“Trump pensa più che altro di giocare a scacchi”

Con circa 2 miliardi nel 2024 il mercato statunitense rappresenta un punto di riferimento primario per il settore vini tricolore. Per questo motivo i tanto temuti dazi di Trump rischiano di creare un vero proprio scompiglio all’interno di un settore che tra riscaldamento globale con conseguente perdita di produzione ed erosione del potere d’acquisto delle famiglie italiane, deve ora combattere anche contro le politiche protezioniste dell’amministrazione Trump. Economia 31 Marzo 2025 Per Goldman Sachs i dazi di Trump aumenteranno i rischi di recessione Intanto i mercati europei hanno aperto in netto calo 31 Marzo 2025 trump donald Guarda ora Un problema che era stato sollevato già dal presidente della Regione Veneto, Ludovico Zaia in occasione dello stop, da parte degli importatori americani, degli ordini di Prosecco. In quell’occasione Zaia aveva dichiarato “I dazi sono un controsenso e un’arma a doppio taglio. Colpiranno sì i nostri prodotti agroalimentari e quelli di molti altri settori, ma faranno anche molto male ai consumatori e agli utilizzatori americani che, a causa di prezzi proibitivi, non potranno più acquistare, ad esempio, vini e alimenti certificati e di qualità come quelli veneti, né beneficiare di altre eccellenze italiane” ricordando anche che “Negli Stati Uniti, attorno all’importazione dei nostri prodotti agroalimentari si muove un’intera filiera che porta questi beni sulle tavole dei consumatori, i quali però, in molti casi, non potranno più permetterseli. Cui prodest, a chi giova tutto questo?”. Economia 25 Marzo 2025 Dazi, Trump promette tariffe su auto e prodotti farmaceutici nel “prossimo futuro” Delegazione Usa in India per incontri bilaterali 25 Marzo 2025 trump dazi tariffe Guarda ora L’analisi di Ludovico Pizzati, professore di Economia all’University of Southern California offre una panoramica più ampia “Sicuramente una pessima idea. Trump pensa più che altro di giocare a scacchi. Non credo neppure lui pensi sia una buona idea, anche se alcune cose che dicono sono un po’ allarmanti, perché pare faccia dei discorsi che ci creda veramente, che aiuti l’economia americana. Quindi, penso che l’unica spiegazione ragionevole è che fa il duro per fare delle trattative che poi non è detto che ries

Apr 3, 2025 - 15:46
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“Trump pensa più che altro di giocare a scacchi”

Con circa 2 miliardi nel 2024 il mercato statunitense rappresenta un punto di riferimento primario per il settore vini tricolore. Per questo motivo i tanto temuti dazi di Trump rischiano di creare un vero proprio scompiglio all’interno di un settore che tra riscaldamento globale con conseguente perdita di produzione ed erosione del potere d’acquisto delle famiglie italiane, deve ora combattere anche contro le politiche protezioniste dell’amministrazione Trump.

Economia
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Un problema che era stato sollevato già dal presidente della Regione Veneto, Ludovico Zaia in occasione dello stop, da parte degli importatori americani, degli ordini di Prosecco. In quell’occasione Zaia aveva dichiarato “I dazi sono un controsenso e un’arma a doppio taglio. Colpiranno sì i nostri prodotti agroalimentari e quelli di molti altri settori, ma faranno anche molto male ai consumatori e agli utilizzatori americani che, a causa di prezzi proibitivi, non potranno più acquistare, ad esempio, vini e alimenti certificati e di qualità come quelli veneti, né beneficiare di altre eccellenze italiane” ricordando anche che “Negli Stati Uniti, attorno all’importazione dei nostri prodotti agroalimentari si muove un’intera filiera che porta questi beni sulle tavole dei consumatori, i quali però, in molti casi, non potranno più permetterseli. Cui prodest, a chi giova tutto questo?”.

Economia
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L’analisi di Ludovico Pizzati, professore di Economia all’University of Southern California offre una panoramica più ampia “Sicuramente una pessima idea. Trump pensa più che altro di giocare a scacchi. Non credo neppure lui pensi sia una buona idea, anche se alcune cose che dicono sono un po’ allarmanti, perché pare faccia dei discorsi che ci creda veramente, che aiuti l’economia americana. Quindi, penso che l’unica spiegazione ragionevole è che fa il duro per fare delle trattative che poi non è detto che riesca a raggiungere. Secondo me no, però penso che questo sia l’unico motivo, l’unica ragione razionale perché sicuramente non porta nessun beneficio all’economia americana”.

L’allarmismo è dunque più mediatico che sostanziale?

“Il primo impatto sarà soprattutto una tassa sugli americani perchè l’americano non sceglie una birra invece del prosecco, se uno vuole comprarsi un prosecco non è che ha tanta scelta. Quindi di primo impatto credo che non ci sarà un grande calo di importazioni, quindi sarà sempre per la maggior parte assorbita come tassa dagli americani che lo compreranno lo stesso pur pagandolo di più. Dopo se questo veramente dura a lungo allora sì, potrebbe nascere il prosecco californiano, ma questo soprattutto per prodotti dove non c’è tanta altra scelta. Forse non tutto, ma per cose come il vino veneto o toscano, lo paga anche quel 25% in più”.

Qual è la reazione dell’uomo della strada verso queste iniziative dell’amministrazione Trump?

“L’opinione pubblica non guarda molto a questi dazi, è preoccupata principalmente per l’immigrazione illegale, soprattutto nelle zone di Los Angeles. Forse sono più forti nelle zone vicino al Canada dove è possibile che si smetta di comprare americano”.

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