UniCredit verso rinuncia a Banco Bpm?
In attesa della trimestrale di Piazza Gae Aulenti in agenda la prossima settimana, indiscrezioni di stampa parlano di una possibile rinuncia all’operazione con la banca guidata da Giuseppe Castagna.

Nuovi segnali su una possibile rinuncia di UniCredit all’Offerta Pubblica di Sottoscrizione lanciata a novembre scorso nei confronti di Banco Bpm, anche se per ora si tratta solo di indiscrezioni di stampa.
Secondo Il Giornale, nelle scorse ora l’ad della banca milanese, Andrea, Orcel, sarebbe più orientato a gettare la spugna sull’operazione piuttosto che andare avanti, anche se una decisione definitiva verrà presa a valle del confronto con le autorità sulle stringenti prescrizioni in tema di golden power.
A questo si aggiunge quando scritto da La Stampa, secondo la quale UniCredit non avrebbe preso ancora nessuna decisione ufficiale ma, in attesa del Consiglio di amministrazione convocato per l'11 maggio, crescerebbe la convinzione che ci siano troppi ostacoli e troppe incertezze lungo la strada che porta a Banco Bpm.
Interrogato sulle possibili mosse di UniCredit a seguito dei limiti stringenti definiti dal Governo sull’operazione, il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, non si è espresso.
"Fanno quello che vogliono", si è limitato a rispondere, a margine di un convegno, a chi gli chiedeva se il governo fosse soddisfatto di un possibile stop all'operazione, più volte ventilato negli ultimi giorni sulla stampa.
Il governo, attraverso i poteri previsti dal 'golden power', ha posto condizioni vincolanti all'offerta di UniCredit su Banco Bpm per evitare "anche il minimo rischio" che i risparmi raccolti da Banco Bpm vadano a beneficio dell'economia russa.
Oggi, intanto, le azioni UniCredit cedono lo 0,80% e scendono a 52,15 euro, mentre il titolo Banco Bpm scambia a 9,908 euro (-0,90%).
Il 12 maggio UniCredit presenterà i conti del primo trimestre 2025 e gli analisti di Morningstar si attendono utili ante imposte più bassi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
“UniCredit può contare su una quota di ricavi da commissioni inferiore a quella di Intesa Sanpaolo, per questo motivo la contrazione dei tassi di interesse avrà un impatto maggiore sul suo margine di interesse netto (NIM) e dunque sui ricavi, spiegano dal broker.
Il fatturato Piazza Gae Aulenti, invece, risulta “maggiormente dipendente dai ricavi del segmento del trading, che per loro natura sono molto volatili”, mentre, “al contrario, i costi operativi della banca dovrebbero essere sostanzialmente stabili, il che produrrà l’effetto di amplificare l’impatto negativo della contrazione dei ricavi sugli utili del primo trimestre, aggiungono questi esperti.
Per Morningstar “qualsiasi indicazione sulle prospettive del management relativamente al costo del credito sarà molto utile, dato che UniCredit opera anche in Germania, un mercato orientato alle esportazioni”.
Per quanto riguarda la presentazione dei conti, secondo gli analisti “ci saranno molte domande da parte di analisti e investitori sulle offerte per Commerzbank e Banco BPM, anche se non ci aspettiamo nuovi annunci su questo fronte”.