Vigilessa uccisa nel Bolognese, per la Corte d'assise non fu femminicidio

Distrutta dal dolore ma determinata ad avere giustizia per la figlia Sofia. La madre della vigilessa uccisa lo scorso maggio negli uffici della polizia municipale di Anzola dell'Emilia, nel Bolognese, affronta così, mentre si stringe al marito, la prima udienza del processo all'uomo accusato di quel delitto. Giampiero Gualandi, 63 anni, ancora ai domiciliari, non si è presentato in aula. Ha sempre sostenuto che il proiettile che uccise la giovane Sofia, 33 anni, colpendola sul viso, partì per errore dalla sua pistola d'ordinanza durante una colluttazione. I due avevano una storia extra coniugale, che Gualandi voleva troncare, mentre Sofia si sarebbe opposta. Per i genitori e il fidanzato della vittima, invece, fu l'ennesimo abuso di potere. La Corte d'assise ha escluso la costituzione a parti civili di 5 associazioni per le donne perché la morte di Sofia Stefani non sarebbe un caso di femminicidio. Per il giudice non ci sono riferimenti ad atti di discriminazione o tipici della violenza di genere. L'accusa è determinata a dimostrare il contrario.

Feb 17, 2025 - 20:44
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Vigilessa uccisa nel Bolognese, per la Corte d'assise non fu femminicidio
Distrutta dal dolore ma determinata ad avere giustizia per la figlia Sofia. La madre della vigilessa uccisa lo scorso maggio negli uffici della polizia municipale di Anzola dell'Emilia, nel Bolognese, affronta così, mentre si stringe al marito, la prima udienza del processo all'uomo accusato di quel delitto. Giampiero Gualandi, 63 anni, ancora ai domiciliari, non si è presentato in aula. Ha sempre sostenuto che il proiettile che uccise la giovane Sofia, 33 anni, colpendola sul viso, partì per errore dalla sua pistola d'ordinanza durante una colluttazione. I due avevano una storia extra coniugale, che Gualandi voleva troncare, mentre Sofia si sarebbe opposta. Per i genitori e il fidanzato della vittima, invece, fu l'ennesimo abuso di potere. La Corte d'assise ha escluso la costituzione a parti civili di 5 associazioni per le donne perché la morte di Sofia Stefani non sarebbe un caso di femminicidio. Per il giudice non ci sono riferimenti ad atti di discriminazione o tipici della violenza di genere. L'accusa è determinata a dimostrare il contrario.