un quadrante come quello indopacifico, al primo posto nelle priorità statunitensi.

Anche per questo, Vance ha reso nota la disponibilità di Trump per incontrare Putin e Xi e discutere della diminuzione degli arsenali atomici. Un invito che ancora non si sa se verrà raccolto da Mosca e Pechino, molto più impegnate a consolidare la loro sinergia e dove il Cremlino ha fatto sapere di "non essere più interessato a rientrare nel G7" per farlo tornare al formato G8.