Warren Buffett rilancia sul Giappone

L’Oracolo di Omaha ha aumentato la quota detenuta dalla sua holding in cinque società giapponesi, utilizzando così parte dell’enorme liquidità in pancia alla holding ottenuta grazie a un 2024 da record.

Mar 17, 2025 - 11:15
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Warren Buffett rilancia sul Giappone

Sguardo ancora verso Oriente per Warren Buffett. L’Oracolo di Omaha ha infatti aumentato le sue partecipazioni in cinque società giapponesi attive nelle materie prime, operazioni comprese negli investimenti della sua Berkshire Hathaway iniziati circa cinque anni fa.

Nel dettaglio, la controllata giapponese dell’imprenditore, la National Indemnity Company, ha aumentato dall’8,09% al 9,82% la sua posizione in Mitsui & Co, secondo quanto risulta dai documenti presentati presso l’autorità giapponese di vigilanza. Incrementate di qualche punto percentuale anche le quote detenute in Mitsubishi Corp, Sumitomo Corp, Itochu e Marubeni.

La notizia ha attirato acquisti sui titoli delle cinque società alla borsa di Tokyo, con guadagni tra il 2% (Sumitomu e Mitsubishi) e l’1% (Mitsui, Marubeni e Itochu).

Nella lettera annuale dello scorso mese, Buffett aveva spiegato agli azionisti di Berkshire che l’aumento delle quote detenute sarebbe stato possibile a seguito di un “moderato allentamento” dei limiti alle quote di proprietà della holding al di sotto del 10% deciso da queste aziende. "Nel corso del tempo, probabilmente vedrete la proprietà di Berkshire in tutte e cinque le società aumentare un po'", aveva scritto Buffett.

Si tratta di cinque società commerciali conosciute come ‘sogo shosha’, ovvero grandi società specializzate nell’acquisto e nella vendita internazionale di materie prime, occupandosi di tutte le fasi delle operazioni: ricerca dei fornitori, negoziazione degli ordini, documentazione, trasporto, stoccaggio e vendita al cliente finale. Le tre maggiori tra queste sono proprio alcune di quelle in cui è presente Berkshire (Mitsui, Sumitomo, Itochu).

La scorsa settimana, intanto, alcune indiscrezioni pubblicate dal Wall Street Journal riportavano di una trattativa in corso tra Compass, importante operatore nel settore dell’intermediazione immobiliare, e Berkshire per acquisire la sua controllata HomeServices, l’attività di intermediazione immobiliare di proprietà di Buffett.

L’accordo tra Compass e HomeServices potrebbe essere finalizzato a breve, a condizione che non ci siano intoppi dell’ultimo minuto nelle trattative, scriveva il quotidiano, che non diffondeva i dettagli sul prezzo di acquisizione, rimasti “riservati”.

Secondo dati di RealTrends, Compass è stata nel 2023 la maggiore società di intermediazione immobiliare statunitense per volume, mentre HomeServices si è classificata al quarto posto. Questa potenziale acquisizione da parte di Compass potrebbe ulteriormente consolidare la sua posizione nel mercato statunitense dell’intermediazione immobiliare.

L’indiscrezione, però, è stata smentita dal Presidente e Ceo di HomeServices, Gino Blefari, che ha parlato di “disinformazione” fatta dal WSJ, tra l’altro derivante da “fonti anonime”.

Le ultime mosse di Buffett potrebbero non essere le ultime, vista la quantità enorme di contanti detenuta da Berkshire. Il 2024 di è trattato di un anno d’oro per la holding, con una liquidità record che ha superato i 334 miliardi di dollari, raddoppiata rispetto all’anno precedente, e un utile operativo di 47,4 miliardi, in crescita del 27% se paragonata al 2023. A trainare il bilancio del gruppo è stata, in particolare, la forte performance del business assicurati e dai rendimenti degli investimenti.

"Gli azionisti di Berkshire possono essere certi che impiegheremo una sostanziale maggioranza del loro denaro in azioni, soprattutto americane, per quanto molte di queste abbiano in corso importanti operazioni transfrontaliere", scriveva Buffett nella lettera ai soci, sottolineando che "Berkshire non preferirà mai il possesso di attività equivalenti alla liquidità rispetto alla proprietà di buone aziende, siano esse controllate o solo parzialmente detenute".