Posto fisso o flessibilità? Generazioni a confronto
Nel mondo del lavoro moderno, non esiste più un modello unico che valga per tutti. Le priorità cambiano, le aspettative si trasformano e il concetto stesso di “buon lavoro” si adatta al tempo e all’età di chi lo vive. Le diverse generazioni affrontano la vita professionale con approcci spesso divergenti, segnati da esperienze, contesti sociali e bisogni differenti. Questo crea una frattura evidente tra giovani e meno giovani in termini di desideri, valori e visione del futuro professionale. Le imprese, a loro volta, sono chiamate a reinventarsi. L’idea che un’unica proposta possa soddisfare tutti i dipendenti è superata: oggi è indispensabile proporre percorsi personalizzati, che offrano reali opportunità di sviluppo e sappiano valorizzare le competenze individuali. Solo così è possibile costruire ambienti di lavoro motivanti, dinamici e sostenibili per tutti. Generazioni a confronto La ricerca di Randstad tratteggia uno scenario lavorativo frammentato, dove la realizzazione personale si intreccia con quella professionale e lo sviluppo di competenze con le tematiche sociali e ambientali. Così se i Baby Boomer non mostrano particolari aspirazioni di carriera ma sono molto legati al loro lavoro, gli appartenenti alla Generazione X cercano stabilità, ma senza sacrificare la qualità di vita. I Millennials sono ambiziosi e vogliono crescere, pur ritenendo essenziali work-life balance e flessibilità; molto simili in questo alla Gen Z, quella dei ventenni, attenti allo sviluppo di competenze quanto alla possibilità di lavorare in luoghi e orari a loro congeniali. Lavoro 4 Giugno 2023 Lavoro, ricambio generazionale al palo e forte squilibrio È il quadro emerso durante il convegno LM Day: PaNDA2023 organizzato dal dipartimento di Scienze politiche e Sociali dell'Università di Pavia… 4 Giugno 2023 pensioni lavoro giovanile Guarda ora I più giovani, inoltre, non guarderebbero solo all’aspetto economico ma anche a uno scopo più “nobile”: lo studio “People at work” di ADP Research Institute, li descrive come desiderosi di svolgere un lavoro in cui credono e che possa fare la differenza, privilegiando anche l’inclusività della cultura aziendale. Un cambiamento da interpretare Se la fluidità di un quadro così dinamico offre da un lato molte opportunità ai lavoratori, dall’altro impone alle aziende di adottare nuove strategie per interpretare il cambiamento, fornendo risposte in grado di soddisfare le diverse esigenze e attrarre talenti. Cambio di priorità Il mondo del lavoro sta cambiando radicalmente a causa dell’incontro di diverse generazioni con aspettative e priorità diverse. Le nuove generazioni, come la Gen Z e i Millennial, portano nuove sfide e opportunità, chiedendo maggiore flessibilità, attenzione al benessere e alla crescita personale. Questo cambiamento richiede alle aziende di adattare i modelli di gestione e le offerte di lavoro per attrarre e mantenere questi talenti. Economia 18 Aprile 2021 Gen Z: la generazione dei più giovani farà fatica a creare ricchezza Secondo un report di Credit Suisse, i rendimenti reali medi annui su azioni e obligazioni saranno di appena il 2%.… 18

Nel mondo del lavoro moderno, non esiste più un modello unico che valga per tutti.
Le priorità cambiano, le aspettative si trasformano e il concetto stesso di “buon lavoro” si adatta al tempo e all’età di chi lo vive.
Le diverse generazioni affrontano la vita professionale con approcci spesso divergenti, segnati da esperienze, contesti sociali e bisogni differenti. Questo crea una frattura evidente tra giovani e meno giovani in termini di desideri, valori e visione del futuro professionale.
Le imprese, a loro volta, sono chiamate a reinventarsi. L’idea che un’unica proposta possa soddisfare tutti i dipendenti è superata: oggi è indispensabile proporre percorsi personalizzati, che offrano reali opportunità di sviluppo e sappiano valorizzare le competenze individuali. Solo così è possibile costruire ambienti di lavoro motivanti, dinamici e sostenibili per tutti.
Generazioni a confronto
La ricerca di Randstad tratteggia uno scenario lavorativo frammentato, dove la realizzazione personale si intreccia con quella professionale e lo sviluppo di competenze con le tematiche sociali e ambientali.
Così se i Baby Boomer non mostrano particolari aspirazioni di carriera ma sono molto legati al loro lavoro, gli appartenenti alla Generazione X cercano stabilità, ma senza sacrificare la qualità di vita. I Millennials sono ambiziosi e vogliono crescere, pur ritenendo essenziali work-life balance e flessibilità; molto simili in questo alla Gen Z, quella dei ventenni, attenti allo sviluppo di competenze quanto alla possibilità di lavorare in luoghi e orari a loro congeniali.
I più giovani, inoltre, non guarderebbero solo all’aspetto economico ma anche a uno scopo più “nobile”: lo studio “People at work” di ADP Research Institute, li descrive come desiderosi di svolgere un lavoro in cui credono e che possa fare la differenza, privilegiando anche l’inclusività della cultura aziendale.
Un cambiamento da interpretare
Se la fluidità di un quadro così dinamico offre da un lato molte opportunità ai lavoratori, dall’altro impone alle aziende di adottare nuove strategie per interpretare il cambiamento, fornendo risposte in grado di soddisfare le diverse esigenze e attrarre talenti.
Cambio di priorità
Il mondo del lavoro sta cambiando radicalmente a causa dell’incontro di diverse generazioni con aspettative e priorità diverse. Le nuove generazioni, come la Gen Z e i Millennial, portano nuove sfide e opportunità, chiedendo maggiore flessibilità, attenzione al benessere e alla crescita personale. Questo cambiamento richiede alle aziende di adattare i modelli di gestione e le offerte di lavoro per attrarre e mantenere questi talenti.
Le nuove generazioni, in particolare la Gen Z, danno maggiore importanza all’equilibrio tra lavoro e vita privata, alla flessibilità, alla crescita personale e alla sostenibilità. La richiesta di maggiore flessibilità oraria e del luogo di lavoro è un aspetto cruciale per i giovani, con lo smart working che diventa sempre più un must per molte aziende.
Valori e significato
Le nuove generazioni non cercano solo un lavoro per guadagnare, ma anche un lavoro che abbia un significato e un impatto positivo sulla società. La crescita personale e la possibilità di formazione sono considerate priorità, con i giovani che cercano ambienti di lavoro che promuovano lo sviluppo professionale.
Nuovi modelli di gestione
Le aziende devono adattare i modelli di gestione per tenere conto delle esigenze e delle aspettative delle nuove generazioni, creando un ambiente di lavoro più stimolante e coinvolgente.
La Gen Z, costituita da persone nate tra il 1997 e il 2012, sta entrando nel mondo del lavoro con approcci, valori e aspettative unici rispetto alle generazioni precedenti.
Questa generazione, cresciuta con internet e le tecnologie digitali, ha prospettive diverse riguardo al lavoro, al benessere personale e alla qualità della vita. Le loro priorità stanno già portando cambiamenti profondi nel mercato del lavoro italiano, spingendo molte aziende a modificare le loro strategie di assunzione e gestione del personale.
Il ruolo delle tecnologie digitali e dei social media
Per la Gen Z, la tecnologia non è solo un mezzo, ma un vero e proprio linguaggio di comunicazione. Cresciuti con smartphone e social media, questi giovani entrano nel mercato del lavoro con competenze digitali avanzate e un uso fluido di piattaforme come LinkedIn e Instagram per fare rete e promuovere il proprio brand personale.
Il 72% dei giovani italiani tra i 18 e i 25 anni usa i social media per cercare opportunità lavorative e per costruire la propria identità professionale, secondo una recente indagine dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo di Milano.
La competenza digitale della Gen Z spinge molte aziende italiane a investire in formazione interna e a rinnovare le loro strategie di marketing e branding, valorizzando i canali digitali per attrarre nuovi talenti. Tuttavia, questa generazione non si accontenta solo della tecnologia come mezzo di lavoro: richiede anche una connessione emotiva e identitaria con il proprio ruolo e una maggiore attenzione a valori come l’etica e la sostenibilità.
La centralità della flessibilità e del work-life balance
Una caratteristica distintiva della Gen Z è l’importanza data al bilanciamento tra vita personale e professionale. Questa generazione è meno incline ad accettare l’idea di sacrificare il proprio benessere per il lavoro e preferisce flessibilità oraria e modelli di lavoro ibrido.
In Italia, le statistiche mostrano che il 95% dei giovani lavoratori italiani ritiene fondamentale la possibilità di lavorare da remoto almeno parzialmente, secondo un report di Valore D e Fondazione Adapt.
L’attenzione alla flessibilità è motivata anche da un desiderio di realizzazione personale e di sviluppo delle proprie passioni. Per la Gen Z, il lavoro deve essere una parte della vita e non la vita intera, portando molte aziende a implementare policy di welfare per attrarre e mantenere giovani talenti.
Valori di sostenibilità e inclusività
La Gen Z è fortemente sensibile ai temi dell’ambiente, dell’etica e dell’inclusività. Secondo una ricerca di Deloitte, più del 50% della Gen Z italiana cerca datori di lavoro impegnati in pratiche di sostenibilità e inclusività.
Questi valori influenzano le scelte di carriera e le decisioni di assunzione: i giovani italiani cercano aziende che condividano i loro valori e si impegnino per il bene comune.
Lavoro come esperienza e opportunità di crescita
Per la Gen Z, il lavoro è visto come un’opportunità di crescita continua. Il 63% dei giovani italiani considera fondamentale la formazione continua e la possibilità di cambiare ruolo all’interno della stessa azienda, come riportato da un’indagine dell’Associazione Italiana Direzione del Personale (AIDP).
Questo desiderio di crescita professionale spinge molte aziende italiane a offrire programmi di job rotation, mentoring e percorsi di formazione interna per attrarre e trattenere giovani talenti. La Gen Z è una generazione che non si accontenta di “imparare un mestiere” ma cerca di sviluppare un ampio set di competenze per adattarsi rapidamente a un mercato in continua evoluzione.
Creatività e innovazione come valori chiave
Secondo l’Osservatorio Giovani, la Gen Z è una generazione intraprendente e orientata all’innovazione. Oltre il 50% dei giovani italiani ritiene essenziale poter esprimere la propria creatività sul posto di lavoro. Per loro, la capacità di innovare e di proporre nuove idee è fondamentale per sentirsi motivati e coinvolti.
L’impatto della Generazione Z sul lavoro tradizionale
La Gen Z è la prima generazione in cui molti scelgono percorsi di lavoro alternativi, come il freelancing e l’imprenditoria, in modo permanente e non solo temporaneo. Il 45% dei giovani lavoratori in Italia sta considerando lavori freelance o a contratto come opzioni professionali preferite, secondo un’indagine della Camera di Commercio di Milano.
Questa tendenza sta cambiando il mercato del lavoro italiano, che si sta adattando per sostenere modelli di lavoro meno convenzionali.
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