Volatilità esasperata su azioni e bond
L'insistenza di Trump sui dazi al 104% su molti beni cinesi ha spento l’ottimismo. Almeno dodici rappresentanti Repubblicani del Congresso americano sono pronti a votare un disegno di legge presentato dal conservatore Don Bacon, eletto alla Camera per il Nebraska, che limita i poteri del presidente Donald Trump di imporre i dazi.

La guerra commerciale scatenata dagli Stati Uniti sta lasciando il segno a Wall Street, non soltanto in termini di distruzione di valore, in queste giornate la volatilità è esasperata.
Ieri il Nasdaq è passato da un rialzo massimo del 4,6% ad una chiusura in ribasso del 2,2%, la discesa giornaliera più forte dal 1982. L’S&P 500 ha chiuso in calo dell’1,6%. Dal Giorno della Liberazione dai dazi della scorsa settimana, la discesa è del 12%, ovvero circa 7.700 miliardi di capitalizzazione in meno.
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha parlato ieri soprattutto dell’avvio dei negoziati con gli alleati degli Stati Uniti, ma la sua insistenza nel portare avanti dazi fino al 104% su molti beni cinesi ha spento l’ottimismo.
Con una parte dei partner, "Stiamo facendo molto bene - io li chiamo accordi su misura, accordi altamente personalizzati", aveva detto durante un evento sull'energia alla Casa Bianca. Con circa 60 paesi, definiti "i peggiori trasgressori", si va avanti con la minaccia. Il presidente ha ribadito di voler procedere con i maxi dazi sulle merci cinesi: "Anche la Cina vuole fare un accordo, ma non sa come avviarlo. Stiamo aspettando la loro chiamata. Accadrà!", ha affermato. La telefonata, al momento non è arrivata.
Intanto, almeno dodici rappresentanti Repubblicani del Congresso americano sono pronti a votare un disegno di legge presentato dal conservatore Don Bacon, eletto alla Camera per il Nebraska, che limita i poteri del presidente Donald Trump di imporre i dazi. Lo riporta Axios. Il testo bipartisan, co-presentato anche da Democratici, stabilisce che i dazi cadranno dopo 40 giorni a meno che non ci sia un voto favorevole del Congresso.
Il tasso di rendimento del Treasury Note a dieci anni sale di 15 punti base a 4,45%, circa trenta punti base in più di ieri. Il trentennale si indebolisce e il rendimento sale al 4,98%, +16 punti base. Sono meno pesanti le vendite sulla parte a breve della curva, per cui, il differenziale tra il dieci anni e il due anni si allarga a 78 punti base, livello che non si vedeva da circa tre anni.
Il petrolio tipo WTI è in calo del 4% a 57 dollari il barile, sui minimi dal settembre del 2021. Oro in rialzo dello 0,8% a 3.007 dollari.
Gli investitori vanno alla ricerca delle aree del mercato più tartassate dalle vendite, in quanto, di solito, sono le prime a rimbalzare. Procedendo su questa via, MFS afferma in una nota che l’azionario sembrerebbe “molto più avanti rispetto al reddito fisso nel prezzare lo scenario peggiore.
Infatti, i recenti movimenti di mercato nelle azioni sono coerenti con la valutazione di rischi di recessione elevati, cosa che non si riscontra nel reddito fisso. Ad esempio, gli spread delle obbligazioni investment-grade statunitensi, storicamente, dovrebbero superare i 200 punti base per segnalare una recessione, mentre attualmente siamo ancora a circa 90 punti base da quel livello”.
Meglio quindi puntare sulle azioni, invece che sui bond corporate? No, dicono gli autori. In questo momento l’importante è ridurre il rischio e puntare sulle attività che si apprezzano quando l’economia si schianta.
Meglio quindi il reddito fisso a lunga durata e con alto merito creditizio (Investment Grade). Quella che in passato era denominata Massachusetts Financial Services si aspetta che la presa di distanza da Wall Street andrà avanti ancora per un po’, in questo momento non ci sono segnali di un’inversione.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in forte calo: future del Dax di Francoforte -4%.
Il messaggio dell'Europa a Trump, pur restando quello dell'apertura al dialogo e dell’ostinata ricerca ad una soluzione negoziale, rischia di cambiare sfumatura. E perfino la prudente Unione europea può sensibilmente mutare tono.
Così, all'indomani del via libera politico dei 27 ai primi controdazi europei, la Commissione ha voluto dare un messaggio chiaro all'amministrazione americana: Bruxelles si attende che Washington cooperi, nel frattempo "tutte le opzioni sono sul tavolo".
Incluse quelle che andrebbe a colpire le Big Tech d'Oltreoceano. "Sia chiaro, il bazooka è ancora sul tavolo, ma speriamo di non doverlo usare, agli Usa diciamo che vogliamo parlare", ha detto un portavoce di Palazzo Berlaymont.
In Asia Pacifico. Indice Nikkei di Tokyo -4,2%, mentre lo yen si rafforza a 145,3. Intorno alla parità l’indice Shanghai Composite, in calo dell’1,5% l’Hang Seng di Hong Kong.
Stellantis ha interrotto la produzione della city car elettrica T03 della casa automobilistica cinese Leapmotor in Polonia e sta valutando opzioni di produzione alternative.
Unicredit. La filiale rumena ha strutturato una cartolarizzazione sintetica con la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) su un portafoglio di prestiti alle piccole e medie imprese da 775 milioni di euro.