Via libera della Bce a UniCredit per acquisire il controllo diretto di Banco Bpm

UniCredit ha ricevuto da parte della Bce e della Banca d’Italia il permesso di acquisire il controllo diretto di Banco Bpm e indiretto delle altre società del gruppo Banco Bpm e del gruppo Anima. Lo si legge in una nota. Le autorizzazioni ricevute in data odierna rappresentano l’ultimo passaggio necessario per consentire alla Consob di […] L'articolo Via libera della Bce a UniCredit per acquisire il controllo diretto di Banco Bpm proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mar 28, 2025 - 22:44
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Via libera della Bce a UniCredit per acquisire il controllo diretto di Banco Bpm

UniCredit ha ricevuto da parte della Bce e della Banca d’Italia il permesso di acquisire il controllo diretto di Banco Bpm e indiretto delle altre società del gruppo Banco Bpm e del gruppo Anima. Lo si legge in una nota. Le autorizzazioni ricevute in data odierna rappresentano l’ultimo passaggio necessario per consentire alla Consob di ultimare l’iter di approvazione, attesa per la prossima settimana, del documento di offerta a essa sottoposto il 13 dicembre 2024.

A seguito della delibera dell’assemblea Straordinaria tenutasi il 27 marzo, il consiglio di amministrazione di UniCredit sarà convocato il 30 marzo per esercitare la delega di aumento di capitale funzionale all’offerta lanciata su Banco Bpm. UniCredit continuerà a valutare gli sviluppi recenti con la dovuta attenzione – in particolare, ma non solo, per quanto riguarda la prosecuzione dell’offerta di Bpm su Anima senza il beneficio del Danish Compromise – in coerenza con il proprio comunicato stampa del 27 marzo 2025. Tutte le condizioni sospensive dell’Offerta rimangono invariate. L’ops – come riporta l’Ansa – potrebbe poi partire intorno alla metà di aprile e concludersi nella seconda settimana di giugno. Mentre, verso la fine di aprile, è atteso anche il governo sul golden power. Nel frattempo, in tempi più stretti, il prossimo venerdì, il 4 aprile, termina l’opa su Anima da parte di Piazza Meda. Operazione messa da subito sotto la lente da Andrea Orcel che si è focalizzato sugli effetti dell’applicazione o meno del Danish Compromise. E il clima si è surriscaldato negli ultimi giorni dopo che la Bce ha negato a Bpm lo sconto danese sul capitale. Una doccia gelata a cui è seguita quella dell’Eba che ha comunicato di non potersi esprimere.

Nonostante tutto e, forte anche del voto degli azionisti, il Banco ha confermato l’intenzione di andare avanti perché, a prescindere, la Sgr è strategica. A questo sono seguite le perplessità di Unicredit che non ha nascosto la preoccupazione per un’operazione che, a suoi dire, potrebbe determinare “implicazioni negative” sul capitale di Bpm, così come “presumibilmente” portare ad “una riduzione della capacità” dell’istituto “di fornire credito all’economia reale”.

Considerazioni che non sono piaciute a Giuseppe Castagna che ha confermato che la sua banca, anche senza il ‘Compromesso’ per Anima, dispone di livelli patrimoniali “adeguati”, in grado di consentirle di realizzare l’aumento dei dividendi messo a piano. Il ceo di Piazza Meda ha anche ribadito l’impegno “al 100%” a finanziare il Paese, come fatto in questi anni. “Sono quindi lieto di poter rassicurare chi sembra preoccuparsi per la nostra capacità di far credito per sostenere l’economia dopo che negli ultimi due anni, in casa sua, ha ridotto gli impieghi alle imprese di circa 20 miliardi”, è stata l’ulteriore replica del top manager. In quello che è diventato un vero e proprio ping pong Orcel, dal canto suo, attende la fine dell’opa su Anima (a cui anche Poste ha consegnato le azioni) per decidere. Il ceo di Unicredit, lo ha detto a più riprese ultimamente e lo ha ribadito anche davanti ai suoi azionisti, l’operazione con Banco Bpm crea valore ma deve continuare ad avere senso e se non lo ha più, potrebbe anche saltare.

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