Wrexham in Championship, il modello economico vincente di Ryan Reynolds e Rob McElhenney
Terza promozione di fila e Wrexham in Championship. Ecco come Ryan Reynolds e Rob McElhenney sono riusciti in questo miracolo sportivo, conti alla mano: il bilancio sorride

Se fosse stato raccontato in un film, apparirebbe irrealistico. Il percorso del Wrexham di Ryan Reynolds e Rob McElhenney è infatti fin troppo perfetto, con una punta d’amaro per renderlo più realistico.
Sembra che alla base ci sia uno script, un po’ come nella saga di Santiago Munez in Goal. Il fatto che il progetto sia stato poi lanciato insieme con una serie TV documentario su Hulu e Disney+, di certo non aiuta a modificare la percezione.
È però tutto assolutamente vero. Il Wrexham è stato promosso in Championship ed è ora a un passo dalla Premier League.
Wrexham promosso ancora
Dopo la prima stagione amara, conclusasi con un nulla di fatto ma ottime basi poste, il Wrexham non si è più fermato. Tre promozioni di fila e approdo in Championship da poco festeggiato. I fan dello storico club non riescono a credere al periodo che stanno vivendo, dopo anni di tormenti.
È chiaro come Ryan Reynolds e Rob McElhenney siano giunti per restare, decisamente non intenzionati a “divertirsi” nel mondo del calcio per poi, annoiati, tirare i remi in barca.
Questo progetto ha del clamoroso e molto dipende dal fatto che i due neo proprietari hanno avuto l’umiltà di affidarsi a dei professionisti. Posto da parte l’ego, hanno capito di poter dare tantissimo alla squadra al di fuori del campo, tra sponsorizzazioni di ogni genere e un progetto economico solido. Al tempo stesso, però, sul terreno di gioco hanno consentito a staff, calciatori e dirigenza di fare il proprio percorso.

Che dire, sono stati ampiamente ripagati. Il club gallese ha infatti conquistato la Championship, ovvero la seconda lega inglese. Il 3-0 rifilato al Charlton Athletic ha consentito la conquista del secondo posto in League One. Un record assoluto nei primi 5 livelli del calcio inglese, con il Racecourse Ground che ha festeggiato come mai prima d’ora.
Al loro arrivo, appena quattro anni fa, c’era tanto scetticismo. Una storia che richiama quella di Ted Lasso. I due americani pronti a cimentarsi nel calcio, senza alcuna conoscenza. Ryan Reynolds si è così espresso a fine gara:
“Durante la prima conferenza, dicemmo che l’obiettivo era arrivare in Premier League. Sembrava un sogno impossibile ma oggi è concreto. Siamo narratori di storie e questo viaggio con il Wrexham è stata una delle narrazioni più emozionanti che potessimo immaginare”.
Wrexham, quanto hanno speso Ryan Reynolds e Rob McElhenney
L’arrivo alla guida del club risale al 2021. Una “follia” post Covid che rischia ora di cambiare le loro vite. L’acquisto non fu particolarmente oneroso, considerando la storia del club, circa 2 milioni di sterline, ovvero 2,3 milioni di euro, circa. Una cifra abbordabile per le due star (soprattutto Ryan Reynolds).
La situazione è decisamente differente oggi, con una valutazione del club pari a circa 100 milioni di sterline (117 milioni di euro, circa). Una cifra che è possibile indicare dopo l’acquisto di una quota del 15% da parte della famiglia Allyn di New York. Un aumento vertiginoso in appena quattro anni, pari al 4.900%.

Di seguito parliamo del progetto nel suo complesso ma, dati alla mano, quanto hanno investito di tasca propria i due attori? Come equity sono stati versati dal 2021 ben 35 milioni di euro, circa. La stagione più importante è stata di certo questa, che ha portato all’approdo in Championship. Sono stati infatti versati ben 33 milioni di euro, dunque la quasi totalità.
Un impegno economico gravoso, che ha riguardato non soltanto l’aspetto sportivo ma anche quello infrastrutturale. Ryan Reynolds e Rob McElhenney sanno infatti benissimo quanto sia importante lo stadio del Wrexham e mirano a migliorarlo e portarlo nel nuovo secolo. Come? Il primo passo è una nuova tribuna disegnata dallo studio Populous, che accoglierà 5.500 posti.
Modello Wrexham
Riuscire in quest’impresa passa non soltanto da un grande acume in ottica mercato. Al tempo stesso, non tutto ruota intorno ai contratti di sponsorizzazione e alla serie documentario. È tutto molto importante, così come il merchandising e i biglietti venduti, oggi anche a molti turisti oltre ai locali. Al primo posto, però, è fondamentale porre un’esperta e sapiente gestione economica.
Il rischio fallimento è sempre dietro l’angolo quando si tenta un’operazione di questo genere. Per questo sorprende non poco che il Wrexham abbia chiuso la sua prima stagione in League Two con un fatturato di 26,7 milioni di sterline. Una cifra più che doppia rispetto all’anno precedente. Un vero e proprio primato per la categoria, al netto del fatto che il club abbia comunque registrato una perdita di esercizio di 2,7 milioni.
Marketing vincente
Le sponsorizzazioni sono state fondamentali, con una crescita economica passata da 1,8 a 13,1 milioni di sterline. Ciò grazie a partner come:
- United Airlines (sponsor sulla maglia);
- SToK Cold Brew Coffee (diritti sul nome dello stadio).
Alla base di tutto ciò, ovviamente, c’è la docu-serie Welcome to Wrexham, che si prepara per una nuova stagione a maggio. Il progetto è stato molto oculato e fin da subito si è tentato un approccio internazionale. Per la prima volta, infatti, il mercato britannico ha rappresentato meno della metà del fatturato (47,5%), mentre il Nord America è salito al 52,1%. A conferma del grande interesse da parte del pubblico statunitense, l’estate scorsa la società si è cimentata in una tounrée americana contro Chelsea e Manchester United, facendo registrare due sold-out.
Un modello per il futuro
Come detto, al netto di un evidente incremento dei ricavi, il Wrexham ha registrato comunque un negativo di 2,7 milioni di sterline. Il motivo? Il necessario aumento dei costi. Il monte ingaggi è stato incrementato di 11 milioni (+59% rispetto all’anno precedente).
A contribuire alle spese anche la trasformazione della squadra femminile in semi-professionistica. Come se non bastasse, ai lavori sul campo si sono affiancati quelli infrastrutturali. La manutenzione dello stadio è valsa 2,8 milioni d’uscite, mentre i costi legali e professionali, con spese di marketing in aggiunta, ben 5 milioni. Non tutto è però perdita pura, considerando come una porzione di queste ultime spese è confluita nelle casse di società per l’attività di promozione, riconducibili a Ryan Reynolds e Rob McElhenney.
Come detto, però, è la gestione economica oculata in toto a fare la differenza. Non è possibile fare tutto ciò che si vorrebbe al primo o secondo anno. Occorre avere un piano e riuscire a rispettarlo. Rientra in questo ambito il rimborso integrale del prestito da 15 milioni ottenuto dalla società RR McReynolds Company. Il club è dunque ora libero da ogni forma di indebitamento con i soci.
Da sottolineare, inoltre, come il Wrexham sia stato in grado di rispettare i parametri finanziari della League Two. Ciò con una quota salari pari al 41,3% dei ricavi, nettamente al di sotto del limite massimo, che è del 55%. Un tetto salito al 60% in League One e, ovviamente, incrementato in Championship.
Questo approdo garantirà ulteriori risorse dai diritti TV e dai contributi della Premier League. La promozione permetterà al club di operare con una soglia di perdita ammessa pari a 41,5 milioni di sterline su tre anni, secondo il regolamento del Fair Play Finanziario del secondo livello inglese.