Usa-Ucraina, lite alla Casa Bianca: “Zelensky non vuole la pace”
Niente accordo, si conclude velocemente l’incontro tra il presidente degli Stati Uniti Trump e il presidente ucraino Zelensky. Trump: «Vuole continuare la guerra, io e Putin vogliamo la pace». Questo quello che emerge dalle prime parole a caldo ma i commenti arrivano da tutto il mondo, sia politico e mediatico. Economia 28 Febbraio 2025 Lite Trump-Zelensky. Salta l’accordo sulle terre rare Annullata anche la conferenza stampa prevista alle 13 (le 19 in Italia) 28 Febbraio 2025 donald trump Guarda ora “Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si rifiuta di riconoscere la realtà pratica di questa guerra. Va avanti da anni, i suoi connazionali stanno morendo e le persone che hanno finanziato questo sforzo – il popolo americano – sono stufi di pagare il conto“. Lo ha dichiarato ai giornalisti la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, dopo lo scontro dai toni accesi tra il leader ucraino e Donald Trump andato in scena nello Studio Ovale. Secondo Leavitt, Zelensky si trova in una “situazione molto diversa” oggi rispetto al 2022, quando era iniziata la guerra in Ucraina. “Le carte non sono a suo favore. Sono a favore del Presidente Trump – ha affermato, aggiungendo che – il presidente americano ha priorità diverse rispetto all’ultima amministrazione statunitense e vuole la fine della guerra, a differenza di Zelensky che non sembra la voglia ancora“. Il Washington Post: “Trump sta valutando di interrompere gli aiuti militari a Kiev“. Con il presidente ucraino, che teme l’isolamento da parte degli Usa: “Senza il sostegno degli Stati Uniti sarà difficile respingere la Russia“. «Stai giocando con la terza guerra mondiale», ha attaccato il presidente americano. «O fai un accordo o siamo fuori! L’Ucraina deve essere guidata da una persona pronta alla pace». Poi ha affermato: «Senza le armi degli Usa, Kiev avrebbe perso la guerra in 15 giorni». Zelensky ha quindi lasciato lo Studio Ovale e la conferenza stampa che i due leader dovevano tenere è stata annullata. Il Segretario di Stato, Marco Rubio, ha chiesto le scuse del leader ucraino, il quale da parte sua ha affermato: “Non devo nessuna scusa a Trump“. Per il segretario di Stato americano Marco Rubio è opportuno che il leader ucraino Volodymyr Zelensky chieda scusa dopo lo scontro verbale con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Zelensky dovrebbe “scusarsi per aver sprecato il nostro tempo in un incontro finito in questo modo“, ha detto Rubio intervistato dalla Cnn nelle ore successive all’acceso confronto tra il presidente americano e il suo omologo ucraino avvenuto nello Studio Ovale. Washington ha poi confermato che l’accordo sui minerali e le terre rare tra Usa e Ucraina non è stato firmato. Il tycoon, lasciando Washington diretto a Mar-a-Lago, ha poi aggiunto: “Ho avuto l’impressione che Zelensky voglia lottare, lottare, lottare. Io e Putin vogliamo la pace“. Secondo fonti dell’amministrazione Usa, riportate dal Washington Post, Trump starebbe valutando di interrompere gli aiuti militari a Kiev. Dopo lo scontro, l’Europa si è stretta attorno a Zelensky, confermando il proprio sostegno a Kiev. “Se qualcuno sta giocando alla terza guerra mondiale, il suo nome è Putin e non Volodymyr Zelensky”, lo afferma il presidente francese Macron in riferimento alle parole di Donald Trump. “Se c’è una sola persona, che tutti abbiamo sentito minacciare con armi nucleari, che sta giocando alla terza guerra mondiale, non dobbiamo cercarla a Kiev. Bisogna invece cercare a Mosca“, ha aggiunto Macron in un’intervista ai canali portoghesi RTP1 e RTP3, come riportato da Bfmtv. Intanto anche lo stesso Zelensky torna a parlare a Fox News dopo la lite di ieri

Niente accordo, si conclude velocemente l’incontro tra il presidente degli Stati Uniti Trump e il presidente ucraino Zelensky.
Trump: «Vuole continuare la guerra, io e Putin vogliamo la pace». Questo quello che emerge dalle prime parole a caldo ma i commenti arrivano da tutto il mondo, sia politico e mediatico.
“Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si rifiuta di riconoscere la realtà pratica di questa guerra. Va avanti da anni, i suoi connazionali stanno morendo e le persone che hanno finanziato questo sforzo – il popolo americano – sono stufi di pagare il conto“. Lo ha dichiarato ai giornalisti la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, dopo lo scontro dai toni accesi tra il leader ucraino e Donald Trump andato in scena nello Studio Ovale.
Secondo Leavitt, Zelensky si trova in una “situazione molto diversa” oggi rispetto al 2022, quando era iniziata la guerra in Ucraina. “Le carte non sono a suo favore. Sono a favore del Presidente Trump – ha affermato, aggiungendo che – il presidente americano ha priorità diverse rispetto all’ultima amministrazione statunitense e vuole la fine della guerra, a differenza di Zelensky che non sembra la voglia ancora“.
Il Washington Post: “Trump sta valutando di interrompere gli aiuti militari a Kiev“. Con il presidente ucraino, che teme l’isolamento da parte degli Usa: “Senza il sostegno degli Stati Uniti sarà difficile respingere la Russia“.
«Stai giocando con la terza guerra mondiale», ha attaccato il presidente americano. «O fai un accordo o siamo fuori! L’Ucraina deve essere guidata da una persona pronta alla pace». Poi ha affermato: «Senza le armi degli Usa, Kiev avrebbe perso la guerra in 15 giorni».
Zelensky ha quindi lasciato lo Studio Ovale e la conferenza stampa che i due leader dovevano tenere è stata annullata.
Il Segretario di Stato, Marco Rubio, ha chiesto le scuse del leader ucraino, il quale da parte sua ha affermato: “Non devo nessuna scusa a Trump“. Per il segretario di Stato americano Marco Rubio è opportuno che il leader ucraino Volodymyr Zelensky chieda scusa dopo lo scontro verbale con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Zelensky dovrebbe “scusarsi per aver sprecato il nostro tempo in un incontro finito in questo modo“, ha detto Rubio intervistato dalla Cnn nelle ore successive all’acceso confronto tra il presidente americano e il suo omologo ucraino avvenuto nello Studio Ovale.
Washington ha poi confermato che l’accordo sui minerali e le terre rare tra Usa e Ucraina non è stato firmato. Il tycoon, lasciando Washington diretto a Mar-a-Lago, ha poi aggiunto: “Ho avuto l’impressione che Zelensky voglia lottare, lottare, lottare. Io e Putin vogliamo la pace“.
Secondo fonti dell’amministrazione Usa, riportate dal Washington Post, Trump starebbe valutando di interrompere gli aiuti militari a Kiev.
Dopo lo scontro, l’Europa si è stretta attorno a Zelensky, confermando il proprio sostegno a Kiev.
“Se qualcuno sta giocando alla terza guerra mondiale, il suo nome è Putin e non Volodymyr Zelensky”, lo afferma il presidente francese Macron in riferimento alle parole di Donald Trump. “Se c’è una sola persona, che tutti abbiamo sentito minacciare con armi nucleari, che sta giocando alla terza guerra mondiale, non dobbiamo cercarla a Kiev. Bisogna invece cercare a Mosca“, ha aggiunto Macron in un’intervista ai canali portoghesi RTP1 e RTP3, come riportato da Bfmtv.
Intanto anche lo stesso Zelensky torna a parlare a Fox News dopo la lite di ieri alla Casa Bianca e risponde alla domanda sulla possibilità di salvare il rapporto con Trump e gli Stati Uniti dopo l’accaduto: “Sì, certo, perché si tratta di relazioni fra popoli più che di due presidenti. Sono relazioni storiche, forti relazioni tra due popoli“.
Anche il primo ministro australiano Anthony Albanese ha dichiarato che il suo Paese “starà al fianco dell’Ucraina” per tutto il tempo necessario.
Una posizione ribadita, quindi, poche ore dopo lo scontro nello Studio Ovale tra Trump e Zelensky. “Il popolo ucraino non lotta solo per la propria sovranità nazionale, ma anche per lo stato di diritto internazionale“, ha detto Albanese a Sydney.
“Continueremo a stare al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario perché questa è la lotta di una nazione democratica contro un regime autoritario guidato da Vladimir Putin, che ha chiaramente mire imperialistiche non solo sull’Ucraina ma su tutta la regione“, ha concluso il primo ministro dell’Australia.
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