Tutti gli occhi puntati sull’Europa, ma occorre un approccio selettivo
Nel panorama finanziario globale del 2025, l’Europa torna sotto i riflettori. Secondo Helen Jewell, CIO fundamental equity EMEA di BlackRock, le azioni europee sono sorrette da un insieme “unico di venti favorevoli”, ma richiedono comunque un approccio selettivo. “Non tutti i settori e non tutte le aziende potrebbero beneficiarne allo stesso modo”, sottolinea Jewell. Nel... Leggi tutto

Nel panorama finanziario globale del 2025, l’Europa torna sotto i riflettori. Secondo Helen Jewell, CIO fundamental equity EMEA di BlackRock, le azioni europee sono sorrette da un insieme “unico di venti favorevoli”, ma richiedono comunque un approccio selettivo. “Non tutti i settori e non tutte le aziende potrebbero beneficiarne allo stesso modo”, sottolinea Jewell.
Nel primo trimestre dell’anno, i mercati azionari europei hanno registrato un andamento superiore rispetto a quelli statunitensi, con il mese di gennaio che ha segnato la miglior performance relativa da oltre un decennio. A sostenere questa crescita, diversi fattori: la possibilità di un accordo di pace in Ucraina che potrebbe alleggerire i costi energetici, le politiche di spesa infrastrutturale e difensiva della Germania, l’attenuazione dell’inflazione che apre la strada a tagli dei tassi da parte della BCE e le speranze che gli stimoli in Cina possano dare slancio alle esportazioni europee.
Jewell osserva che “il divario di valutazione tra titoli statunitensi ed europei si è ridotto rispetto ai massimi storici, ma lo sconto dell’Europa rimane ancora ampio”. Questo, unito a un ritorno graduale dei flussi di investimento verso il continente dopo le forti fuoriuscite successive all’invasione russa dell’Ucraina, offre potenzialmente spazio per un ulteriore ribilanciamento.
Tuttavia, le incognite non mancano. Le tensioni commerciali globali potrebbero colpire duramente settori strategici come quello automobilistico, mentre un eventuale accordo con Mosca potrebbe non abbassare i prezzi del gas, data la volontà dell’UE di ridurre drasticamente la dipendenza dai combustibili fossili russi entro il 2030. Inoltre, sottolinea Jewell, “non tutti i Paesi europei hanno lo stesso margine fiscale della Germania”, un elemento da considerare nel valutare la resilienza della crescita continentale.
In questo contesto, BlackRock promuove un approccio bilanciato nei portafogli. Da un lato, c’è spazio per i titoli “value”, ancora sottovalutati rispetto ai fondamentali; dall’altro, si guarda con interesse ai titoli legati alle grandi trasformazioni di lungo periodo come l’intelligenza artificiale e l’efficienza energetica.
“Continuiamo a puntare sulle banche europee, anche dopo la recente volatilità legata ai dazi”, spiega Jewell. “Molti istituti hanno sorpreso positivamente con i loro utili da interesse netto e, nonostante il rischio di tagli ai tassi, restano a uno sconto del 25% rispetto alle medie storiche”. Inoltre, la prospettiva di “restituire il 30% della loro capitalizzazione agli azionisti nei prossimi tre anni” rafforza l’attrattiva del comparto.
Per quanto riguarda la crescita, BlackRock predilige aziende industriali posizionate per sfruttare i trend strutturali: dai centri dati all’automazione delle fabbriche, dall’efficienza energetica degli edifici all’elettrificazione. Resta inoltre forte la convinzione nei confronti del settore aerospaziale civile, favorito dal disequilibrio tra domanda e offerta che persiste dopo il rimbalzo post-Covid.
“La nostra convinzione nel potenziale dell’Europa per il 2025 rimane solida”, conclude Jewell, “ma in un contesto volatile e incerto, selettività e equilibrio sono fondamentali”.