UniCredit, rischio multa fino a 20 miliardi su acquisto Banco Bpm
Secondo indiscrezioni di stampa, il Governo avrebbe inserito nelle prescrizioni imposte dal decreto la possibilità di una importante sanzione nel caso in cui la banca milanese non adempia a quanto deciso dall'esecutivo.

Una multa che può arrivare fino a 20 miliardi di euro, partendo da un minimo di 300 milioni. Sarebbe questa la 'spada di Damocle' sulla testa di UniCredit nel caso di inadempimento o violazione delle prescrizioni imposte dal Governo sull'acquisizione di Banco Bpm.
L'indiscrezione è stata diffusa dal quotidiano La Repubblica, che ha visionato il testo del provvedimento, secondo il quale le sanzioni rimandano al decreto del 2012 che istituì il golden power. Nel decreto si legge che la sanzione può arrivare “fino al doppio del valore dell'operazione”, calcolata dal Governo in 10 miliardi, e comunque non potrà essere inferiore all'1% del fatturato realizzato nell'ultimo esercizio approvato: con i ricavi 2024 di UniCredit e Banco Bpm che arrivano a 30 miliardi, sarebbe di 300 milioni.
“Il valore esatto non è stato quantificato ex ante”, sottolinea una fonte di governo sentita dal quotidiano, secondo il quale forse anche questo rimanda alla possibilità, per ora esternata solo da UniCredit, che la partita possa chiudersi con un esito meno severo per la banca guidata da Andrea Orcel.
Forse anche a causa di questo rischio, Piazza Gae Aulenti starebbe cercando di trattare con l'esecutivo, mettendo da parte, almeno per ora, ricorsi o contenziosi legali, cercando così una mediazione sulle misure giudicate illegittime.
MF riporta che i colloqui dovrebbero avere come controparte il Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo (Dica), l'organo di Palazzo Chigi guidato da Simonetta Saporito che ha gestito l'istruttoria ed autore del provvedimento.
Nonostante questa possibilità, l'esito resta incerto, anche alla luce di tempi molto stretti, visto che l'Ops partirà lunedì prossimo per poi terminare il 23 giugno (regolamento il 1° luglio).
Fonti del Governo confermano che l'operazione “è viva”, anche se su essa pende "una pesante spada di Damocle" che potrebbe portare ad un passo indietro.
Qualche novità potrebbe arrivare nel corso del consiglio di amministrazione di UniCredit, in agenda tra domani e venerdì.
Oggi, intanto, la banca ha comunicato la sua intenzione di esercitare in via anticipata (3 giugno) l'opzione di rimborso integrale dei titoli UniCredit '1,000,000,000 NON-CUMULATIVE TEMPORARY WRITE-DOWN DEEPLY SUBORDINATED FIXED RATE RESETTABLE NOTES'.
Il rimborso anticipato dei titoli, spiega una nota, avverrà alla pari insieme agli interessi maturati e non corrisposti, mentre gli interessi cesseranno di maturare alla stessa data di rimborso anticipato.