Tuo figlio potrebbe avere uno di questi sintomi se sta più di 2 ore al giorno su TikTok
Passano due ore o di più sullo schermo dello smartphone e spesso nemmeno se ne accorgono, convinti che abbiano scrollato video (inutili) per 5 minuti al massimo. Ma la perdita totale della concezione del tempo non è l’unico segnale della connessione a oltranza. Ben 1 adolescente su 5 trascorre più di due ore al giorno...

Passano due ore o di più sullo schermo dello smartphone e spesso nemmeno se ne accorgono, convinti che abbiano scrollato video (inutili) per 5 minuti al massimo. Ma la perdita totale della concezione del tempo non è l’unico segnale della connessione a oltranza.
Ben 1 adolescente su 5 trascorre più di due ore al giorno su TikTok, o anche Youtube, e gli effetti vanno dalla depressione all’ansia alla noia all’aggressività sadica.
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È quanto emerge da un recente studio dell’Universitat Oberta de Catalunya (UOC) e dell’Università Pompeu Fabra (UPF), pubblicato sulla rivista Nature, che svela quanto sia proporzionale il tempo d’uso dei social media con l’aumento della probabilità di sperimentare problemi di salute mentale.
Perché TikTok è pericoloso più di altri social
Sulla base di prove statistiche, TikTok è la rete più popolare tra i giovani utenti di tutto il mondo. A differenza di Instagram o Facebook, incoraggia molto di più a un consumo passivo di video, soprattutto a causa di una minore interazione tra i suoi utenti.
Lo studio ha esplorato la relazione tra il tempo trascorso su TikTok, il consumo di contenuti e l’autopercezione del benessere digitale (quello stato di equilibrio tra tempo trascorso online e benessere cognitivo ed emotivo). Dato il consenso scientifico sul maggiore impatto dei social media sulle ragazze, questo studio ha anche cercato di esaminare le differenze di genere.
A tal fine, è stata condotta un’indagine quantitativa trasversale con 737 adolescenti spagnoli di età compresa tra 12 e 18 anni, che hanno completato un questionario online con scale ed elementi convalidati sul tempo di utilizzo quotidiano, sul tipo di consumo di contenuti e sul benessere digitale. I risultati hanno mostrato significative differenze di genere nell’utilizzo e nel consumo di contenuti di TikTok: le ragazze hanno trascorso più tempo su TikTok e si sono impegnate maggiormente con i contenuti di bellezza e moda, mentre i ragazzi con i videogiochi e i contenuti sportivi, suggerendo che i ruoli di genere tradizionali sono ancora presenti nelle loro scelte di consumo dei contenuti.
Oltre a ciò, da parte degli adolescenti, è stata osservata un’autopercezione piuttosto positiva del benessere digitale su TikTok, ma corrispondente purtroppo a una ridotta capacità di stabilire limiti e limitare il tempo trascorso a scrollare.
Nello specifico, stando ai numeri, più della metà degli intervistati (oltre il 53%) trascorre più di un’ora al giorno su TikTok, più del 35% supera l’ora e mezza e più del 20% le due ore. Mentre, quanto alla percezione del loro benessere digitale, su una scala da 1 a 5, valutano la loro capacità di porre limiti al loro tempo di consumo in media a 3,22; la loro resilienza emotiva ai contenuti che hanno guardato a 3,31 e la loro capacità di generare connessioni sociali e comunità a 3,64.
Inoltre, chi guarda i video più di 2 ore al giorno valuta la sua capacità di stabilire limiti a 2,93 su 5, mentre chi sta online meno di un’ora la valuta come 3,33.
Altri studi avevano già confermano che l’uso ossessivo dei social media porta a una bassa autostima correlata all’immagine corporea, a una percezione negativa della salute mentale e a un aumento del rischio di disagio psicologico.
Cosa aspettiamo, dunque, a dare un freno ai nostri ragazzi? Bastano il controllo parentale o la tanto acclamata “disconnessione” digitale? Secondo questo studio non proprio e misure più rigide come vietare del tutto TikTok addirittura non bastano: quel che serve sarebbe insegnare ai giovani un uso moderato del social, mentre sarebbe urgente fare audit regolari degli algoritmi utilizzati da media per prevenirne i potenziali effetti di dipendenza.
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