Usa: “Dal 2 aprile dazi reciproci anche sui prodotti italiani. Per evitarli producete qui”. Quelli sulle auto da Canada e Messico sospesi per un mese

Il segretario al Commercio americano conferma tariffe reciproche nei confronti delle importazioni dai Paesi Ue: per calcolarle Washington terrà in considerazione "tutti i balzelli, dall'Iva ai costi delle regolamentazioni, alle tasse sul digitale, oltre che i dazi in sé" L'articolo Usa: “Dal 2 aprile dazi reciproci anche sui prodotti italiani. Per evitarli producete qui”. Quelli sulle auto da Canada e Messico sospesi per un mese proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mar 6, 2025 - 11:02
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Usa: “Dal 2 aprile dazi reciproci anche sui prodotti italiani. Per evitarli producete qui”. Quelli sulle auto da Canada e Messico sospesi per un mese

Repentina marcia indietro di Donald Trump su una parte sostanziale dei dazi scattati martedì nei confronti di Canada e Messico. Dopo la pessima reazione dei mercati, in scia ai timori per le conseguenze della guerra commerciale sui conti delle case automobilistiche, la Casa Bianca ha annunciato mercoledì un mese di esenzioni nei confronti dei veicoli importati dai due Paesi confinanti. Decisione propiziata da precedenti colloqui con Ford, Gm e la stessa Stellantis, le cui catene produttive superano i confini nazionali. Intanto la Ue attende la decisione ufficiale sui dazi che stando alle anticipazioni saranno operativi dal 2 aprile. E il segretario al Commercio americano Howard Lutnick, in un colloquio con i giornalisti a cui hanno partecipato Repubblica, Corriere e Stampa, spiega che l’Italia non si salverà grazie ai buoni rapporti tra Giorgia Meloni e il presidente Usa.

“Se volete evitare o abbassare i dazi, potrete semplicemente cancellare o abbassare quelli che imponete a noi”, spiega il finanziere esponendo ancora una volta la strategia della reciprocità messa in campo da Trump, che però considera “dazio” anche l’Iva e utilizza la minaccia delle barriere commerciali anche come ritorsione contro le regole fiscali e operative in vigore nei Paesi Ue nei confronti delle multinazionali tech. “Se avete una tariffa su di noi, dovremmo avere una tariffa su di voi. Si tratta solo di equilibrio. Quindi i dazi scatteranno a partire dal 2 aprile”, ribattezzato “Giornata dei Dazi Reciproci”. “Quello che seguiamo è un approccio olistico, che tenga in considerazione tutti i balzelli, dall’Iva, ai costi delle regolamentazioni, alle tasse sul digitale, oltre che i dazi in sé”, conferma il segretario al commercio.

L’altra opzione è “evitare le tariffe costruendo in America. Questo è il punto: produci negli Usa e non paghi le tariffe. Per questo vedrete così tante aziende venire in America, e costruire qui, perché così eviteranno di pagare i dazi”. Con quel che ne consegue per i posti di lavoro nel Vecchio continente, come Lutnick stesso riconosce tra le righe: “Daranno lavoro ai nostri cittadini e questa è la chiave per la politica America first. Prendersi cura dei lavoratori americani e trattare i nostri partner commerciali in modo equo”.

Il prevedibile aumento dei prezzi per i consumatori americani non basta per far cambiare idea all’amministrazione perché, dice Lutnick, “quello che genera l’inflazione non sono i dazi, ma stampare moneta. Se smetteremo di farlo i prezzi scenderanno, e con loro i tassi d’interesse”. In più le tariffe sono viste come uno strumento per finanziare lo Stato, sostituendo le tasse domestiche raccolte dal fisco dell’Internal Revenue Service.

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